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Ritrovare il futuro per recuperare il benessere dei ragazzi

La Fondazione Patrizio Paoletti ha presentato alla Camera "Prefigurare il futuro", azioni concrete e supportate dalla ricerca per la salute mentale degli adolescenti

di Alessio Nisi

ragazzi

Come stanno i ragazzi, alle prese con una fase così complicata della loro vita? L’adolescenza lo è per tutti, ma oggi è resa ancora più complessa dalle condizioni di un’epoca volatile, ambigua e incerta.

Un passaggio che riguarda ogni bambino ed adolescente e il diritto di ognuno di loro al benessere e alla salute. Salute non intesa più come “assenza di malattia”, ma come uno stato di completo benessere sociale e mentale. Cosa si può fare allora per aiutare i giovani a stare meglio e per evitare che finiscano in balia di sensazioni negative? Una delle chiavi per superare i momenti di difficoltà sta nel “prefigurare il futuro”, nel vedere le cose e se stessi in una prospettiva di realizzazione. “Prefigurare il futuro” è proprio il nome del progetto di ricerca e di intervento e del programma educativo (anche in chiave prevenzione) nelle scuole messo a punto dalla Fondazione Patrizio Paoletti.

Promuovere il benessere e lo sviluppo

«Siamo un ente filantropico per il Terzo settore», spiega Gianni Bernardi, presidente della Fondazione, «che svolge ricerca in ambito scientifico, psico-pedagogico e didattico. La nostra mission è fin dalla nascita lo sviluppo di strumenti e metodologie per promuovere il benessere e lo sviluppo».

Gianni Bernardi, presidente della Fondazione Patrizio Paoletti

Microscopio sulle emozioni

Attiva da oltre vent’anni, la Fondazione Paoletti (nata ad Assisi nel 2020, ha sviluppato oltre 350 mila ore di ricerca per poter dare soluzioni concrete e riconoscere quel diritto irrinunciabile di ogni bambino ed adolescente, alla salute e al benessere mentale) promuove progetti socio-educativi con uno sguardo ad una nuova educazione della salute, con l’ambizione di essere “quel microscopio” che in modo rigoroso e scientifico accende la luce sulle emozioni, sulle relazioni, fino ad arrivare così dentro ogni bambino ed adolescente e creare così nelle loro vite, un futuro fatto di benessere e pace.

In primo piano Patrizio Paoletti, fondatore della Fondazione Patrizio Paoletti e ideatore del Modello Sferico della Coscienza

Strumenti efficaci per tempi incerti

In questo quadro la Fondazione ha presentato alla Camera dei deputati “Mai più soli. Focus adolescenza: sfide e risorse positive nel post-pandemia”, conferenza che già nel titolo contiene le indicazioni del percorso e dell’approccio neuro-psicopedagogico di intervento a favore degli adolescenti. «La condizione annunciata dalla ricerca è sempre più reale», si legge nel messaggio inviato dal vice-Presidente della Camera dei deputati Giorgio Mulè. «Le complesse sfide vissute durante la pandemia hanno compromesso la salute e il benessere di adulti e giovani. Una condizione che ci spinge a creare una rete che possa dare a genitori, giovani e insegnanti una concreta possibilità di affrontare questi tempi incerti attraverso strumenti sempre più efficaci».

Una nuova educazione alla salute e al benessere

«In un contesto come quello attuale di forte complessità e di nuove emergenze» ha evidenziato sempre Gianni Bernardi, «serve una nuova educazione alla salute e al benessere. L’Organizzazione mondiale della sanità nel 1948 ha definito la salute come uno stato di completo benessere fisico mentale e sociale. Prendiamo alla lettera questa definizione nella nostra progettualità che guarda al futuro con rinnovata speranza grazie ad un approccio alla ricerca innovativo e multidisciplinare: la neuro-psicopedagogia, per costruire un mondo di benessere, resilienza, speranza e pace dentro e fuori di noi».

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Studi di ricerca

L’iniziativa “Prefigurare il futuro”, fondata sulle solide basi degli studi di ricerca condotti in collaborazione con l’Università di Padova, fotografa le problematiche che stanno mettendo a rischio il benessere dei ragazzi: parliamo di problematiche legate al disagio esistenziale, all’autolesionismo, ai disturbi alimentari. A fronte poi, va sottolineato, di un boom di richieste di accesso ai centri di salute mentale c’è da mettere in evidenza l’assenza di risorse.

Sono felice di poter dire che questi strumenti funzionano. Mi hanno sostenuto nell’affrontare un momento di difficoltà. La mia esperienza è concreta, è semplice. So qualcosa che prima non sapevo, che posso utilizzare

Samuele – studente

Aumento di stati ansiosi nei ragazzi

La letteratura scientifica riporta un forte aumento di stati ansiosi e di depressione non solo tra gli adulti, ma soprattutto tra bambini ed adolescenti. Si registra infatti un aumento di casi di disturbo mentale, isolamento, abbandono scolastico. Solo in Europa 1 adolescente su 7 convive ogni giorno con ansia, paura, stress, solitudine, bassa autostima. I ragazzi sono poi sempre più vittime di violenza estrema, bullismo e cyberbullismo. I dati della ricerca della Fondazione Paoletti vanno in questa direzione: gli adolescenti, è emerso, hanno un basso livello di resilienza, risorse medio-basse nella regolazione delle emozioni, e difficoltà, soprattutto nelle ragazze, in alcune dimensioni dell’auto-compassione.

Nei programmi a cui ho partecipato ho scoperto che la ricerca può davvero cambiare la vita. Quella di Fondazione Patrizio Paoletti ha cambiato la mia 

Emily – studente

Scuola e pressioni sociali, dipendenze e nuove dipendenze sono inoltre i problemi principali indicati da 3 giovanissimi italiani su 10. 

I focus del report

Il report “Focus adolescenza: sfide e risorse positive nel post pandemia. Un approccio neuro psicopedagogico per educare al benessere e prefigurare il futuro” contiene i risultati degli studi realizzati  tra il 2022 e il 2023  su un campione di 2.137 studenti tra gli 11 e i 19 anni, messi a punto con  l’obiettivo di fornire dati scientifici utili a orientare tutti coloro che, a vario titolo, desiderano interagire in maniera consapevole e propositiva con i giovani, per un’educazione innovativa e per la promozione del benessere degli adolescenti.

I numeri

Nel 2022 su un campione di 861 ragazzi il 58% degli adolescenti che hanno partecipato alla ricerca hanno infatti sperimentato per la maggior parte del tempo di lockdown emozioni come noia (29%), tristezza (14%), paura (9%). Tra le sfide del post-pandemia, su un campione di 978 ragazzi, il 30% dei giovani indica “scuola e pressioni sociali”, il 28% “dipendenze e nuove dipendenze”. Seguono: sintomatologia ansioso/depressiva, stress, bassa autostima e difficoltà relazionali (23%) e bullismo e al cyberbullismo (19%). Dunque che fare?

Sguardo innovativo

Se recentemente l’Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito che non c’è salute senza salute mentale, ha ancora più valore la visione pionieristica del Fondatore, Patrizio Paoletti: un orizzonte che viene portato avanti ogni giorno dal team di ricerca con continuità e tenacia con uno sguardo innovativo al futuro: basti pensare alle recenti scoperte sui fattori educativi come protettivi contro le malattie neuro-degenerative.

Dati preoccupanti

«Questi dati», ha spiegato Patrizio Paoletti, «fotografano la situazione post-pandemia e sono molto importanti perché riportano lo stato di salute psico-fisico ed affettivo dei giovani di oggi, ragazzi e adolescenti. I dati che emergono», sottolinea, «sono preoccupanti, perché sono indicatori di diverse difficoltà: ansia, stress, paura di essere bullizzati, difficoltà nelle relazioni sociali, incapacità di fronteggiare con naturalezza il normale percorso scolastico, un’ansia eccessiva».

Le 10 chiavi della resilienza

Concretamente “Progettare il futuro” è un programma «che parte dalle 10 chiavi della resilienza, semplici passaggi, un allenamento graduale» e che si rivolge soprattutto a «insegnanti e ragazzi». Con una ricaduta, è chiaro, anche sulla vita e sull’ambiente familiare. «Un segnale importantissimo? La diminuzione delle ore passate al cellulare», in favore di «un’interazione sociale reale e diretta».

I risultati del progetto “Prefigurare il futuro” ci dicono che i ragazzi ritrovano speranza e capacità progettuale, con un innalzamento del livello di autostima e di autodeterminazione. Ristrutturano l’esperienza

Patrizio Paoletti – fondatore della Fondazione Patrizio Paoletti

Sempre a proposito dei risultati ricerca, Paoletti mette in evidenza: «Sapevamo della conflittualità e dell’ansia. Abbiamo però», precisa, «ottenuto risultati più complessi di quelli che ci aspettavamo». Per Paoletti «la noia dei ragazzi non dipende da un disinteresse alla vita, ma da una difficoltà temporanea».

Momento storico

«È un momento storico», ha aggiunto poi Paoletti, «per il nostro ente che, da oltre 20 anni, promuove strumenti trasformativi nei campi delle neuroscienze e dell’educazione e per i diritti di milioni di bambini e adolescenti in tutta Italia. Il post pandemia è stato un momento di difficoltà per i giovani. L’Istituto di ricerca della Fondazione ha effettuato una fotografia di questo fenomeno e vuole renderla disponibile in un contesto istituzionale come quello della Camera dei deputati».

Il progetto nel dettaglio

“Prefigurare il futuro” è nello specifico un progetto dedicato agli adolescenti, ai genitori e agli insegnanti che promuove nella scuola italiana benessere individuale e di comunità attraverso il potenziamento di risorse positive quali consapevolezza e resilienza per affrontare la grave emergenza sulla salute mentale post Covid 19. Prevede un percorso formativo nelle scuole coinvolte in tutta Italia con nozioni teoriche sul funzionamento ottimale del cervello resiliente e per offrire ad ogni adolescente tecniche per gestire lo stress e affrontare le avversità. In particolare prevede 3 mesi di attività di ricerca neuro psicopedagogica e la partnership dell’Università di Padova, e nel 2022 e il 2023 ha già avuto un impatto su oltre 4000 adolescenti in tutta Italia, e 500 tra genitori ed insegnanti.

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Allenare autodeterminazione, resilienza e socialità

Tania di Giuseppe, Direttrice del Dipartimento di Ricerca Psicopedagogica Fondazione Patrizio Paoletti, ha sottolineato l’importanza di “Prefigurare il futuro”, «due anni a supporto della scuola italiana» e ricorda come la capacità di “vedere” «il futuro sia la più alta capacità di astrazione umana». Una capacità che permette di oltrepassare il tempo e lo spazio «rendendo concreto ciò a cui un individuo aspira, trasformando ogni limite in opportunità di crescita e cambiamento». Una capacità, non un talento, che deve dunque essere allenata. Questo è il cuore del programma formativo neuro pedagogico, creato nel 2017 a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Centro Italia e poi declinato per la scuola.

Fare leva sulle risorse positive

Allenare dunque le risorse positive dei ragazzi e «implementarle nel corso dello sviluppo, in un età in cui il cervello è particolarmente plastico». Quali risorse? «Consapevolezza, autodeterminazione, resilienza, socialità, la capacità di affrontare stress e cambiamenti», spiega di Giuseppe. Il fatto è che per portare a termine questo compito occorrono competenze specifiche. «Adulti e adolescenti non sono attrezzati per affrontare in modo proattivo le crisi in corso. Dobbiamo affidarci a nuove competenze. Di questo si occupa “Prefigurare il futuro”».

Da mamma la cosa più difficile per ogni genitore è vedere e gestire la sofferenza dei propri figli, che in questo momento storico è ancora più complessa. Non abbiamo strumenti per affrontare queste complessità. Grazie agli strumenti della ricerca che Fondazione Patrizio Paoletti mette a disposizione ho capito che noi siamo uno strumento preziosissimo per supportare i nostri ragazzi

Floriana – mamma

Gli effetti del programma sui ragazzi

Dopo l’accesso al programma “Prefigurare il futuro”, i dati mostrano una crescita significativa, successiva all’intervento, in molte capacità fondamentali per gli adolescenti, tra gli altri, la regolazione delle emozioni negative, l’auto-compassione con la percezione del senso di umanità comune, la consapevolezza e l’auto-determinazione. 

Campagna multicanale

Nel corso dell’evento, è stata ricordata anche la campagna di sensibilizzazione “Mai più soli” che ha i volti degli studenti Emily e Samuele e di Floriana (mamma), beneficiari dei progetti di Fondazione Patrizio Paoletti che, insieme a Elena Perolfi, vice-presidente e responsabile dei progetti pedagogici della Fondazione, hanno lanciato una campagna multicanale nazionale per sensibilizzare quante più persone possibili (con video, news, materiali divulgativi e approfondimenti e una serie di podcast su Spotify) sui temi dell’isolamento, del bullismo, dell’autostima e della relazione genitori-figli.  

In apertura e nel testo foto per gentile concessione di Fondazione Patrizio Paoletti 


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