Famiglia

Assegno unico per un figlio in affido: i chiarimenti dell’Inps

A chi spetta l'assegno unico quando un minore non vive con i suoi genitori ma è in affido? Un messaggio dell'Inps fa chiarezza. La norma c'era già e diceva che l'assegno spetta ai genitori affidatari, che provvedono al minore. Le prassi operative però, variavano di territorio in territorio

di Sara De Carli

La norma c’era: il decreto legislativo del 29 dicembre 2021 prevedeva già che il genitore affidatario, nominato ai sensi della legge 184/1983, potesse presentare domanda di assegno unico e universale essendo il soggetto che provvede al mantenimento, alla cura, all’educazione, all’istruzione del minore. Nei fatti però molte famiglie affidatarie in questi primi due anni di vita dell’assegno unico e universale hanno lamentato l’impossibilità di accedere all’assegno: vuoi perché a presentare la domanda, prima di loro, sono stati i genitori del minore, vuoi per problematiche operative legate a richieste difformi da territorio a territorio. Anche in redazione erano arrivate alcune segnalazioni in questo senso, accanto ad altre esperienze di segno opposto, di famiglie affidatarie che all’ingresso del minore in famiglia senza problemi hanno chiesto e ottenuto l’assegno.

Ora ecco che un messaggio dell’Inps mette fine ai dubbi e alle prassi non omogenee. La comunicazione numero 773 del 21 febbraio 2024, firmata dal direttore centrale Inclusione e invalidità civile dell’Inps, Rocco Lauria, ribadisce che «in presenza di una situazione di difficoltà della famiglia d’origine che priva temporaneamente il minore di un ambiente idoneo, il provvedimento di affidamento familiare disposto dal servizio sociale locale o dal tribunale per i minorenni consente il riconoscimento alla famiglia affidataria del diritto all’assegno unico e universale».

La famiglia affidataria o i patronati devono compilare la specifica opzione “Genitore affidatario per affido preadottivo o temporaneo” della domanda telematica di assegno unico e allegare il provvedimento di affido per la verifica da parte della sede territorialmente competente. A quel punto, dopo la verifica, l’operatore forzerà positivamente l’istruttoria.

Per l’importo fa fede l’Isee del minore

L’importo dell’assegno per il minore in affido sarà determinato sulla base del valore Isee del minore stesso, in quanto – ricorda il messaggio – «il minore in affidamento temporaneo è considerato nucleo familiare a sé, fatta salva la facoltà del genitore affidatario di considerarlo parte del proprio nucleo familiare». Il minore che si trovi in affidamento preadottivo invece fa parte del nucleo familiare dell’affidatario, anche se risulta ancora nella famiglia anagrafica del genitore.


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E se i genitori naturali hanno già presentato domanda?

Il messaggio contempla esplicitamente il caso in cui i genitori naturali abbiano già presentato la domanda di assegno unico, per un figlio che non vive con loro: la cosa blocca l’ingresso della legittima istanza da parte della famiglia affidataria. «Esperiti tutti gli accertamenti, l’operatore dovrà disporre la revoca della prima (con recupero dell’indebito, se sono state erogate delle mensilità) e segnalare come discordante l’eventuale DSU dei genitori naturali in cui sia presente il minore».

Il confronto con il Forum Famiglie

Positivo il commento di Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, che da tempo si sta confrontando con l’Inps per raccogliere e correggere le problematiche operative rispetto alle varie misure che coinvolgono le famiglie. «Questi incontri periodici hanno permesso di affrontare i casi ‘tipici e ricorrenti’, per offrire un servizio sempre più puntuale e con omogeneità territoriale. Proprio in tali incontri è emersa la difficoltà che incontrano molte famiglie affidatarie a ricevere l’assegno unico e Inps, raccogliendo le segnalazioni, ha predisposto una nuova documentazione che fa chiarezza operativa. Grazie a tale intervento le famiglie riceveranno in tempi congrui l’assegno unico per il minore di cui si stanno prendendo cura con generosità. Esprimo apprezzamento per la collaborazione tra le istituzioni e chi rappresenta le istanze delle famiglie».

I numeri dell’assegno unico universale

L’aggiornamento periodico dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale mostra che nel 2023 sono stati erogati alle famiglie assegni per 18 miliardi di euro, che si aggiungono ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono 6.479.173 i nuclei familiari che hanno ricevuto l’assegno per il 2023, per un totale di 10.021.926 figli. Con riferimento al mese di dicembre 2023, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da circa 54 euro per chi non presenta Isee o supera la soglia massima (43.240 euro di Isee), a 214 euro per la classe di ISee minima (sotto i 16.215 euro).

Foto di Kampus Production, Pexels

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