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Ispirare il pensiero profondo, plurale e libero. A Piacenza

Dal 21 al 24 settembre nella città emiliana si terrà il Festival del pensare contemporaneo, una kermesse di incontri per mettere in dialogo generazioni e prospettive diverse sulle sfide della contemporaneità

di Veronica Rossi

Primo piano delle mani di una persona che tengono una lampadina, in cui sono state inserite delle lucine perché si illuminasse

Piacenza si fa centro del dibattito sociale, culturale e scientifico. Nella città emiliana, infatti, dal 21 al 24 settembre approderà, per la sua prima edizione, il Festival del pensare contemporaneo, rassegna multidisciplinare curata da Alessandro Fusacchia e da Andrea Colamedici come direttore filosofico e promossa da Fondazione Piacenza e Vigevano e dal Comune. La kermesse vuole mettere in dialogo generazioni e prospettive diverse per affrontare le sfide – vecchie e nuove – della contemporaneità, ospitando in città filosofi, scienziate, sociologi, esperti di intelligenza naturale e artificiale, storiche, artisti, sportive, economisti e architetti.

Tanti gli appuntamenti in programma: nei quattro giorni di festival ci saranno più di 50 eventi per otto diversi format in dieci luoghi della città. Ad aprire la manifestazione, un mix di musica e poesia: dalle 18:30 alle 21:30 del 21 settembre Colamedici dialogherà con diverse personalità artistiche, tra cui Willy Peyote- vincitore del premio della critica di Sanremo 2021 – , Rancore, Guia, Cristina Donà, Guido Catalano e Roberto Mercadini.

I panel e gli eventi tratteranno gli argomenti più disparati e spazieranno dall’arte alla scienza, dalla filosofia alla tecnica. Non mancheranno anche le sfide della contemporaneità; venerdì 22, per esempio, dalle 17:00 alle 18:30 si terrà il laboratorio aperto sui cambiamenti climatici, dal titolo «Siccità. Un Paese alla frontiera del clima», tenuto dallo scrittore Giulio Boccaletti, insieme al capo della protezione civile Fabrizio Curcio e alla meteorologa Paola Mercogliano.

Per gli appassionati delle nuove tecnologie, non mancheranno appuntamenti che si legheranno al tema dell’intelligenza artificiale – Ai, come l’incontro «Cos’altro ci resta da scoprire? Meraviglia e divulgazione nella fisica e nella musica», durante il quale si confronteranno Alex Braga, tra i più importanti 10 musicisti al mondo a comporre con l’Ai e Lucio Rossi, fisico a capo del Magnets, Cryostats and Superconductors Group al Cern di Ginevra, in programma per sabato 23 alle ore 17:00. Tanti anche i dialoghi storici filosofici, come l’evento «Egizi e Indios, nostri contemporanei», che vedrà coinvolti Christian Greco, direttore del museo egizio di Torino, e Miguel Benasayag, filosofo argentino, dalle 19:00 alle 20:00 di venerdì 22 settembre. Il festival non tralascerà nemmeno le frontiere della medicina: sabato 23, dalle 17:00 alle 18:00, Silvia Bencivelli ed Elena Masselli (che abbiamo intervistato) parleranno di medicina personalizzata.

Sabina Guzzanti, Foto Festival Pensare contemporaneo/Ufficio stampa

Tra i relatori moltissimi altri nomi importanti, come l’attrice, regista e scrittrice Sabina Guzzanti, la giornalista Cecilia Sala e il cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale, che interverrà su Ucraina e Europa e molti altri. In collaborazione con Editori Laterza, è in programma lo Speciale Lezioni di Storia – La forza delle idee. Per riflettere sul presente, infatti, è fondamentale un affondo nel passato, per ragionare su ciò che è stato e proiettarsi consapevolmente nel futuro.

Il Festival del pensare contemporaneo è stato fortemente voluto dal Comune di Piacenza e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano insieme a tutta la Rete Cultura Piacenza (che comprende anche Regione, Provincia, Diocesi e Camera di Commercio).

Raccolto idealmente il testimone del Festival del Diritto, che si è tenuto a Piacenza dal 2008 per nove edizioni sotto la direzione artistica di Stefano Rodotà, il nuovo evento ha l’obiettivo di creare una piattaforma per l’innovazione e il pensiero critico, che possa ispirare un futuro più sostenibile e coinvolgere persone di formazione, background ed età diverse. Un ambiente di dialogo e di scambio di idee, in cui i partecipanti possano esplorare modalità innovative di fruizione degli eventi.

L’adozione di formati innovativi di dialogo e confronto è difatti una delle principali novità della kermesse: con concerti filosofici, incontri dialogici, lezioni pratiche e laboratori di pensiero, per realizzare vere e proprie immersioni nel contemporaneo e affrontare temi di grande attualità rivolgendosi a tutti, con un’attenzione particolare ai giovani, risorsa fondamentale per la costruzione di un futuro più sostenibile e consapevole. Prioritario in tal senso sarà il coinvolgimento delle scuole. Agli studenti degli istituti superiori saranno dedicate alcune iniziative specifiche, tra cui tre laboratori, allestiti a Palazzo Farnese, che per 24 ore in tre giorni coinvolgeranno 180 studenti nella co-progettazione di soluzioni a tre sfide del festival: acqua e cambiamenti climatici, nuovi linguaggi dell’arte per conoscere e raccontare i luoghi e nuove idee e raccomandazioni per l’edizione 2024 della manifestazione.

Un evento e tanti partner

Il Festival del Pensare Contemporaneo coinvolgerà le università con sedi nel territorio Piacentino come il Politecnico di Milano, lUniversità Cattolica del Sacro Cuore e l’Università di Parma, per portare il meglio della riflessione accademica nazionale e internazionale, collaborando nell’individuazione di temi e ospiti.

Allo stesso tempo la direzione del festival ha aperto un confronto con alcune associazioni e organizzazioni nazionali, con l’obiettivo di co-progettare alcune porzioni e momenti del Festival e offrire una zona franca di discussione su temi e sfide della contemporaneità.

«Siamo felici di annunciare che Piacenza avrà un nuovo grande festival che vuole ispirare un pensiero profondo, informato, plurale, attivo, libero, lungimirante nei partecipanti, stimolando il dibattito e la riflessione sui temi della contemporaneità», dichiara Fusacchia. «Stiamo costruendo un programma fatto di lezioni, dialoghi, laboratori, e altri formati innovativi di fruizione degli eventi per costruire una piattaforma per l’innovazione e il pensiero critico. Ci immaginiamo un Festival al tempo stesso locale e nazionale, con relatori e relatrici italiani/e e stranieri/e in ascolto sul mondo, capaci di uno sguardo lungo, e disponibili a intersecarsi con altri pensatori anche distanti dal proprio campo di ricerca e azione».

Alessandro Fusacchia, piano americano, completo blu con giacca e camicia. Dietro ci sono delle architetture geometriche
Alessandro Fusacchia, Foto Festival Pensare contemporaneo/Ufficio stampa

«Oggi, davanti alle sfide interconnesse della contemporaneità, dobbiamo reimparare a pensare. Il concetto di “Pensare Contemporaneo” si riferisce all’insieme delle riflessioni, delle teorie e delle pratiche che caratterizzano l’epoca attuale», afferma il direttore filosofico Colamedici. «E allora come pensare il contemporaneo? Come pensare nel contemporaneo? Abbiamo più che mai il dovere, per usare le parole di un gigante del nostro tempo, il sociologo francese Edgar Morin, di “navigare oceani di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza”, e di collegare tra loro le isole del pensiero, creando porti di senso a cui attraccare e ponti da attraversare».

Il sindaco: «Spazio di confronto di alto profilo»

«Finalmente viene restituito, alla città, uno spazio di confronto e dibattito di alto profilo, in cui poter ascoltare i più autorevoli testimoni del nostro tempo e riflettere, insieme, sui temi che rappresentano le grandi sfide con cui ci confrontiamo oggi: la tutela dell’ambiente e delle risorse idriche, le conseguenze del cambiamento climatico, le prospettive dell’innovazione e della tecnologia», dice, non senza commozione, Katia Tarasconi, sindaca di Piacenza. «Una comunità capace di interrogarsi sulla contemporaneità, adottandone il linguaggio e gli strumenti, può guardare con maggiore consapevolezza al proprio domani: per questo crediamo sia fondamentale coinvolgere il territorio in tutte le sue espressioni, con attenzione particolare al mondo della scuola e al tessuto accademico, dove il futuro si costruisce giorno per giorno. Questo evento nasce – coniugando l’alto profilo dei relatori che accoglieremo a Piacenza con una formula agile, dinamica, accessibile a tutti – sulle ali del Festival del Diritto, richiamandone il simbolo nella capacità di farci volare alto, di ampliare i nostri orizzonti, di cercare oltre senza paura di cambiare prospettiva. Grazie a tutti i componenti del Comitato promotore, partner scientifici e sostenitori che ne hanno reso possibile, insieme a Comune e Fondazione di Piacenza e Vigevano, la realizzazione».

Il ruolo di Fondazione Caripiacenza e Vigevano

«Il nostro ente, in dialogo costante con gli altri protagonisti del comparto culturale piacentino, da tempo dimostra la sua attenzione a ciò che è contemporaneo», commenta Mario Magnelli, vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, e presidente del Comitato promotore del Festival. «Ne sono testimonianza le iniziative relative alle arti contemporanee di cui la Fondazione si è fatta promotrice, come XNL Piacenza, il centro dedicato ai diversi linguaggi del contemporaneo, dalle arti visive al teatro, dal cinema alla musica e nato come luogo d’incontro tra la tradizione artistica e le nuove generazioni. Su questo percorso si innesta l’idea di organizzare un festival come spazio e tempo di dialogo e scambio ulteriore su questi temi e che abbia al centro i giovani».

Il calendario completo degli eventi e degli ospiti è disponibile online, sul sito del festival.

VITA, mediapartner dell’evento, lo racconterà con i protagonisti, qui e con VitaPodcast.

Foto in copertina di Roberto Annandale su Unsplash


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