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Quanto vale la carità? A Osf si crea valore per 12 milioni

Presentato il Bilancio Sociale 2015 «uno spaccato di un anno di servizio», lo ha definito padre Maurizio Annoni, presidente dell'associazione. In fila le cifre della solidarietà con i più poveri che mostrano quanto varrebbero in euro i servizi offerti gratuitamente. Focus sulla povertà femminile in aumento

di Antonietta Nembri

Il fatturato della carità a Opera San Francesco vale oltre 12 milioni di euro. Si può partire da qui a descrivere il Bilancio sociale di Osf che anche quest’anno è stato curato da Altis presentato in Università Cattolica. A entrare nei numeri il professor Marco Grumo, direttore della divisione non profit di Altis che ha voluto intitolare la sua relazione “The dark side of the moon” «Osf è il lato nascosto della grande città di Milano che è una metropoli ricca di energia e movimento, ma è anche la città di chi soffre in silenzio e di chi aiuta in modo altrettanto silenzioso».

Nel guidare il viaggio alla scoperta del “lato nascosto” di Milano Grumo ha sottolineato come l’associazione presieduta da padre Maurizio Annoni sia una onlus che «migliora con il tempo, una non profit virtuosa che produce e distribuisce valore, mettendo al centro la persona».
Ed è qui che entrano in campo i numeri come i 12.806.663 euro di valore creato nel corso del 2015 «sono i servizi offerti gratuitamente tradotti in termini monetari» ha spiegato Grumo «se non ci fosse stata Osf queste cifre dicono quanto un altro ente avrebbe dovuto impiegare in euro per realizzare gli stessi risultati». E i risultati parlano di oltre 25mila ospiti accolti, 794.458 pasti distribuiti e poi 66.501 docce e igiene personale, 12.768 cambi d’abito; per non parlare delle visite mediche (33.598) e dei farmaci distribuiti (81.037) e dei 22 utenti che hanno usufruito dell’housing sociale «una grande quantità di servizi alimentati dal cuore e dalla generosità delle persone» ha chiosato Grumo che ha illustrato anche i dati di input: come il numero dei donatori oltre 120mila e delle 50.598 preferenze del 5 per mille (con 1.858.897 euro è un dato in crescita che porta Osf al dodicesimo posto a livello nazionale e al primo tra chi opera esclusivamente su Milano). Altri due dati da tenere d’occhio sono il numero dei volontari, 795, con un tasso di fedeltà molto alto e che nella quasi totalità operano direttamente nei servizi (97%) e quello dei collaboratori (42) l’83% dei quali è impegnato in attività dirette agli utenti.

L’ultimo numero sul quale puntare l’occhio è la capacità di moltiplicare la solidarietà: per ogni euro ricevuto Opera San Francesco ne ha restituiti 2,46 in servizi ai più poveri. Il che vuol dire che il “rendimento sociale medio” delle donazioni ricevute è del 246%. Un dato in crescita visto che nel 2014 per ogni euro donato venivano generati 2,44 euro di aiuti.

«Il Bilancio sociale non è che lo spaccato di un anno di servizio» ha detto padre Maurizio Annoni per il quale le parole di papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ descrivono la mission: “l’amore, pieno di piccoli gesti di cura reciproca, è anche civile e politico, e si manifesta in tutte le azioni che cercano di costruire un mondo migliore (…)”, mentre ogni numero «racconta un gesto segnato dalla cura e dall’accompagnamento di una persona a un servizio. Ogni giorno i poveri possono rafforzare la loro dignità perché non si tratta di gesti sporadici di solidarietà, ma accompagniamo con continuità e perseveranza. Ed è proprio questa che fa crescere la cultura del farsi compagno di qualcuno».

Dietro i numeri le persone e quest’anno un’attenzione particolare è stata rivolta alle donne. Ed è proprio all’utenza femminile, infatti, che quest’anno il bilancio sociale dedica il suo focus: sono ormai il 25% di chi ha usufruito dei servizi nel 2015 con un incremento rispetto all’anno precedente del 6%. Mentre continua a essere quella italiana la nazionalità più rappresentata tra i 25.247 ospiti di Osf.

Proprio sul tema della povertà feminile e delle iniziative di contrasto ad essa sono intervenute alla presentazione del Bilancio Sociale anche Cristina Avonto e Gaela Bernini. Da 30 anni la FioPsd, la federazione italiana organismi per le Persone senza dimora, riunisce realtà pubbliche e private che intervengono a favore degli homeless «tra i nostri compiti vi è quello di creare una cultura dell’intervento, ma il tema povertà non è particolarmente presente», ha confidato Cristina Avonto, presidente di FioPsd che ricordando l’indagine realizzata con Istat ( qui) e il recente incontro di Taormina ha aggiunto «siamo finalmente riusciti a portare all’attenzione dei decisori e del nostro governo sul tema dei poveri e degli esclusi (l’articolo sul protocollo firmato con il ministro Poletti che destina 100 milioni alla politiche di contrasto qui). Come Federazione abbiamo lanciato la campagna #HomelessZero». Alla campagna ha dato anche il suo contributo Richard Gere che ha girato un breve spot. «Gere sta presentando il suo film in cui interpreta un homeless, non è il suo film più bello, ma è quello che lo ha più emozionato», ha rivelato Avonto. «Questo film in cui ha girato in presa diretta tra le vie di New York travestito da senza dimora lo ha segnato, si è sentito come gli altri “invisibile”». La presidente della FioPsd ha annunciato che ci saranno anche altri attori famosi che scenderanno in campo a favore della campagna, prima tra tutte Susan Sarandon. In merito poi al focus scelto da Osf ha ricordato come quello della povertà femminile sia un tema drammatico e che i dati forniti dal bilancio sociale di Osf siano in linea con le statistiche «il numero di quante vivono in strada è in costante aumento e sono loro le più vulnerabili e a rischio stigma. Ma soprattutto le donne rischiano di cronicizzare la loro situazione e anche per questo è fondamentale l’housing first, la casa, il primo passo».

L’attenzione alla povertà femminile è stata al centro anche dell’intervento di Gaela Bernini, responsabile Progetti Scientifici e Sociali di Fondazione Bracco che è intervenuta sul progetto “Prevenzione amica delle donne migranti” rivolta alle immigrate che fanno riferimento all’ambulatorio di Osf (qui). Tra gli obiettivi l’empowerment femminile e la diffusione di stili di vita sani e che ha preso in carico 505 donne. Un progetto premiato con l’Oscar della salute dall’Oms.