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Economia

Uberizzare la California e le altre storie di “ProdurreBene”

È uscito un nuovo numero della newsletter settimanale di VITA dedicata al mondo dell'impresa, della filantropia, allo sviluppo sostenibile. Fra le altre notizie, anche quella dei 30 milioni di dollari che Uber ha destinato alle proprie attività di lobbying in California dove, dal 2019, la legislazione è più severa con le piattaforme. Ecco che cos'altro c'è nel nuovo numero e cosa fare per riceverlo

di Giampaolo Cerri

Trenta milioni di dollari è la bella cifra che Ramona Prieto, giovane capo delle Politiche pubbliche e comunicazione per Uber nella costa occidentale degli Stati uniti, avrà a disposizione per una nuova fase di lobbying della famosa piattaforma. A rivelarlo è stato Politico, con la sua informatissima newsletter Playbook California, inside the political arena, che non esita a inserire chiaro e tondo la parola “scoop” nel titolo.

I milioni destinati alla California saranno spesi, attraverso l’Uber innovation Pac, per convincere i parlamentari dello Stato ad attuare alcune politiche o a rivederne altre. Ci saranno anche cose filantropiche, intendiamoci. Secondo Politico, la compagnia guidata da Dara Khosrowshahi (foto sotto, ndr) sosterrà per esempio, con 250mila dollari, il progetto del governatore Gavin Newsom di rilanciare e rifinanziare il sistema di gestione della salute mentale.
I Political action commitee – Pac negli States sono organizzazioni che beneficiano che raccolgono in maniera trasparente contributi elettorali destinandoli a campagne a sostegno di iniziative politiche, leggi, candidati, politici. O anche contro (qui i maggiori Pac del momento).

il ceo di Uber,  Dara Khosrowshahi, in una foto di Action Press/LaPresse

Uber, in California, deve però soprattutto presidiare i temi che riguardano i rischi che provengono dal mondo sindacale e da una parte della politica liberal. Entrambi mirano a vedere riconosciuto il profilo di lavoratori dipendenti agli autisti-fattorini della Gig-economy, come sta avvenendo in Europa. Lo stato principe del West ha infatti aperto le porte a questa fase, con il provvedimento fatto approvare dalla parlamentare Lorenza Gonzalez nel 2019, l’Assembly Bill 5, che impone alla aziende di dimostrare l’eventuale status di lavoratori autonomi dei loro collaboratori.

«C’è molto in gioco per l’azienda in California», scrive Politico, «oltre alle battaglie con i sindacati sulla classificazione dei dipendenti, Uber ha una quota crescente di veicoli elettrici e ha fissato obiettivi aggressivi a emissioni zero negli Stati Uniti, in Canada e nelle città europee. E sta affrontando le crescenti difficoltà del settore assicurativo».

Gli appuntamenti di ProdurreBene

Questa notizia fa parte di quelle che, settimanalmente, chi scrive seleziona per gli abbonati di VITA, per la newsletter ProdurreBene, un racconto che vuole fare sistema fra i vari mondi che sono accomunati da una visione più giusta dell’economia: filantropia, finanza a impatto, Esg, responsabilità sociale di impresa.

Nella edizione della newsletter uscita ieri, anche alcuni appuntamenti interessanti, come la prima di una serie di Conversazioni sul socialwashing, organizzate da Rossella Sobrero, fondatrice del Salone della Csr. Una serie di incontri agili, webinar di un quarto d’ora, sul canale LinkedIn della sua agenzia, Koinetica. Al primo incontro, il prossimo 1 febbraio alle 12,30, in dialogo con Sobrerò ci sarà il sottoscritto.

Fra l’Africa e le lobbies buone d’Italia

Nell’ultimo numero di ProdurreBene si parla anche di Africa, con  il bando deciso dalla Nigeria sulle confezioni monodose di polistirolo, la Coppa d’Africa e l’uscita di Mali, Niger e Burkina dalla Comunità economica degli Stati africani dell’Ovest. Per l’Italia, due esempio di lobbying buona: una è la lobby in sé e per sé, Assifero, la realtà che riunisce gli enti filantropici italiana, presieduta da Stefania Mancini e diretta da Carola Carazzone, ricevuta in delegazione al Quirinale da Sergio Mattarella (foto sotto).

L’altra è una bella storia che vede una interessante proposta di legge per incentivare gli interventi a impatto sociale, presentata al Senato dal leghista Giorgio Maria Bergesio ma su impulso dell’Associazione “Parma io ci sto”, presieduta dall’industriale farmaceutico Alessandro Chiesi e di cui fanno parte anche Guido Barilla e Andrea Pontremoli, insieme all’Unione industriali di Parma guidata da Gabriele Buia e la Fondazione Cariparma, presieduta da Franco Magnani e diretta da Antonio Lunardini.

Banche, bond, rating

Nel numero anche notizie dal mondo delle imprese come le linee di finanziamento “green” ricevute da Iren da parte di Bper e Unicredit e la bella pagella che le Bcc di Iccrea Banca si è vista recapitare dall’agenzia di rating Fitch.

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