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Africa

Il teatro per i diritti umani in Burkina Faso

di Cosimo Bizzarri e Fotografie di Matteo De Mayda

Il viaggio dei reporter Matteo e Cosimo tra gli orfani di Thoanga, dove la creatività diventa educazione alla pace, alla cittadinanza e alla salute riproduttiva

Oggi non è un giorno come gli altri a Thoanga. Verso mezzogiorno, un furgone entra saltellando nel villaggio, si lascia alle spalle la zona del mercato e va a fermarsi proprio sotto il gigantesco albero di Neré, che è il luogo del riposo e delle assemblee. Uno per uno, gli abitanti di Thoanga si avvicinano per vedere cosa succede. Un uomo allampanato si siede sulle radici dell’albero, in attesa. Un gruppo di donne arriva con una sedia sottobraccio. Poi dalla vicina scuola elementare accorrono circa cinquecento bambini, che si dispongono a semicerchio davanti al mezzo.

Dopo qualche minuto di attesa, da un telone viola spuntano tre uomini e due donne: uno porta un berretto rosso, l’altro una gobba finta. In morée, la lingua locale, cominciano a interagire, attirando l’attenzione e provocando le risate dei presenti. È il Theatre du Bazega, una compagnia locale che usa il teatro per educare le popolazioni rurali del Burkina Faso alla pace, alla cittadinanza e alla salute riproduttiva.

“Da queste parti, molte persone non sanno nemmeno cosa siano i diritti umani”, spiega Amina, 39 anni, una contadina e commerciante del villaggio che con la sua associazione ha contribuito all’organizzazione dello spettacolo teatrale. “Noi usiamo il teatro per trasmettere messaggi complessi”. Lo spettacolo di oggi mette in scena la storia di una vedova e suo figlio che, con l’aiuto della giustizia, riescono a riappropriarsi dell’eredità che gli era stata ingiustamente tolta. È una situazione comune da queste parti, dove la morte del capofamiglia rischia di relegare la moglie e i bambini ai margini della società.

Gli orfani in particolare hanno vita difficile. Spesso non hanno un certificato di nascita né il denaro per comprare i libri o un paio di scarpe per fare educazione fisica a scuola. Emotivamente vulnerabili, spesso ignorati dagli adulti e dagli altri bambini, finiscono per abbandonare gli studi ed entrare in una spirale di problemi. “Il nostro obiettivo è sensibilizzare gli abitanti del villaggio ai diritti degli orfani”, continua Amina, che nel 2019 ha partecipato a una formazione della ong italiana Mani Tese sui diritti umani, insieme a rappresentanti di altri 26 comuni in tre regioni del Burkina Faso. “Ognuno di loro va trattato come un caso a parte, con le sue specificità”.

“Nel villaggio, il teatro è diventato uno strumento per distinguere i comportamenti buoni da quelli cattivi e il tasso di abbandono scolastico tra gli orfani è già diminuito notevolmente”, conclude Amina, “Spero che Thoanga diventi un punto di riferimento nella zona per quanto riguarda l’aiuto alle persone vulnerabili”.


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