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È salvo per un altro anno il 5 per mille alle Onlus

La Commissione Bilancio approva un emendamento dei senatori di Fratelli d'Italia al Decreto Anticipi: prorogata per tutto il 2024 la possibilità di accedere al 5 per mille per le Onlus iscritte ad apposita anagrafe e non trasmigrate nel Runts

di Sara De Carli

Anche per il 2024 il 5 per mille alle Onlus è salvo. Con l’emendamento 17.0.15 (testo 2) dei senatori di Fratelli d’Italia Liris, Mancini, Gelmetti, Ambrogio, Mennuni, Zullo – approvato dalla Commissione Bilancio del Senato nell’ambito della conversione in legge del cosiddetto “decreto Anticipi” (decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili – le Onlus potranno accedere al 5 per mille anche per il 2024. Lo stesso emendamento, riformulato secondo il testo proposto dai relatori, è stato presentato anche dalle senatrici Pd Tajani e Furlan, dalla senatrice di Italia Viva Paita, dai senatori Magni, De Cristofaro, Cucchi, Floridia (Gruppo Misto) e dai senatori Patton, Durnwalder, Unterberger, Spagnolli (Gruppo Per le Autonomie).


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L’emendamento va ad aggiornare la legge 25 febbraio 2022, che già aveva previsto una prima proroga: le Onlus iscritte  all’anagrafe delle Onlus alla data del 22 novembre 2021 continueranno ad avere accesso all’istituto del 5 per mille in quanto vengono rinviate le disposizioni del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 111 che avranno effetto (limitatamente a questo punto) non a  decorrere dal secondo anno successivo a quello  di  operatività  del  Registro unico nazionale del Terzo settore-Runts, bensì dal «quarto anno successivo» all’avvio del Runts.

Con questo emendamento mettiamo in sicurezza la sopravvivenza di migliaia di organizzazioni, in fase transitoria. Proprio in questi giorni ho dato forte impulso al processo di autorizzazione della Commissione europea

Maria Teresa Bellucci, viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali

«Con il via libera all’emendamento del decreto Anticipi, da me fortemente voluto e presentato dal senatore Fdi, Guido Quintino Liris, che ringrazio, è prorogata per le Onlus, iscritte alla relativa anagrafe, la possibilità di accedere al 5 per mille dell’Irpef, anche in assenza dell’iscrizione al Runts, per tutto il 2024. In questo modo mettiamo in sicurezza la sopravvivenza di migliaia di organizzazioni, in fase transitoria», scrive in una nota la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci. «Obiettivo della proroga, che si è nuovamente resa necessaria, è evitare che le Onlus possano restare escluse dal riparto del 5 per mille», sapendo che esso è una «forma rilevante di finanziamento»: questo in conseguenza della «rilevanza sociale» delle stesse Onlus.

La viceministra ha ricordato che «l’eliminazione della disciplina relativa alle Onlus è subordinata dal ricorrere di due condizioni, e cioè l’avvio del Runts e l’autorizzazione della Commissione europea. Il primo dei due requisiti è stato realizzato, mentre sul secondo, che considero un obiettivo primario del mio mandato, ho dato proprio in questi giorni un forte impulso, anche con il sostegno del ministro Fitto e sempre in condivisione con il viceministro Leo, per intensificare e rendere concrete le interlocuzioni in Europa».

Non sono invece passati in Commissione Bilancio due ordini del giorno della senatrice Ronzulli (Forza Italia), legati sempre al 5 per mille. Il primo chiedeva al governo di sanare la questione degli esclusi dall’ultima edizione del 5 per mille. L’ordine del giorno chiedeva l’assegnazione delle risorse derivanti dalle scelte in loro favore per le organizzazioni di volontariato (Odv) e le associazioni di promozione sociale (Aps) che erano coinvolte nel processo di trasmigrazione al Runts e che nella primavera 2023 si sono visti esclusi dal ripartito del 5 per mille del 2022 perché la loro iscrizione al Runts non era stata ancora approvata al 31.12.2022, per ritardo delle verifiche da parte della Pubblica Amministrazione.

Non approvato nemmeno l’ordine del giorno – sempre a firma Ronzulli – che chiedeva un innalzamento delle risorse a copertura del 5 per mille per il 2024, constatato che le scelte dei contribuenti hanno destinato 529.302.658,01 euro, superando lo stanziamento previsto di 525 milioni di euro, causando una decurtazione delle risorse effettivamente distribuite. La richiesta al Governo era quella di adottare misure volte a incrementare in modo adeguato lo stanziamento, in modo che la destinazione da parte dei contribuenti risulti effettivamente corrispondente alla propria volontà.


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