Elezioni europee
#VotaPerIBambini, 33 candidati sottoscrivono il Manifesto
Un successo il "Manifesto europeo per l'infanzia e l'adolescenza" rilanciato in Italia da Telefono Azzurro, in vista della tornata elettorale. Dal M5s alla Lega, da Fdi al Pd, ex-ministri e governatori, ex-calciatrici e star della tv, tutti corrono a sottoscrivere l'appello di Ernesto Caffo che dice: «In Europa si fa ancora troppo poco»
Dai dem Patrizia Toia, Stefano Bonaccini, Luca Jahier, al fratello d’Italia Nicola Procaccini, dal forzista Bruno Molea all’azionista Elena Bonetti, dal renzian-boniano Alessandro Cecchi Paone ai grillini Carolina Morace e Ugo Biggeri, alla leghista Elena Lucchini, sono 33 i candidati alle europee che firmano, su proposta di Telefono Azzurro, il Manifesto dalla coalizione #VoteforChildren, composta da 23 organizzazioni per i diritti dell’infanzia (https://www.childrightsmanifesto.eu/), che chiede a tutti i candidati e le candidate alle elezioni europee di impegnarsi per garantire e far progredire i diritti dei bambini in Europa.
Iniziativa secondo l’approccio tipico di Ernesto Caffo, fondatore e presidente della grande organizzazione di tutele e promozione dell’infanzia e l’adolescenza, vale a dire scevro da ideologismi e sempre schiettamente terzo, come una realtà non profit dovrebbe essere sempre. Soprattutto un’iniziativa in cui la politica reimpara a essere bipartisan su alcune grandi questioni.
I numeri di un’emergenza
D’altra parte, come è stato ricordato questo pomeriggio a Roma nell’evento di lancio del Manifesto, l’urgenza dei problemi posti è oggettiva, spesso lancinante, e la risposta deve essere in una scala necessariamente continentale.
I numeri sono impietosi infatti: «Un bambino su 4 nell’Unione Europea è a rischio povertà o esclusione sociale e 1 su 5 in Europa è soggetto a violenza e abusi sessuali, sia offline che online e le ragazze sono particolarmente vulnerabili», ricorda Telefono Azzurro.
Bambini e adolescenti in Europa «si trovano sempre più spesso oggi ad affrontare problemi di salute mentale: nel 2021 erano 9 milioni i bambini e gli adolescenti interessati».
Un altro dato allarmante riguardante i bambini in Europa è il fenomeno delle scomparse: ogni anno l’Ue è alle prese con 250mila segnalazioni di bambini scomparsi, numero che corrisponde alla scomparsa di un bambino ogni due minuti.
Fra povertà educativa e bimbi scomparsi
«Da dati dell’International Centre for Missing Children & Exploited Children», dicono dalla fondazione guidata da Caffo, «è evidente come negli ultimi anni le segnalazioni di bambini scomparsi siano aumentate in modo allarmante in tutto il mondo. Nello specifico, solo in Italianel 2023 sono stati segnalati 21.951 casi di bambini di cui sono state completamente perse le tracce. I minori in Europa provenienti da un contesto migratorio (6,6 milioni nel 2022) rappresentano a loro volta una categoria particolarmente a rischio in termini di povertà, discriminazione, esclusione e abusi».
Caffo: «In Europa si fa ancora troppo poco»
Il fondatore stesso non ci gira intorno: «Mi pare evidente come a livello europeo si faccia ancora troppo poco per tutelare bambini e adolescenti», dice Caffo, «sono tra le categorie più vulnerabili, che corrono i rischi maggiori e tuttavia non si hanno ancora strategie di intervento dedicate e concrete per garantire loro maggiori tutele sia offline che online. Ciò che avviene a livello europeo ha una caduta anche a livello nazionale e sono convinto che il rapporto tra il Parlamento italiano e quello europeo debba essere sempre più efficace. Su alcune tematiche sovranazionali è importante trovare forti sintesi bipartisan, sono temi trasversali e universali per cui è necessario trovare accordi che permettano di raggiungere gli obiettivi protezione dei minori».
Caffo spiega poi che Telefono Azzurro «sta lavorando per riflettere insieme su questo e anche i due Ddl per la tutela dei minori nella dimensione digitale, prima alla Camera e poi al Senato vogliono essere stimoli per iniziare un dibattito e un confronto che deve collegarsi all’azione a livello europeo. Noi saremo più presenti per portare l’Italia in Europa e l’Europa in Italia, con il principio di essere parte di un disegno di contenuto che ci interessa per essere trasformato in azioni concrete a sostegno dei minori».
Un decalogo per l’Europa di bambini e adolescenti
Ma qual è il decalogo che i 33 hanno sottoscritto e per il quale promettono di lavorare, una volta eletti a Strasburgo?
- Supportare il potenziamento e la pubblicizzazione delle linee d’ascolto per bambini e adolescenti
- Collaborare con la comunità scientifica e accademica sul tema della salute mentale
- Sensibilizzate sulla problematica e sulle conseguenze degli abusi e della violenza a danno dei bambini e di adolescenti
- Promuovere la partecipazione e il coinvolgimento attivo di bambini e adolescenti nei processi decisionali
- Rafforzale le azioni e aggiornare le strategie di contrasto alla creazione, diffusione e divulgazione del Child Sexual Abuse Material (CSAM).
- Istituire una COP (Conference of the parties) per lo sviluppo di un ecosistema digitale a misura di bambini e adolescenti
- Promuovere una progettazione by design di sistemi di parental control che consentano di attuare la co-responsabilità genitoriale nella fruizione dei contenuti digitali e utilizzare le potenzialità dell’IA e della data intelligence per implementare i sistemi di age verification efficaci
- Impedire lo sviluppo di sistemi di AI che non siano basati su fonti di dati dichiarate, trasparenti e verificabili, per limitare la diffusione di fake news e deep fake
- Eliminare le barriere economiche, sociali e culturali che ostacolano un accesso equo e inclusivo alle risorse positive dell’ecosistema digitale
- Strutturare, favorire e sostenere i programmi educativi e formativi di lungo termine basati su una “pedagogia digitale integrale” rivolti a minori e per esteso ai genitori e ai diversi soggetti e agenzie educative
La lista dei 33 firmatari:
Antidormi Cesidio, M5s; Bardin Andrea, M5s, Biggeri Ugo, M5s, Bonaccini Stefano, Pd; Bonetti Elena, Azione; Bonfrisco Anna, Lega; Bonifei Brando, Pd; Boudard Jean François Camille, M5s; Cecchi Paone Alessandro, SuE; Chinnici Caterina, Pd; Coppola Annunziata, M5s; Covassi Beatrice, Pd; Danzì Maria Angela, M5s; Esposito Giusy, M5s; Gori Giorgio, Pd; Jahier Luca, Pd; Lucchini Elena, Lega; Mazzola Paola, M5s; Molea Bruno, Fi; Montaudo Matilde, M5s; Morace Carolina, M5s; Moretti Alessandra, M5s; Nesci Denis, Fdi; Olivetti Anna, Fdi; Pignedoli Sabrina, M5s; Pizzul Fabio, Pd; Procaccini Nicola, Fdi; Romagnoli Sergio, M5s; Sala Carolina, M5s; Sberna Antonella, Fdi; Tardino Annalisa, Lega; Toia Patrizia, Pd.
Foto in apertura di Markus Spiske su Unsplash.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.