Rientro in classe

Celiachia a scuola: in mensa 34mila studenti tra diritti e difficoltà

Per gli oltre 34mila studenti celiaci, alle normali incertezze di inizio anno si aggiungono le preoccupazioni legate alla gestione del pasto senza glutine in mensa, un’occasione di convivialità che può trasformarsi in una fonte di stress. Rossella Valmarana, presidente dell’Associazione italiana Celiachia: «Da 20 anni, grazie alla legge 123 del 2005 che ha introdotto il diritto dei celiaci al pasto senza glutine nelle mense pubbliche, l’Italia è all’avanguardia europea per il sostegno e l’inclusione sociale dei pazienti»

di Redazione

Sono oltre 34mila gli studenti celiaci in Italia che stanno per iniziare le lezioni. A loro l’Associazione italiana Celiachia (Aic) dedica due progetti gratuiti con l’obiettivo di informare insegnanti, personale scolastico, famiglie e studenti sulla malattia e rendere la scuola un ambiente sicuro e inclusivo per tutti, a partire dalla mensa. È un anno importante per l’associazione, che celebra i 20 anni dall’approvazione della legge 123 del 2005 che, oltre a definire per la prima volta la celiachia una “malattia sociale”, ha introdotto il diritto dei celiaci al pasto senza glutine nelle mense pubbliche.

Perché il rientro a scuola è una fase delicata

Il rientro a scuola rappresenta spesso una fase delicata per gli oltre 34mila bambini e ragazzi celiaci della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado (circa il 13% del totale delle persone diagnosticate secondo i dati 2023 del Ministero della Salute). Lo spiega l’Aic in una nota: «Per chi è celiaco, alle normali incertezze di inizio anno si aggiungono le preoccupazioni legate alla gestione del pasto senza glutine in mensa, un’occasione di convivialità che può trasformarsi in una fonte di stress».

Da 20 anni in mensa senza glutine

Prima del 2005, non esisteva alcuna norma specifica a tutela degli studenti celiaci che, di conseguenza, non avevano diritto al pasto senza glutine in mensa ed erano esposti al rischio di esclusione e disagio. Oggi, a vent’anni dalla sua emanazione, grazie alla legge quadro 123 del 4 luglio 2005 “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia” – fortemente voluta ed elaborata con la collaborazione di Aic – in Italia 35.298 mense di cui 24.829 scolastiche (il 70%), erogano pasti senza glutine per i celiaci che ne fanno richiesta (dati Ministero della Salute 2023). Queste mense sono distribuite sul territorio nazionale in modo omogeneo e proporzionale al numero di persone celiache, assicurando quindi la dieta senza glutine agli studenti celiaci quando consumano i pasti fuori casa a scuola.

La mensa scolastica è parte integrante della vita sociale dei giovani, per questo Aic si è fortemente battuta per l’approvazione della legge che ha introdotto il diritto dei celiaci al pasto senza glutine nelle mense pubbliche

Rossella Valmarana, presidente Aic

«La mensa scolastica è parte integrante della vita sociale dei giovani, per questo Aic si è fortemente battuta per l’approvazione della legge che ha introdotto il diritto dei celiaci al pasto senza glutine nelle mense pubbliche», spiega Rossella Valmarana, presidente Aic. «Il quadro di tutele della legge 123 fa dell’Italia l’avanguardia europea per la celiachia: rappresenta un esempio virtuoso di sostegno e inclusione sociale dei pazienti. Laddove ci siano ancora alcuni casi di mancata o parziale applicazione, Aic interviene tempestivamente».

L’impegno dell’Associazione italiana Celiachia nel mondo della scuola si concretizza anche in altri due progetti gratuiti finanziati grazie ai fondi raccolti con il 5 per mille e cuciti su misura in base alla fascia d’età: “In fuga dal glutine” e “A scuola di celiachia”. Il primo offre agli insegnanti delle scuole dell’infanzia e della primaria, attraverso giochi collettivi, quaderni didattici e favole, uno strumento per spiegare agli alunni cos’è la celiachia e, allo stesso tempo, parlare di educazione alla diversità, alimentare e culturale, intesa come risorsa e ricchezza. Il progetto prevede un incontro formativo con i docenti su celiachia, dieta senza glutine, gestione di eventuali difficoltà riscontrabili nella vita scolastica (come ad esempio la mensa), e la consegna di materiale didattico da utilizzare in classe.

Progetti didattici cuciti su misura

A scuola di celiachia” è il programma nazionale di formazione pensato per gli istituti Alberghieri rivolto ai ristoratori di domani, per fornire conoscenze sulla celiachia, sulle esigenze nutrizionali del celiaco e sulla gestione di tutte le fasi del servizio senza glutine; inoltre, è possibile svolgere progetti di alternanza scuola lavoro presso locali aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine di Aic che raccoglie 4mila esercizi formati sulla celiachia. La formazione è pensata anche per gli insegnanti, a cui viene fornito materiale didattico ad hoc.

La fotografia è di ufficio stampa Aic.

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