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Comitato editoriale Fondazione Ant

Consegnati i Premi Eubiosia alle aziende solidali

Quindicesima edizione del riconoscimento intitolato a Franco Pannuti che la Fondazione riserva alle aziende che la sostengono. «Un circolo virtuoso, prezioso ed essenziale per l’intera comunità perché è grazie alle risorse del privato, messe a sistema attraverso il non profit, che si può far fronte alle emergenze», ha sottolinea Raffaella Pannuti

di Redazione

La comune responsabilità nei confronti del territorio e di chi lo abita, la gratitudine per chi ci sostiene e il rinnovo dell’impegno globale per una società più equa e sostenibile, con la salute e il benessere della persona a fare da filo conduttore. 

Questi i cardini della XV edizione del “Premio Eubiosia Franco Pannuti“, il riconoscimento che Fondazione Ant riserva alle aziende che la sostengono. Un momento dedicato a chi ogni anno consente di offrire assistenza medico-specialistica domiciliare a 10mila malati di tumore e migliaia di visite di prevenzione oncologica alla cittadinanza.

La giornata, organizzata col supporto di AdiLife e Vivisol e con la collaborazione tecnica di Buonristoro, è stata come di consueto inaugurata dall’intervento della presidente di Ant, Raffaella Pannuti

Un anno denso di eventi

Prima di tutto, ha ripercorso i momenti più densi di significato di un ultimo anno caratterizzato dalle celebrazioni per il 45esimo anniversario della nascita di Ant. Sulla scorta dei numeri pubblicati nel Bilancio Sociale 2022, poi, è stato fatto il punto su dodici mesi nel corso dei quali, grazie anche agli 1.145.086 euro donati allo scopo dalle imprese che la affiancano, Ant ha assistito gratuitamente a domicilio e in hospice 10.857 malati (oltre 150mila dal 1985 ad oggi) e realizzato 14.290 visite di diagnosi precoce (circa 257.000 dal 2004).

E proprio sull’importanza del sostegno delle aziende, vere protagoniste della giornata del 16 novembre, si è ulteriormente soffermata Raffaella Pannuti: «Quando ogni anno guardo questa platea è un piacere per me riconoscere i volti storici di chi ci è vicino da sempre ma anche tanti volti nuovi, rappresentanti di aziende e realtà che hanno scelto di affiancarsi a noi più di recente è straordinario vedere la solidarietà crescere anno dopo anno!». 

«Quello che vediamo accadere qui» ha proseguito «è un circolo virtuoso, prezioso ed essenziale per l’intera comunità perché è grazie alle risorse del privato, messe a sistema attraverso il non profit, che si può far fronte a emergenze e situazioni che, come ci spiegherà il Prof Giovannini, devono avere la precedenza se vogliamo che l’Italia raggiunga gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile entro il 2030. L’obiettivo 3, dedicato alla salute e al benessere, è tra i primi ad aver bisogno di un impegno particolare da parte di tutti perché all’invecchiamento progressivo della popolazione si accompagnano, ahinoi, una riduzione delle risorse economiche e umane in campo. La soluzione passa da una maggior collaborazione tra pubblico e privato sociale, un’implementazione progressiva della telemedicina, nuovi modelli di assistenza: fronti su cui Ant sta lavorando da tempo, anche grazie al contributo di aziende e donatori privati sensibili alla causa. Siamo orgogliosi di questo impegno circolare, in cui diamo la possibilità alle aziende di partecipare a un grande progetto, che è quello di Fondazione Ant, a favore della comunità».

Il Premio Eubiosia

Questa unità di intenti fra imprenditoria privata, pubbliche amministrazioni e Terzo settore che il Premio Eubiosia vuole rimarcare e rafforzare non è certo solo una questione di raccolta fondi. Bensì si tratta di un’alleanza di ampio respiro, che intende promuovere la cultura della sostenibilità sociale, economica e ambientale su un palcoscenico locale, nazionale e globale. Sulla scorta delle numerose azioni intraprese da Ant a beneficio dei Sustainable Development Goals (SDGs) della pianificazione Onu al 2030 e, in particolare, dell’Obiettivo 17, che sottolinea l’importanza delle partnership trasversali per favorire il cambiamento.

Italia fuori linea rispetto ai Goals 2030

In una nota si sottolinea che “non poteva esserci figura più preparata di un esperto del tema come l’economista e statistico Enrico Giovannini, già ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili del Governo Draghi e titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali del governo Letta, per aiutare a capire lo stato dell’arte della rincorsa italiana ai Goals 2030”. E il quadro pare non sia dei più rosei, se è vero che, «come mostrato nel recente Rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile-ASviS», dichiara Giovannini «il nostro Paese appare “fuori linea” rispetto ai 17 Obiettivi che ci siamo impegnati a centrare. Infatti, per sei Obiettivi la situazione è addirittura peggiorata rispetto al 2010, per tre è stabile e per otto i miglioramenti sono contenuti». 

Insomma, ha concluso Giovannini, «non ci siamo proprio». Ed è esattamente per questa fatica nell’accelerare sulla giusta rotta che esempi di collaborazione virtuosa all’insegna di uno sviluppo più equo, come è quella fra Ant e i suoi stakeholder, meritano una risonanza importante.

In apertura da sx, Enrico Giovannini e Raffaella Pannuti – Foto da ufficio stampa