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Cooperazione & Relazioni internazionali

Migranti, oggi è il d-day europeo

Oggi si tiene il Consiglio Europeo straordinario chiesto da Matteo Renzi. Tante le ipotesi sul tavolo. Il vertice si svolge con il fiato delle organizzazioni umanitarie sul collo che fin qui hanno definito «vergognosa» la politica Ue sull'emergenza profughi nel Mediterraneo

di Lorenzo Maria Alvaro

Siamo al giorno decisivo. Oggi a Bruxelles ha luogo il Consiglio Europeo straordinario chiesto da Matteo Renzi dopo la tragedia del naufragio che provocato oltre mille morti.

Le ipotesi sul tavolo sono molte. In particolare si discuterà del Piano in 10 punti che prevede tra le altre cose: 1. Colpire i barconi in porto, prima che partano 2. Tessere accordi con i Paesi confinanti alla Libia per controllare e impedire i flussi di migrazione 3. Raddoppiare i fondi, fino a sei milioni, per Triton, e aumentare quelli per l'accoglienza.

Un Piano che non convince le organizzazioni umanitarie. L'ultima stoccata è arrivata da Fondazione Migrantes, organo della Cei, che parla di strategia «vergognosa». Mentre Amnesty International punta il dito contro le politiche migratorie dell'Ue, sottolineando come muoia un migrante ogni 23 che cercano di raggiungere l'Europa. Croce Rossa Italiana sottolinea come «senza pacificazione della Libia non ci può essere ricetta vincente» per un problema che viene sempre affrontato, anche oggi, «come un problema di sicurezza e non come un tema umanitario». Per Concord Italia e Oxfam bisogna tornare ad una Mare Nostrum, ma allargata.

In queste ore c'è stato anche un intervento che ha scatenato molto dibattito. Quello di Fabrice Leggeri, direttore di Frontex, che sul The Guardian ha sottolineato come «Triton non può essere un'operazione di ricerca e salvataggio. Nel nostro piano operativo non abbiamo i fondi per un'azione di ricerca e salvataggio. Questo non è il mandato di Frontex»

Insomma l'attesa è molta e la tensione sale. Lia Quartapelle, segretario della commissione Esteri alla Camera, pur dando ragione alle critiche delle organizzaizoni si dice positiva. «È evidente che la risposta Europea è un inizio di risposta. Ma è altrettanto evidente che il fatto di avere un vertice straordinario di capi di stato e di governo giovedì che discuta di questi temi e che già ha in previsione una serie di misure da prendere è sicuramente un risultato importante, cui ha concorso l'Italia. Ed è anche il segno che oggi, là dove fino a ieri non c’era sensibilità su certi temi, qualcosa è cambiato».

Per la deputata Pd, «Bisogna evitare che la risposta europea sia forzata dai populisti. Non deve essere insomma securitaria ma complessiva, che tiene dentro tutto: dal diritto dei rifugiati alla sicurezza dei cittadini europei fino ai grandi temi di politica estera. L'Europa non può cavarsela solo con il bloccare le partenze di chi vuole scappare».

Nel frattempo i deputati del Partito Democratico hanno inviato una lettera (in allegato) indirizzata ai 28 Capi di Stato e di Governo chiedendo «una Mare Nostrum europea, che sappiamo non poter risolvere, da sola, un problema così complesso, ma che rappresenta per certo una prima importante risposta». 

 


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