L'appello dell'European Brain Council

Il cervello sia una priorità europea di ricerca e sanitaria

Serve una politica europea con piani ambiziosi, proprio come è stato fatto in oncologia. Solo così potremmo affrontare le sfide che ci attendono

di Nicla Panciera

La salute del cervello diventi una priorità sanitaria e di ricerca per l’Europa, in modo del tutto simile a quanto già fatto in passato in ambito oncologico. L’appello viene dall’European Brain Council, grande associazione europea di organizzazioni di pazienti, società scientifiche e industria del farmaco che ricorda alle istituzioni europee come l’Oms abbia da tempo chiesto «l’impegno degli Stati membri ad affrontare in modo coeso l’onere dei disturbi cerebrali», il cui peso sul benessere dei cittadini e sui bilanci dei paesi è destinato a crescere anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, dell’aumento della sopravvivenza e di errati stili di vita.

«Che si tratti della continua ricerca di cure e trattamenti per coloro che vivono con patologie cerebrali, o della protezione e della promozione di cervelli sani per le nostre generazioni future, le sfide sono senza precedenti» scrive l’Ebc nel suo documento, per la cui messa a punto è stato organizzato un webinar che è disponibile sul sito dell’Ebc qui. Il documento congiunto sarà presentato al meeting annuale dell’EU Health Policy Platform il prossimo 26 novembre (programma e registrazioni qui). La resilienza dei sistemi sanitari e sociali è a rischio. «In questo contesto, l’Unione Europea deve dotarsi di un «Piano Cervello» altrettanto ambizioso e simile all’azione dedicata al cancro negli ultimi anni, e creare un solido meccanismo parlamentare in grado di supervisionare trasversalmente tutte le iniziative attuali e future, in modo coeso ed efficiente».

Rispetto all’oncologia, le neuroscienze scontano un ritardo di almeno due decenni in parte dovuto alle difficoltà della ricerca derivanti dalla particolare posizione dell’encefalo, ben protetto all’interno della scatola cranica. Tuttavia, come da tempo chiede l’Ebc, la ricerca e l’innovazione nel campo delle neuroscienze devono diventare una priorità assoluta per l’Unione Europea. L’appello, parte della campagna «Non c’è salute senza salute del cervello» No health without brain health, è rivolto ai parlamentari europei cui si chiede di istituire un intergruppo del Parlamento europeo per la salute e la ricerca sul cervello e di dare sostegno ai piani cerebrali nazionali e dell’Ue.

«L’impegno verso la ricerca oncologica e i pazienti oncologici abbia ricevuto un’attenzione significativa principalmente per i numeri del cancro. Tuttavia, è importante sottolineare che nel campo delle malattie neurologiche, compresa la sclerosi multipla, si sta lavorando da molto tempo per promuovere un’azione comune e una sinergia di ricerca anche trasversale alle diverse malattie neurologiche» dice Mario Alberto Battaglia, presidente della Fism, il braccio della ricerca di Aism. «Anche nell’ultimo  decennio ci sono state diverse iniziative collaborative, e stiamo continuando a costruire insieme su queste basi con un focus crescente sulla salute del cervello. Nel campo della sclerosi multipla siamo sempre stati attivi nel sostenere che la salute del cervello è prevenzione. Non abbiamo bisogno di guardare esclusivamente all’esempio dell’oncologia; nel nostro campo con la nostra Federazione Internazionale e il mondo della neurologia continueremo con la massima sinergia ad essere presenti a livello europeo e internazionale. Le nostre collaborazioni sono un riflesso della nostra determinazione a lavorare insieme per affrontare le sfide comuni che le malattie neurologiche pongono».

Sono parte dell’Ebc, perché tra le 33 associazioni membro della Federazione Europea Efna, anche l’Associazione italiana sclerosi multipla Aism e la Unione italiana lotta alla distrofia muscolare Uildm.

Foto di Jesse Orrico su Unsplash

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