Pubblicità

Anteprima magazine

Bergonzoni: «Ognuno di noi può restare involontario o diventare volontario»

«Guardiamo ogni giorno annegare gente sia nel mare della burocrazia sia nel mare vero: profughi, richiedenti asilo, persone con dipendenze, malati psichiatrici, anziani, in una terra di nessuno che li vede perire ancora per fame e miseria, materie prime di ogni guerra che in troppi fanno “volontariamente”, anche se dicono di esserne involontariamente coinvolti». Uno stralcio del contributo che il drammaturgo firma sul numero del magazine di settembre "Volontario dove sei?" che sarà presentato pubblicamente a Padova il 4 ottobre

di Alessandro Bergonzoni

Ci sono grandi aeroporti nel mondo e in Italia, che accolgono voli intercontinentali ed altri che fanno atterrare invece una grande quantità di “volontari”. Altri viaggi, mete, terre di partenza, altri sbarchi, percorsi e soprattutto destinazioni, dedizioni e destini. Oggi ognuno di noi potenzialmente può restare involontario o diventare volontario! Per predisposizione, per diritto, dovere e piacere di immedesimazione, per natura sì anche per natura, non solo per mera solidarietà civile o pietas.

Lo Stato faccia ciò che è suo dovere, cambiando senso a ciò che è in suo “potere”, per arrivare a sostenere e connettersi con ogni forma di volontariato fattivo e informato

Alessandro Bergonzoni


Si pensa al clima, a salvare il pianeta,al dissesto geologico: ma tutto ha a che fare con un dissesto ideologico, illogico, deontologico, fenomenologico.

Mi spiego peggio: impossibile non dover fare l’impossibile per il clima. Quando parlo di clima non intendo solo quello metereologico o del pianeta tutto, ma anche, è ora di ripeterlo, del clima che “ci” respira in ogni comunità e convivenza se ancora così si possono chiamare; per esempio nelle carceri (dove si muore di calore e dolore, anche o soprattutto di violenza ed omertà connivente), ovunque, dittatori o non dittatori, come nell’Italia democratica e civile.

Clima che si respira nelle aule del Parlamento europeo o dei nostri governi, dove vige una siccità mentale e di visione, una aridità e una infertilità (non parlo di nascite, pur mancando ancora la ri-nascita di un essere non superiore ma ulteriore) intesa come mancanza del fiorire e sbocciare di ri-evoluzione, che non può più attendere?

Guardiamo ogni giorno annegare gente sia nel mare della burocrazia sia nel mare vero: profughi, richiedenti asilo, persone con dipendenze, malati psichiatrici, anziani, in una terra di nessuno che li vede perire ancora per fame e miseria, materie prime di ogni guerra che in troppi fanno “volontariamente”, anche se dicono di esserne involontariamente coinvolti. Se appunto un altro tipo di volontariato non intervenisse in massa e capillarmente come può, cosa accadrebbe? Ong, Caritas, centri sociali, gruppi di sostegno, centri di prima accoglienza, volontari per la pace? (Ecco il vulnus: ripensare il volontariato e le sue tipologie a 360 gradi)….CONTINUA

Questo è l’incipit del contributo che Alessandro Bergonzoni (foto dall’archivio di VITA) firma sul numero del magazine di settembre “Volontario dove sei?”. Per leggerlo occorre abbonarsi oppure acquistare dallo store di vita.it la singola copia. Il numero sta riscuotendo grande interesse. Verrà presentato pubblicamente a Padova il 4 ottobre.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA