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Inclusione sociale

“Tutti inclusi” a scuola, 25 progetti per 15mila bambini e ragazzi con disabilità

Un bando dell’impresa sociale “Con i Bambini”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, mette a disposizione 15 milioni di euro per garantire la piena partecipazione alla vita sociale e scolastica a chi si trova in condizioni di particolare disagio

di Redazione

Sono 14.700 i bambini e ragazzi che saranno coinvolti dai 25 progetti selezionati, su un totale di 244 proposte ricevute, con il bando “Tutti inclusi” promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, con un contributo complessivo di quasi 15 milioni di euro. L’obiettivo del bando è garantire la piena partecipazione di bambini e ragazzi con disabilità alla vita sociale e scolastica, con particolare riferimento a chi si trova in condizioni di povertà educativa.

I progetti selezionati puntano a sostenere interventi innovativi e sperimentali che rimuovano o riducano le barriere, fisiche e culturali, nell’accesso alle opportunità educative e ludiche, in accordo con il modello bio-psicosociale del’Icf (classificazione internazionale del funzionamento). Secondo questo metodo, per poter risolvere una malattia o qualsiasi altro tipo di disagio è necessario occuparsi non solo degli aspetti biologici ma anche di quelli psicologici, sociali e familiari dell’individuo. L’ipotesi di cambiamento nel lungo periodo è che alle persone con disabilità sia garantita la possibilità di perseguire la migliore qualità di vita possibile, rappresentata (in base alla letteratura scientifica) con un modello articolato in otto domini: sviluppo personale, autodeterminazione, relazioni interpersonali, inclusione sociale, diritti, benessere emozionale, benessere fisico e benessere materiale.

Gli interventi sono così distribuiti sul territorio: otto nelle regioni del Nord Italia, sei in quelle del Centro e undici nelle regioni del Sud e nelle isole. Coerentemente con le previsioni, le risorse del bando sono maggiormente concentrate nel Sud e nelle aree più interne del Paese, dove i territori sono carenti di proposte educative, sportive e ricreative per i minori, in generale, e per quelli con disabilità, in particolare. Seppur declinate operativamente in maniera differente a seconda delle specificità dei contesti, è possibile riconoscere un modello di intervento multidimensionale i cui assi strategici sono comuni. Infatti, tutte le proposte scelgono di innovare la presa in carico nell’ambito delle disabilità utilizzando lo strumento del progetto di vita; intendono intervenire sui contesti per individuare ciò che rimuove le barriere e facilita la partecipazione dei bambini e dei ragazzi; propongono azioni in cui soggetti e organizzazioni pubbliche e private operano in integrazione nell’ottica della corresponsabilità, perseguendo il superamento della settorializzazione dei singoli contesti (scolastico, familiare, sociale).

Per le iniziative selezionate è prevista una valutazione di impatto, che sarà realizzata dall’Associazione per lo sviluppo della valutazione e l’analisi delle politiche pubbliche (Asvapp), con un duplice obiettivo: analizzare gli effetti dei progetti su alcuni aspetti della vita dei ragazzi con disabilità e delle loro famiglie, come la partecipazione alla comunità di coetanei, le competenze relazionali e l’autonomia; verificare i cambiamenti nei contesti e la capacità di costruire reti territoriali trasformative.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria (rappresentate da Acri) con Governo e Terzo settore. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, nel giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini.

Credits: foto di Andrew McMurtrie su Pexels


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