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Il nuovo format

Le città dei giovani sindaci: al via la serie di interviste

C'è sempre maggiore interesse per la "politica dei giovani", ma resiste il pregiudizio che solo a una certa età si sia maturi e "idonei" a gestire il bene comune. Dal 26 gennaio, ogni 15 giorni, conosceremo da vicino le donne e gli uomini under 35 che con la fascia tricolore guidano le nostre città

di Gabriella Debora Giorgione

Un focus sui sindaci e sulle sindache under 35 anni che guidano Comuni grandi e medi: questo l’obiettivo della nuova rubrica di VITA che approfondisce la storia dei giovani primi cittadini di città come Vicenza, Viterbo, Imola. Come sono arrivati all’impegno politico? Qual è la loro formazione? Quali, le loro aspirazioni?
Le interviste, ovviamente, riguarderanno anche le politiche che i giovani sindaci attivano nei loro territori, con particolare riguardo all’innovazione, al welfare, all’economia civile e green, all’accoglienza.

Si parte il 26 gennaio 2024, la rubrica avrà cadenza quindicinale: l’intervista sarà pubblicata sul sito di VITA il venerdì pomeriggio alle 15, mentre nei nostri social sarà diffusa il giorno dopo, il sabato, per una lettura che abbia il tempo di un fine settimana per essere “gustata”.

Ad aprire la serie, Giacomo Possamai, 33 anni, sindaco di Vicenza. Seguiranno il 9 febbraio Marco Panieri, sindaco di Imola, il 23 febbraio Emanuele Gaito, sindaco di Grugliasco: le puntate, in tutto, saranno circa una ventina.

C’è grande interesse per la “politica dei giovani”, come rivela un sondaggio realizzato dal Consiglio Nazionale dei Giovani e dall’Istituto Piepoli dal quale emerge che per il 65% degli italiani «i giovani dovrebbero avere più spazio anche in politica e nelle istituzioni», mentre il 50% degli over 54 ritiene che per governare e amministrare serva più esperienza di quella che ha un giovane. Eppure, se ci pensiamo, le più grandi rivoluzioni di questi anni, nel nostro Paese, sono nate e crescono attraverso i pensieri e i quotidiani gesti dei più giovani: dalla sensibilità ambientale, riconosciuta solo di recente nella nostra Costituzione, a quella per una società inclusiva, per una istruzione di qualità, accessibile, per un rinnovato sistema occupazionale», commenta la presidente del Consiglio nazionale dei giovani, Maria Cristina Pisani.

Le risposte al sondaggio – fonte: Consiglio nazionale di giovani

Forse nel nostro Paese serve un cambiamento culturale perché dobbiamo liberarci dal pregiudizio che essere giovani equivale ad essere inadatti a prendere decisioni importanti per tutti.
«Impegnarsi per la propria comunità con ruoli di grande responsabilità in età giovane – quindi nella fase della vita in cui ci si dedica all’affermazione professionale e familiare – è sintomo di grande passione e coraggio. Spesso può voler dire rinunciare a una carriera professionale o rimandare scelte di vita che non necessariamente si potranno fare più in là con gli anni», sostiene Luca Baroncini, coordinatore nazionale di Anci giovani, che aggiunge «In Italia servirebbero incentivi a candidarsi e maggiori tutele in termini di contributi previdenziali e di normative, come “Anci giovani” chiede da anni. Alcuni passi avanti sono stati fatti, ad esempio sull’abuso d’ufficio, ma tanto ancora serve, anzitutto in termini di consapevolezza dell’importanza di avere una rappresentanza giovanile attiva nelle istituzioni».


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“Le città dei giovani sindaci” è la seconda serie di interviste ai primi cittadini italiani: tra il 2022 e il 2023, infatti, VITA ha pubblicato Piccoli comuni, grandi sindaci, 35 interviste ai sindaci dei piccoli comuni italiani dalle quali è emerso il “fattore X” che ha consentito di “cambiare” i territori marginali, rigenerando persone e comunità, portando innovazione sociale ed economica (qui la prima puntata dalla quale potrete risalire a tutte le altre).

foto copertina: giovani sindaci all’Assemblea nazionale a Bergamo, ufficio stampa Anci


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