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Beffa bonus 110: ecco quanto potrebbe costare alle onlus

Parcelle già pagate e penali: se il provvedimento non cambierà, sarà un disastro. Le denuncia di Lorenzo Guzzetti, dg della Fondazione Visconti Venosta che gestisce una struttura per anziani a Grosio in provincia di Sondrio

di Alessio Nisi

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Studi per ipotesi di lavori di efficientamento energetico che costano anche 30mila euro (su interventi fra i 2 e i 3 milioni di euro), che ora restano sospesi in un limbo di incertezza, penali da pagare per progetti già in fase avanzata. È uno stato di cose fumoso e complicato quello generato dal provvedimento approvato a sorpresa dal Consiglio dei Ministri lo scorso 26 marzo, che esclude le onlus dalle residue provvidenze del cosiddetto “bonus 110”. Ne abbiamo parlato QUI e QUI. Il risultato? Strutture che restano energivore. «Qualcuno rinvierà i lavori, altri non li faranno proprio», riferisce a VITA Lorenzo Guzzetti, direttore generale di Fondazione Visconti Venosta di Grosio (provincia di Sondrio), una struttura per anziani (115 posti) operativa da oltre un secolo.

Ma potrebbe ancora cambiare

Un decreto, perché di questo a ora si parla, che poi potrebbe ancora cambiare. In questo quadro, appena uscita la notizia del provvedimento, enti non profit che accolgono anziani non autosufficienti e persone con disabilità di trovano di punto in bianco a dover rinunciare ai progetti fatti per migliorare il proprio patrimonio immobiliare dal punto di vista sismico e dell’efficientamento energetico. 

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Fondazione Visconti Venosta di Grosio

50 strutture coinvolte solo in Lombardia

Solo in Lombardia sono 50 le realtà coinvolte in questa situazione, «fra strutture religiose e non», «un disastro», spiega Guzzetti. «Mi auguro che essendo un decreto legge il Parlamento poi e e anche i corpi intermedi (come Uneba e Aris) e altre associazioni di categoria si muovano».

Il costo dell’energia

La Fondazione Visconti, come tante altre, insiste su strutture storici, con infrastrutture non sempre moderne e in cui dunque l’efficientamento energetico è una necessità, non un vezzo. Dati i costi dell’energia. «Nelle nostre strutture», fa notare Guzzetti, «rispetto ai condomini, accendiamo i riscaldamenti un mese prima e li spegniamo un mese dopo. Pensi a quello che vuol dire in termini di costi».  

Poca chiarezza

Quello che proprio non torna di questa vicenda e che manda su tutte le furie il dirigente è che, appena pochi mesi fa, il Governo aveva annunciato che non avrebbe messo mano in senso restrittivo al bonus 110 per le onlus. «Capisco che è un problema di bilancio statale, ma il ministro aveva rassicurato il Terzo settore poco più di 3 mesi fa che queste agevolazioni sarebbero durate fino al 2025». 

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Fondazione Visconti Venosta di Grosio

Abbiamo già pagato le parcelle ai tecnici

Cambiare le carte in tavola, sottolinea, «dopo neanche 100 giorni fa sì che ci ritroviamo in una situazione in cui tante strutture come la mia sono andate avanti in un iter burocratico che è anche molto lungo». Un iter burocratico che è «costato il lavoro di tantissime persone con un grande dispendio di risorse». Alla Fondazione Visconti Venosta di Grosio, spiega, «abbiamo già pagato le parcelle ai tecnici».

Priorità ai pazienti

La mancanza di chiarezza e la confusione generata dal provvedimento pesano tanto quanto l’aggravio dei costi. Noi, è il succo del discorso, non possiamo dare risposte in termini di costi di sanità pubblica, «la nostra priorità rimangono i nostri ospiti, i nostri pazienti. Ci sforziamo tutti i giorni di lavorare in una situazione in cui siamo stati i primi a subire i rincari».

E ora? Che succederà? «Parliamo di un decreto legge che andrà in Parlamento, magari cambierà. Ma certo, le nostre associazioni di categoria si sono già fatte sentire».

In apertura e nel testo foto di Lorenzo Guzzetti


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