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Puglia, Antonio Giampietro nuovo Garante delle persone con disabilità  

Dopo tre anni di assenza, il Consiglio regionale della Puglia ha eletto il nuovo Garante delle persone con disabilità. Dal momento del suo insediamento, Antonio Giampietro ha già ricevuto decine di segnalazioni. «C’è così tanto da fare. Dobbiamo costruire reti in modo da avere visioni complessive»

di Emiliano Moccia

«C’è così tanto da fare. Ci vuole un impegno immenso. Dal 18 dicembre, giorno in cui mi sono insediato, sono già arrivare decine e decine di segnalazioni da parte di cittadini, privati, istituzioni. Ed in mezzo ci sono state anche le festività natalizie. Per questo, dobbiamo correre e riprendere tutto il percorso facendo sentire la nostra vicinanza alle persone con disabilità e alle loro famiglie, su cui troppo spesso pesa la presa in carico di chi vive in fragilità». Antonio Giampietro ha 42 anni, vive a Bari e lavora come insegnante di alfabetizzazione presso il Centro provinciale per l’istruzione adulti. Ogni suo spostamento è accompagnato con fare discreto da Gemma, un labrador nero che lo segue ovunque lui vada. Perché Antonio è non vedente dalla nascita, ma non si è mai fermato davanti alla sua disabilità. Sin da quando era bambino, quando con i suoi amici nel quartiere San Paolo giocava a pallone anche se non vedeva la palla ma ne sentiva i rumori. Ha giocato anche in porta e le cadute di quegli anni gli hanno dato sempre la forza di rialzarsi, di andare avanti, di vivere tante esperienze, comprese le immersioni subacquee, ma rispettando sempre i propri limiti. Perché le «prime disabilità da abbattere sono quelle mentali e culturali. Per questo, dobbiamo costruire reti in modo da avere visioni complessive di intervento. E’ importante avere tanti punti di vista e non solo parziali per rendere ogni cosa accessibile a tutti».

Le prime disabilità da abbattere sono quelle mentali e culturali. Per questo, dobbiamo costruire reti in modo da avere visioni complessive di intervento

– Antonio Giampietro
Antonio Giampietro al momento della firma

Lo scorso mese di novembre è stato eletto dal Consiglio regionale della Puglia quale nuovo Garante regionale per i diritti delle persone con disabilità. Un tema che sta particolarmente a cuore a Giampietro, che in questi anni è sempre stato impegnato in attività sociali per sensibilizzare, sostenere e scuotere le comunità sui temi della disabilità e delle discriminazioni. Tanto da essere tra i fondatori della Fal Vision, la prima casa editrice Braille pugliese. Da quando è stato eletto ha un’agenda fitta di impegni e di incontri, da nord a sud della regione. Perché dopo la scomparsa del suo predecessore Pino Tulipani c’è stato un vuoto lungo tre anni. E adesso è tempo di «riannodare i fili».

Il primo aspetto da chiarire è proprio relativo ai compiti e alle funzioni del Garante regionale per i diritti delle persone con disabilità. «E’ una figura che si occupa delle tutele non giurisdizionali dei diritti delle persone con disabilità» spiega Giampietro.«Dàpareri su leggi, esercita funzioni di controllo e verifica su quanto viene fatto a livello regionale, controlla che vengano applicate le leggi. Ma può anche proporre iniziative sperimentali in tutti gli ambiti che hanno a che fare con la disabilità, in modo che altri assessorati possano replicarli. Può dare contributi o stipulare convenzioni con le associazioni impegnate in questo settore. Verifica i tavoli o le consulte per la disabilità presenti nei vari Comuni per capire cosa stanno facendo nei vari territori». Ed in un territorio lungo come quello della Puglia non è facile tenere tutto sotto controllo. «La nostra è una regione stretta e lunga, con tanti piccoli centri, con una diversa ripartizione delel risorse e dei servizi che fa registrare una mancanza di uniformità di trattamento nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. E’ questo uno dei principali punti su cui dobbiamo operare». Anche perché nel giro di poche settimane, di segnalazioni ne sono arrivate già molte.

«Siamo stati contattati per rampe che mancano, per il diritto all’abitazione, per gli stalli destinati ai disabili, per la mancanza di segnalazioni, per il problema del trasporto scolastico. Qualche Comune ha segnalato la volontà di voler coo-progettare interventi tesi a risolvere determinati disagi. Però registriamo anche tante iniziative attivate per migliorare il welfare e favorire l’autonomia delle persone». Tra questi, dunque, spiccano i Pro.Vi – Progetti di Vita Indipendente, con cui la Regione Puglia finanzia progetti individuali per agevolare l’inserimento socio-lavorativo e l’autonomia delle persone con disabilità motorie e psichiche. E la misura “Sostegno famigliare” destinata alle persone in condizioni di gravissima disabilità non autosufficienza assistite da un caregiver familiare. «In questi casi» evidenzia Giampietro «il vero problema è rappresentato sui tempi di erogazione, che in alcuni casi possono essere lunghi e questo può mettere in difficoltà le persone con disabilità o le famiglie, che su quel sostegno fanno affidamento. In Puglia ci sono 45 Ambiti territoriali, alcuni molto estesi, e questo, lo capisco bene, rende tutto più complicato, anche perché gli uffici sono sotto organico. Ma è una questione che dobbiamo risolvere con gli assessorati interessati, in modo da velocizzare i tempi di erogazione, in quanto parliamo di diritti e dobbiamo trovare una soluzione. Perché le persone hanno già tanti problemi e le famiglie spesso svolgono il lavoro di cura, rinunciando a sé stessi per stare vicino al loro caro. Dobbiamo avere sempre un approccio umano, essere accoglienti, saper spiegare anche perché c’è un disservizio. Dobbiamo calarci nei panni di chi magari manifesta un disagio, un problema».

Il Garante regionale per i diritti delle persone con disabilità ad una manifestazione

Tra le questioni che stanno maggiormente a cuore al neo-Garante, anche l’inserimento lavorativo, in considerazione del fatto che anche in Puglia il rispetto della legge 68/99 sul collocamento mirato è tradito da aziende pubbliche e private. «Alcune persone con disabilità ormai non cercano neanche il lavoro, si accontentano del sussidio o dell’accompagnamento. Chi lo cerca, invece, è insoddisfatto perché non riesce a trovare nulla e non viene mai impiegato. E poi c’è da evidenziare» conclude Giampietro «il fatto che le aziende preferiscono ancora oggi pagare la sanzione anziché assumere le persone in base alle quote previste dagli obblighi normativi. Anche per questo, è sempre più necessario promuovere iniziative di sensibilizzazione, coinvolgendo i centri per l’impiego, le aziende, i cittadini, e pensare ad attività sperimentali per favorire l’inserimento occupazionale». E’ possibile contattare il Garante visitando la pagina istituzionale garantedisabili.consiglio.puglia.it