Sostenibilità
Bnl: la sostenibilità parte dalle periferie
Dialogo con il responsabile Esg, Luca Ranieri

Si chiama IncluCity ed è una delle iniziative più innovative delle azioni sociali promosse da Bnl Bnp Paribas. Un progetto che nasce in scia allo storico “Projet Banlieues” che fin dal 2006 ha caratterizzato l’impegno del Gruppo Bnp Paribas in Francia. In un anno IncluCity ha coinvolto 1.400 giovani in cinque periferie di altrettante città italiane: Milano, Padova, Prato, Roma e Napoli. Luca Ranieri (foto) è dal 2022 il responsabile di Esg Strategy, Communication & Public affairs di Bnl Bnp Paribas.
Come nasce l’idea di “importare” il progetto periferie in Italia?
L’Italia è il primo Paese ad essersi mosso condividendo la positiva esperienza di Parigi. Abbiamo puntato su cinque città in rappresentanza di altrettante aree strategiche della banca, per rimarcare la nostra prossimità territoriale anche sul fronte sociale oltre che business. Abbiamo scelto di non fare da soli, ma di allearci con realtà — le definiamo anchor-partner — che hanno l’inclusione sociale tra le proprie attività-core e, grazie ad IncluCity, siamo in grado di mobilitare solide reti sociali, aumentando il numero delle associazioni coinvolte; sono infatti circa una trentina, ad oggi, le realtà della rete da noi ingaggiate. A Napoli, alla Doganella, la nostra anchor-partner è la Fondazione Alberto e Franca Riva e la sua “Scuola del fare”. A Padova nel quartiere Portello siamo con la Comunità di Sant’Egidio. A Milano (Giambellino), Roma (Ponte di Nona) e Prato (Macrolotto Zero) affianchiamo Save the Children, nei Punti Luce. L’obiettivo è quello di consolidare realtà in grado di sostenere i giovani in aree disagiate attraverso attività didattiche, ricreative, culturali e sportive, per dare loro opportunità e futuro.

IncluCity è un progetto proposto all’interno del piano industriale Gts 2025 di Bnp Paribas (dove la “S” sta per sustainability). Proseguirà anche nei prossimi anni?
Stiamo consolidando i risultati particolarmente positivi di questo primo anno e mezzo di attività. L’idea è di continuare e di crescere, allargando la platea dei partner ad altre realtà oltre a quelle di cui abbiamo detto. Siamo partiti nel novembre 2023 con un budget di 1,2 milioni di euro che ci permette di lanciare nuove attività e di proseguire in questo viaggio positivo con un importante impatto sociale.
A proposito del vostro piano Gts che in Italia riguarda Bnl e le altre 13 legal entity del Gruppo. Può sintetizzare quali sono i filoni sul piano della Csr?
Il nostro impegno nella sostenibilità si sviluppa su quattro tipologie di responsabilità: la responsabilità ambientale diretta, la responsabilità come datore di lavoro, la responsabilità economica e la responsabilità sociale. A completare l’ecosistema, c’è la Fondazione Bnl, nata nel 2006, che finora ha erogato oltre 19,8 milioni di euro a favore di 814 progetti.
Primo: responsabilità ambientale diretta…
Come Bnl acquistiamo dal 2014 il 100% di energia green per le nostre sedi, a zero emissioni di carbonio e certificate da garanzie di origine. La nostra direzione generale, Palazzo Orizzonte Europa, è certificata ISO 50001:2018. Da due anni siamo a un livello di emissioni inferiore al target del 2025.
Come datore di lavoro…
Fondamentale il tema dell’inclusione, la valorizzazione delle diversità e la parità di genere: siamo certificati UNI PdR/125:2022 e siamo impegnati per garantire un’elevata percentuale di donne in posizioni manageriali strategiche. Crediamo nel volontariato aziendale ed è importante il nostro contributo all’iniziativa di Bnp Paribas “1MillionHours2Help”, obiettivo da raggiungere entro fine anno; Bnl insieme alle altre società in Italia è il primo contributore del Gruppo con oltre 61mila ore di volontariato. Una menzione speciale va poi alla partnership con la Fondazione Telethon che affianchiamo da 34 anni: abbiamo raccolto circa 345 milioni di euro, circa 9 milioni solo nel 2024.
Responsabilità economica…
Mettiamo a disposizione un insieme di soluzioni classificabili come sostenibili secondo le nomenclature e la tassonomia europea in vigore, che vanno dai sustainability loans, ai sustainability linked loan che sono connessi al raggiungimento di kpi sostenibili (ambientali e sociali), prevedendo sconti sul pricing al raggiungimento di obiettivi Esg definiti in sede di contratto e monitorati in modo indipendente; fino ai green loan e social loan. Ci sono poi i prestiti ai giovani (oltre 6mila nel 2024) e studenti (oltre 440 nel 2024) così come il finanziamento dell’imprenditoria ad impatto.
Infine sostenibilità sociale, oltre al progetto IncluCity…
Cito PerMicro, il primo operatore di microcredito in Italia. Un partner industriale di cui dal 2011 siamo il primo azionista con oltre il 20% del capitale. Con PerMicro condividiamo un impegno costante che ha come orizzonte l’inclusione finanziaria.
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