Sma talent school
Liberarsi dalle paure per dare voce al proprio talento
Tra recitazione e radio speaking, l’arte e le tecniche dell’uso della voce in una academy per persone con Sma che diventa l'occasione di un cambiamento personale. Ne abbiamo parlato con la psicologa Simona Spinoglio di Famiglie Sma, tutor del corso

Sorpresa, esitazioni e timori, la voce rivela molto di noi e una sua incrinatura può svelare risposte emotive che preferiremmo non lasciar trasparire. Il suono della voce è un elemento molto sottile dal quale siamo bravissimi a trarre inferenze più e meno accurate sul carattere del nostro interlocutore. Saperla padroneggiare è una capacità che può regalare fiducia di sé e autostima anche a chi non la usa come strumento di lavoro.
Ne abbiamo parlato con Simona Spinoglio, psicologa, educatrice, cantoterapeuta e tutor del corso «Sma Talent School», un programma formativo della durata di 9 mesi per persone con una diagnosi di Sma, in cui ciascun corsista poteva scegliere tra il corso di canto, di recitazione, di public speaking o di radio speaking, in aggiunta a un corso di canto terapeutico. Della prima edizione dell’iniziativa, proposta da Famiglie Sma, con la collaborazione dei terapisti, degli psicologici e dei nutrizionisti del Centro Clinico Nemo e il finanziamento di Roche, si è conclusa lo scorso giugno, si parlerà al congresso nazionale di Famiglie Sma «La nostra rivoluzione: il presente da vivere» in programma a Ravenna il 6 e 7 settembre.

«Abbiamo osservato dei cambiamenti esplicitati dai corsisti stessi, ed evidenti anche agli altri, rispetto sia alle capacità espressive sia alla capacità di trasformare un pensiero e un’emozione in un concetto comunicabile molto chiaramente» fa il punto Spinoglio. «A muovere il cambiamento è stato anche il darsi la possibilità di aprirsi e di confrontarsi con gli altri, senza timore del loro giudizio. Ciò ha delle conseguenze sulla stima di sé, sul valore personale e sulla trasformazione di quei limiti umani che non dipendono specificatamente dalla malattia come, ad esempio, la paura – del confronto, del giudizio – che è sana e fisiologica ma può diventare vincolante». Così, l’iniziale timore nel fare gli esercizi insieme è andato sparendo: «Il concentrarsi non sulla prestazione ma sull’espressione di sé ha favorito un clima di soppressione del giudizio tra i membri del gruppo che ha anche favorito la coesione nonostante l’eterogeneità». Una diversità anagrafica, con i partecipanti dai 9 anni in su, e anche di capacità nell’uso della voce e nella respirazione, dovuta alla presenza di diverse forme di Sma, che suscitava qualche timore negli organizzatori ma che è stata invece una ricchezza, come svela Spinoglio, perché «ha innescato un meccanismo di ricerca e di rispecchiamento che, in un clima non giudicante, ha permesso a ciascuno di vedere nell’altro quelle parti di sé, limiti e potenzialità che generalmente non vengono messe in luce».
A muovere il cambiamento è stato anche il darsi la possibilità di aprirsi e di confrontarsi con gli altri, senza timore del loro giudizio
Simona Spinoglio
Con i corsisti, i docenti dell’Accademia09 Cristiano Violo, Mind Coach e Mind Trainer per public speaking; Lavinia Longhi, attrice di fama internazionale per il corso di recitazione; il cantautore Pierdavide Carone per il canto e lo speaker radiofonico Matteo Campese per il corso dedicato agli aspiranti professionisti della radio.

La «Sma talent School» è stata un percorso molto importante, che si affianca a quello clinico. Nell’ambito del corso, il supporto degli specialisti è stato di tipo informativo, con la trasmissione di conoscenze specifiche riguardanti la respirazione e la voce, orientando comportamenti e attenzioni quotidiane nel gestire le fragilità funzionali legate a questa malattia degenerativa, ma anche supporto psicologico sul benessere emotivo legato all’uso dello strumento della voce.
Al momento, si sta valutando l’eventualità di una seconda edizione dell’iniziativa, analizzando anche le risposte al questionario di valutazione che è stato compilato dai partecipanti. Il bilancio è sicuramente positivo. Non è stata solo una porta aperta verso il cambiamento o verso la realizzazione di un sogno. Come conferma Spinoglio: «Ai partecipanti è stata data la possibilità di sviluppare una nuova capacità di usare al meglio le loro proprie risorse e, non da ultimo, un’occasione di incontro importante».
Foto: evento di chiusura della prima edizione della SMA Talent School
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