Bambini e adolescenti
Sicilia, contro il bullismo numero verde e chat
La Regione, attuando una legge del 2021, crea un servizio di ascolto e consulenza e, tramite l'Ufficio scolastico regionale, lo affida a Telefono Azzurro. Il coinvolgimento delle scuole attraverso il progetto "1Nessuno100Giga". Ernesto Caffo: «È proprio attraverso l’ascolto che è possibile intervenire immediatamente con le reti educative e sociali nell’aiuto degli adolescenti»
Un numero verde e una chat per l’ascolto e la denuncia di atti di bullismo e cyberbullismo. In Sicilia nasce una linea dedicata a bambini, adolescenti e adulti che vogliono chiedere supporto e consulenza. Il servizio, attivo da oggi pomeriggio, sarà disponibile dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 20.
Il numero verde (800.280.000) e la chat (sul sito www.1nessuno100giga.it) sono gestiti dalla Fondazione S.O.S. Il Telefono Azzurro e il servizio si inserisce nell’ambito del progetto pilota 1nessuno100giga, elaborato e coordinato dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia e finanziato con quasi 2,4 milioni di euro dalla Regione Siciliana, attraverso l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale. Partner del progetto sono anche la piattaforma Elisa, del ministero dell’Istruzione e del merito, la Fondazione Carolina e il movimento antibullismo MaBasta.
Schifani: «Che le vittime non si sentano mai sole»
«Con questa iniziativa», dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, «intendiamo offrire nuove possibilità ai più giovani, ma anche agli adulti, per condividere il disagio che può derivare dall’essere vittima di episodi di bullismo o di cyberbullismo. Due fenomeni che purtroppo caratterizzano la società contemporanea, fortemente digitalizzata. Vogliamo che le vittime non si sentano mai sole e che sappiano si avere sempre un canale di ascolto e di aiuto a loro dedicato».
«Dobbiamo essere sempre pronti», spiega l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano «a contrastare quei fenomeni, spesso subdoli e striscianti di sopraffazione fisica e psicologica, proprio mentre il mondo digitale amplifica e inasprisce il fenomeno. Per questo, abbiamo contribuito, anche economicamente, a questo progetto molto articolato e approfondito, del quale la linea d’ascolto, gestita da un ente assolutamente affidabile come Telefono Azzurro, è parte fondamentale».
Un progetto nato grazie a una legge regionale
L’importante progetto interistituzionale è frutto della legge regionale del 2021 dedicata agli Interventi per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo sul territorio della Regione, il cui coordinamento è affidato a una cabina di regia che ha elaborato le linee guida. «Le attività», spiega una nota di Telefono Azzurro, «si svolgeranno per tutto il 2024 e saranno sviluppate da nove Centri territoriali di supporto (Cts), ovvero una scuola per ogni provincia con una consolidata esperienza in materia di inclusione e nuove tecnologie. Ogni Centro ha organizzato un determinato numero di snodi provinciali, ciascuno composto da circa 16 istituti, per diffondere in modo capillare le azioni del progetto che vede complessivamente la partecipazione di 802 istituzioni scolastiche statali del primo e secondo ciclo di istruzione. Il liceo scientifico Galileo Galilei di Palermo, in qualità di capofila della rete regionale, ha anche il compito di coordinare la piattaforma di ascolto affidata a Telefono Azzurro».
Un’iniziativa che il mondo scolastico plaude: «Da anni», sottolinea il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro, «ci occupiamo di prevenzione dei fenomeni di bullismo e di cyberbullismo nelle scuole e sono tante le azioni intraprese. In particolare, questo progetto pilota risponde alla necessità di attivare sempre più iniziative utili a fornire alle istituzioni scolastiche il giusto supporto per affrontare e monitorare problematiche connesse a questi fenomeni, così delicati, e anche alle famiglie affinché, grazie a una corretta alfabetizzazione digitale, possano accompagnare i figli nell’acquisizione di maggiore consapevolezza nell’uso delle nuove tecnologie».
Telefono Azzurro amplia e capillarizza il suo lavoro e la soddisfazione del fondatore, Ernesto Caffo, presidente della fondazione, è chiara: «Siamo felici», spiega, «di partecipare a questo progetto che, attraverso la linea di ascolto, ci vede a fianco delle istituzioni per offrire un supporto e una risposta a chi si trova ad affrontare problemi legati al bullismo. È proprio attraverso l’ascolto che è possibile intervenire immediatamente con le reti educative e sociali nell’aiuto degli adolescenti».
Una campagna di comunicazione dedicata
La campagna di comunicazione del progetto è coordinata e curata dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia e punta non solo a sensibilizzare sul contrasto al bullismo, ma anche a far conoscere a studenti e famiglie le opportunità offerte dalla piattaforma di ascolto. «Un approccio integrato tra scuole e territorio, quindi», prosegue la nota «per prevenire tempestivamente e in maniera. Oltre alle numerose attività di sensibilizzazione sul tema e di sostegno alle famiglie delle vittime, il progetto si concentra in particolare su percorsi di formazione rivolti a docenti, studenti e famiglie. Per gli insegnanti è previsto un corso di 25 ore con 50 esperti formati dall’USR Sicilia in collaborazione con l’Università di Firenze; per gli alunni la formazione con incontri, laboratori e educazione tra pari è affidata all’associazione MaBasta. Le attività di formazione dei genitori saranno curate, invece, dalla Fondazione Carolina e consisteranno in attività come gruppi di lavoro, condivisione di esperienze e laboratori in relazione anche all’educazione digitale dei ragazzi».
Secondo i dati della piattaforma Elisa del ministero dell’Istruzione e del Merito in Sicilia il 23% degli studenti siciliani dichiara di essere stato vittima di bullismo, e il 7% di episodi di cyberbullismo, mente il 17% ammette di aver preso parte a casi di bullismo.
Scegli la rivista
dell’innovazione sociale
Sostieni VITA e aiuta a
supportare la nostra missione
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.