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Ambiente

Regione Puglia, sospeso l’ampliamento del circuito al posto del bosco

Il presidente Michele Emiliano ha deciso di sospendere l’accordo di programma con la casa automobilistica della Porsche che prevede l’abbattimento di circa 200 ettari di area boschiva e macchia mediterranea nel Salento. Saranno riconsiderati alcuni aspetti del procedimento. Adesso le associazioni incontreranno l’assessorato regionale all’Ambiente per avviare un dibattito pubblico sul progetto

di Emiliano Moccia

La Regione Puglia ci ripensa e sospende l’accordo di programma Nardò Technical Center (Ntc), il progetto di ampliamento della pista automobilistica della Porsche che prevede l’abbattimento di circa 200 ettari di area boschiva e macchia mediterranea in un’area del Salento che coinvolge i comuni di Nardò e Porto Cesareo. Lo ha comunicato lo stesso presidente Michele Emiliano attraverso una nota: «La Regione, ancora una volta, dimostra di voler coniugare l’interesse pubblico sotteso alla realizzazione dell’intervento con la tutela dell’ambiente. Abbiamo preso una decisione in linea con il Ministero, al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione europea». Una decisione accolta «favorevolmente» dalle associazioni e realtà dei territori che in questi mesi si sono opposte al progetto, chiedendo, come nel caso di Italia Nostra sezione Sud Salento, Comitato Custodi del Bosco dell’Arneo e Gruppo di intervento giuridico, la sospensione della delibera di Giunta regionale n. 1096 del 31 luglio 2023 e del successivo decreto del presidente Emiliano n. 537 del 20 novembre dello scorso anno.

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia

Al centro della disputa, infatti, c’è l’approvazione dello schema di accordo di programma tra la Regione Puglia, Porsche Ntc, i comuni di Nardò e Porto Cesareo e il Consorzio Asi della provincia di Lecce per l’attuazione del piano di sviluppo industriale presentato dalla Ntc con cui realizzare diverse opere nelle aree coinvolte. Come il centro di elisoccorso attrezzato con eliporto e annesse strutture sanitarie da integrare nel sistema sanitario regionale per fronteggiare le emergenze e garantire la sicurezza sanitaria con particolare riferimento al Salento. E soprattutto, l’ampliamento del circuito di collaudo, con nove nuove piste finalizzate ad ampliare le possibilità di testing, nonché edifici tecnici e di appoggio ad alcune delle piste di prova, edifici amministrativi e di servizio, e un nuovo centro di logistica e manutenzione. Tutti interventi che «che comporterebbero la distruzione di 200 ettari di area boscata e macchia mediterranea» ricorda Marcello Seclì, segretario della giunta della sezione di Italia Nostra Sud Salento. Gran parte del bosco d’Arneo, che rientra nell’accordo di programma, è situato in un’area di notevole importanza naturalistica, interessata da vincoli ambientali, che comprende due siti di interesse comunitario: “Palude del Conte – Dune di Punta Prosciutto” e “Porto Cesareo”, fondamentali per la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario.

vita a sud

Ora il presidente Emiliano sospende il procedimento, che nel frattempo era diventato anche oggetto di ricorso al Tar di Bari da parte delle associazioni. Tra le motivazioni addotte, «una serie di ragioni» evidenzia Seclì «tra cui la mancanza del preventivo dibattito pubblico, come previsto dalla legge regionale n. 28/2017, che non aveva consentito un’adeguata conoscenza e valutazione da parte dei portatori di interessi diffusi, degli impatti ambientali dell’opera e che tale carenza aveva inciso nella valutazione dei presupposti per la procedura di deroga in presenza di valutazione di incidenza negativa sul sito, violando così l’art. 6 della direttiva “Habitat”, per la mancanza di una rigorosa valutazione delle soluzioni alternative, violazione che Italia Nostra aveva dettagliatamente segnalato alla Commissione Europea, che poi si era attivata riservandosi di valutare la sussistenza dei presupposti della procedura di deroga».


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Il mancato coinvolgimento nel processo partecipativo della comunità, infatti, era stato causa di discussione. Anche per questo, l’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia ha invitato la Sezione Sud Salento di Italia Nostra, insieme al Comitato Custodi del Bosco dell’Arneo e al Gruppo di intervento giuridico, «ad un incontro da tenersi nei prossimi giorni per discutere proprio in merito all’accordo di programma relativo al progetto della Ntc della Porsche. Per questo incontro» conclude Seclì «le associazioni invitate si stanno attivando per conoscere i termini del provvedimento adottato dal presidente Emiliano e i relativi atti pervenuti alla Regione Puglia da parte della Commissione Europea». La partita, insomma, è ancora tutta da giocare ed il futuro dei circa 200 ettari di area boschiva e di macchia mediterranea può essere cambiato in meglio.