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Politica & Istituzioni

L’assegno universale per figlio approvato all’unanimità

Sui 453 onorevoli presenti nell'Aula della Camera, i voti favorevoli sono stati 452, i contrari 0 e gli astenuti 1. Lepri, il relatore: «Non abbiamo finito, perché servono ancora il voto al Senato e i decreti legislativi. E serviranno ulteriori fondi. Ma senza le fondamenta legislative che oggi abbiamo costruito, ogni ulteriore passo sarebbe stato impossibile». La ministra Bonetti: «Un momento storico per il Paese. La politica si mette tutta a servizio di tutti».

di Sara De Carli

È stata votata oggi alla Camera la proposta di legge delega sull’assegno unico e universale per figli. Tutte le forze politiche hanno fatto una dichiarazione di voto favorevole. Sui 453 onorevoli presenti in Aula, i voti favorevoli sono stati 452, i contrari 0 e gli astenuti 1. Qui i contenuti della delega approvata, primo passo concreto del Family Act. Previsto un assegno unico, che sostituisce le diverse misure oggi esistenti, che verrà dato ad ogni figlio in base all'Isee, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età (in misura ridotta dopo i 18 anni). Nel dibattito, molti i ringraziamenti alle associazioni familiari per l'impegno a tessere il dialogo e a portare la famiglia come tema centrale dell'agenda politica. Ora occorre trovare i 6-7 miliardi mancanti per realizzarlo.

«Oggi abbiamo compiuto il primo, ma decisivo, passo. Non abbiamo finito, perché servono ancora il voto al Senato e i decreti legislativi. E serviranno ulteriori fondi, anche grazie alle risorse ottenute in Europa. Ma senza la cornice, cioè le fondamenta legislative che oggi abbiamo costruito, ogni ulteriore passo sarebbe stato impossibile», ha affermato Stefano Lepri (Pd), relatore della legge. «Con questa riforma – aggiunge – ci avviciniamo ai migliori modelli europei. L’Italia infatti è l’unico tra i grandi Paesi a non avere ancora una misura semplice e universalistica per i figli a carico. Unificare le troppe, complicate e inique misure oggi previste. Semplificarle e renderle per tutti. Garantire continuità nell’erogazione e potenziarne gli importi. Questi obiettivi, da oggi, sono finalmente più vicini».

«È davvero un momento storico per il Paese e lo è per la politica, che con un voto trasversale rimarca l'assunzione di una responsabilità piena e importante, di tutti, per le famiglie. Un segnale bello da questo parlamento. La politica che si mette tutta a servizio di tutti, a servizio del Paese», ha commentato la ministra per la Famiglia Elena Bonetti.

Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari in un video-commento a caldo dice che «la partita è lunga, ma abbiamo fatto un goal. Ed è un goal pesante. L’assegno unico-universale è passato alla Camera. Adesso deve passare al Senato. Un grazie sincero al relatore Stefano Lepri che ha voluto con insistenza questa legge, a Graziano Delrio che ha mantenuto le promesse fatte, alla Ministra Elena Bonetti che ci ha creduto anche quando sembrava remare contro. Ma un grazie anche alla responsabilità e all’onestà intellettuale di Alessandra Locatelli della Lega, Maria Teresa Bellucci di Fratelli d’Italia, Antonio Palmieri di Forza Italia che hanno mostrato che viene prima il bene comune e poi gli interessi di partito. Abbiamo scritto una bella pagina di questo Paese. Siamo soddisfatti perché si allarga la platea a giovani e partite IVA, cioè a chi fa i figli oggi, ma ribadiamo che nessuno dovrà prendere un centesimo di meno rispetto a quanto prende ora. L’assegno unico-universale è fondamenta su cui costruire il Family Act e una politica seria per la natalità. È la prima parte della riforma fiscale che proverà a mettere fine alla discriminazione fiscale delle famiglie italiane. Dietro questo risultato ci sono due anni di lavoro: c’è il Patto per la natalità firmato nel gennaio 2018 da tutti i leader dei partiti politici italiani, c’è l’evento dello scorso anno in cui mettemmo attorno a un tavolo tutte le forze politiche e c’è soprattutto un lavoro silenzioso di tessitura dietro le quinte da parte del Forum delle associazioni familiari».

Fra i primi commenti politici, quello di Graziano Delrio, capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio, primo firmatario della proposta di legge che istituisce l’assegno unico e universale per le famiglie con figli: «Lo Stato decide di essere al fianco delle famiglie e dei giovani italiani non per indicare loro quali scelte debbano essere fatte, ma per permettere a loro di essere liberi veramente. Introducendo l’assegno unico riduciamo le disuguaglianze legate ai carichi familiari e operiamo una vera e profonda semplificazione perché vengono abrogate otto misure in una sola e semplice. Infine non ci saranno più figli di serie A e di serie B perché finalmente anche quelli degli autonomi, dei liberi professionisti, degli incapienti e dei disoccupati avranno lo stesso sostegno e saranno trattati come gli altri. L’assegno unico serve a non aver paura del futuro, perché lo Stato è al fianco delle persone, accompagnandole nel loro cammino, nella vita».

Maria Chiara Gadda (IV), dice che «con il voto di oggi, finalmente, si dà un messaggio al Paese su un piano strutturale per la famiglia e si esce dalla logica che ha caratterizzato le politiche di questi anni fatta di singole misure a cui non è stata data continuità e di cui abbiamo visto gli effetti in termini di denatalità. Approvare adesso questa misura, in un momento in cui è necessario dare fiducia e rilancio al Paese è fondamentale. Sono davvero orgogliosa di essere parte di questo percorso».


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