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Che farebbe Mohandas…Ovvero il servizio civile e la parata del 2 giugno

di Claudio Di Blasi

8.599:  è questo il numero dei volontari in servizio civile volontario oggi, 20 maggio 2013.

Per sicurezza me lo sono andato a rileggere sul sito di Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

E’ il segnale di un countdown che, inesorabile, punta da anni verso lo  zero. Quando anche questo numero sarà scritto sul sito di UNSC, nessuna navicella spaziale partirà verso pianeti e galassie inesplorate: ci limiteremo a dichiarare chiusa un’esperienza sociale e culturale tra le più rare.

 L’ultima sberla è arrivata a pochi giorni dalla nascita del “governo di servizio”… una definizione che è amaramente ironica per volontari ed enti che il “servizio”, per di più civile, lo attuano da lustri.

Nessun ministro (pardon…ministra) ha avuto il coraggio di metterci la faccia.

Si è lasciato ad un funzionario (pardon …dirigente) l’ingrato compito di comunicare che il bando per selezionare 18.000 volontari era rimandato di qualche mese, se va bene a settembre 2013.

Le ragioni ricordano quelle che Jake, ovvero John Belushi nei panni del fratello cicciottello dei Blues Brothers, prova a snocciolare alla ex fidanzata infuriata per il suo abbandono.

Non si è fatta la programmazione finanziaria, la Corte dei Conti, le Regioni, non vi è certezza dei fondi…. la tintoria non ha consegnato il tight, una gomma a terra, il funerale della mamma, una tremenda inondazione, la casa era crollata, un terremoto, le cavallette.

Uno Stato che lascia fermi al palo, per vari mesi, quasi ventimila ragazzi e ragazze perché, a maggio inoltrato, non ha ancora definito la Programmazione Finanziaria che dovrebbe essere in vigore… dal gennaio scorso.

Una Repubblica che scrive sulla sua Gazzetta Ufficiale che le risorse per il servizio civile ci sono, ma poi nessuno che firma quei due fogli di carta che tramutano la norma in realtà…. ed è da cinque mesi che non si mette questo benedetto scarabocchio.

Ciò che mi lascia stupito, se non allibito, è l’infinita pazienza e ragionevolezza dei giovani e degli enti.

Tagliano i fondi?

E noi si lancia un bell’appello al Parlamento.

Rimandano il bando?

Evvai con un bel comunicato stampa.

I volontari in servizio civile presto saranno compresi nella lista delle specie in via di estinzione, anzi estinte?

Meraviglioso, disquisiamo se anche i giovani privi di cittadinanza potranno accedere ad un’esperienza che non c’è più.

Signore e signori, siamo talmente buoni e disponibili che i nostri interlocutori ci prendono per stupidi …. dal latino “stupiditas”: torpore, intontimento. Subiamo gli avvenimenti senza avere potere su di essi.

Siamo talmente intontiti che, il prossimo 2 giugno, un gruppetto di volontari sfilerà orgogliosamente per i Fori Imperiali, per festeggiare quella Repubblica che sta mandando al macero la nostra storia e le nostre esperienze.

Siamo talmente pronti a subire che molti enti di servizio civile, nella stessa ricorrenza, vorrebbero tenere aperte le loro sedi, per dimostrare ai cittadini cosa si può fare con il servizio civile.

Nobile intento… ma ho avuto modo di leggere alcune mail di questi enti: la sede c’è, le attività pure… mancano solo i volontari in servizio civile!

Mi sono domandato cosa farebbe Mohandas Karamchand Gandhi, se fosse uno di quei giovani volontari sui Fori Imperiali, il prossimo 2 giugno, ed arrivasse davanti al palco delle autorità.

Beh, lui era un tipo tosto… anni fa ho provato a fare un digiuno gandhiano di tre giorni (acqua e limone) ed ancora adesso mi chiedo come il Mahatma riuscisse ad andare avanti per settimane.

Comunque, penso che Mohandas si fermerebbe davanti al palco.

Si toglierebbe la felpa ed il cappellino con il simbolo del servizio civile, appoggiandoli a terra.

E poi scavalcherebbe le transenne, mescolandosi ai cittadini tra cui dovremmo fare il servizio civile, se solo ce ne dessero la possibilità.

Il tutto “con viva e vibrante soddisfazione”.

Pensiamoci, seriamente.

Il torpore non fa bene al servizio civile.


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