Sostenibilità sociale e ambientale

Stop allo spreco alimentare, ora in Francia c’è la legge

Approvata la normativa che eviterà la distruzione delle derrate alimentari ancora commestibili, favorendo il dono alle organizzazioni caritative

di Antonietta Nembri

Spreco alimentare addio. A quasi un anno dal lancio della proposta il Senato francese ha definitivamente adottato una misura drastica di lotta allo spreco alimentare che impedirà alle grandi catene alimentari di gettare cibo o di rendere le derrate invendute non più consumabili. A maggio 2015 le disposizioni contenute nella nuova normativa adottata, oggi, mercoledì 3 febbraio erano state aggiunte alla legge energetica, ma il Consiglio costituzionale le aveva escluse dalla normativa energetica per pure questioni procedurali.

Nella nuova legge dedicata alla lotta al "gaspillage alimentaire" (spreco alimentare) – votata a dicembre dall’assemblea nazionale e ora adottata – è prevista una gerarchia delle azioni da mettere in campo per evitare lo spreco: dalla prevenzione all’utilizzo a fini energetici passando dal recupero attraverso il consumo umano o per l’alimentazione degli animali.

La normativa, inoltre, rende obbligatorio il ricorso a una convenzione tra un distributore di derrate alimentari e un’associazione caritativa. Sono previste, inoltre delle sanzioni per evitare la distruzione volontaria delle derrate alimentari ancora consumabili da parte del commercio al dettaglio e modifica le normative sulla responsabilità dei produttori sui prodotti difettosi.
Infine integra la lotta allo spreco alimentare nel percorso scolastico e nel campo della responsabilità delle imprese.

Ora che la legge è stata finalmente adottata – su L’Express – oltre a far notare che la Francia è il primo Paese al mondo a legiferare in questo modo sullo spreco alimentare si ricorda l’iniziativa del consigliere comunale di Courbevoie (Hauts-de-Seine), Arash Derambarsh che aveva dato il via a una petizione per dire stop allo spreco alimentare che aveva raccolto centinaia di migliaia di firme e che ora chiede il sostegno di François Hollande di convincere il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker di procedere nella stessa direzione per l’Unione europea


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