Idee Nuova partecipazione
Se il volontariato ricuce il Paese
In Toscana, una ricerca evidenzia un forte rafforzamento della reputazione della associazioni e di chi vi si impegna. Un dato, spiega il presidente del Cesvot, che pone sfide alla politica e allo stesso Terzo settore

Il volontariato rappresenta oggi un ponte fondamentale tra i cittadini e la comunità. Il fatto che due milioni di toscani si dichiarino disponibili a svolgere attività volontarie è un segnale potente di una società che non si arrende alla crisi della partecipazione, ma cerca nuove forme per esprimere il proprio impegno e la propria solidarietà.
Un’indagine, realizzata da Sociometrica per Cesvot e presentata oggi, rileva che l’84% dei toscani considera i volontari persone da ammirare, un dato che testimonia il crescente riconoscimento del loro ruolo nel tessuto sociale.

Tuttavia, affinché questa disponibilità latente si traduca in un impegno concreto, è necessario superare alcuni ostacoli: la flessibilità nell’organizzazione del tempo, la fiducia nelle associazioni e il significato dell’attività svolta sono elementi chiave per coinvolgere nuovi volontari. Siamo di fronte a una sfida cruciale, quella di trasformare questa propensione alla solidarietà in azioni concrete. Il Terzo settore ha il compito di rendere il volontariato accessibile, organizzato e motivante. Al tempo stesso, le istituzioni devono riconoscere il valore di questa partecipazione, creando sinergie che rafforzino il legame sociale e promuovano una cittadinanza attiva. Non si tratta solo di rispondere a bisogni immediati, ma di ricostruire un tessuto di fiducia collettiva.
I dati evidenziano che il 68,9% degli intervistati percepisce un deterioramento dei servizi pubblici e delle prestazioni sociali. In questo scenario, il volontariato diventa non solo un supporto essenziale, ma anche un motore di innovazione sociale. Dobbiamo sviluppare modelli nuovi di collaborazione tra il volontariato e le istituzioni, per fare in modo che l’impegno civico non sia più visto come un sostituto del welfare, ma come un elemento complementare e imprescindibile per la costruzione del bene comune. Non possiamo permetterci di sprecare questa voglia di fare, questa spinta al bene comune. Dobbiamo coltivarla, sostenerla e darle spazio. Il volontariato non è solo un atto di generosità individuale, ma una forza collettiva capace di cambiare il volto della nostra comunità.
Oggi più che mai, il volontariato non è solo un’esperienza di solidarietà, ma una vera e propria scuola di cittadinanza attiva.

È nelle associazioni, nei gruppi di volontariato e nei progetti sociali che le persone imparano a cooperare, a confrontarsi con le istituzioni e a sviluppare quel senso di responsabilità collettiva che è essenziale per una società democratica.
Luigi Paccosi è presidente del Centro servizio per il volontariato della Toscana, – Cesvot.
Nella foto di apertura, un’immagine dei volontari della Misericordia del Galluzzo (Firenze), foto dell’Ufficio stampa dell’associazione stessa.
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