Cooperazione
Un ponte dall’Africa al Quirinale: Mattarella incontra l’ong Amref
L’occasione di oggi è servita per presentare al Capo di Stato la sesta edizione del rapporto “L’Africa mediata”, curato dall’Osservatorio di Pavia. Europa e Africa hanno davanti sfide comuni, a cominciare dalla crescita demografica: nel 2050 la popolazione del continente africano sarà la più grande e la più giovane del mondo
di Redazione

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina ha ricevuto una delegazione di Amref Health Africa – Italia, organizzazione che si occupa di salute nel continente africano e da sempre attenta alla narrazione e all’immagine dello stesso nel nostro Paese. Per l’occasione, Amref ha presentato al presidente Mattarella la sesta edizione del rapporto “L’Africa mediata”, curato dall’Osservatorio di Pavia. La delegazione era composta da Paola Crestani, Alberto Capponi, Guglielmo Micucci e Roberta Rughetti, rispettivamente presidente, vicepresidente, direttore generale e vicedirettrice di Amref Italia. Era presente anche l’operatore Arthur Mwai della sede principale di Amref, il Kenya.

«Il presidente Mattarella ha, da sempre, un costante interesse nei confronti dell’Africa, un continente con il quale l’Italia condivide legami storici, culturali ed economici imprescindibili», afferma Crestani. «Con le sue parole e i suoi viaggi, ha sempre sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale e il dovere morale che abbiamo nei confronti dei popoli africani. Come è accaduto anche nel colloquio odierno».
Europa e Africa hanno davanti sfide comuni, per esempio la crescita demografica. Le proiezioni al 2050 prevedono che la popolazione del continente africano sarà la più grande e la più giovane del mondo; si presume che il numero di giovani in Africa sarà dieci volte più grande rispetto a quello dell’Unione europea. L’Africa è il continente che produce meno del 4% delle emissioni globali di gas serra e che, a causa della scarsità di mezzi, ha la minore capacità di adattarsi agli effetti del riscaldamento globale. In merito al tema salute, secondo l’Unione Africana, nonostante l’Africa soffra del 25% del carico globale di malattie, ha solo il 3% di operatori sanitari.

Amref Health Africa, la più grande organizzazione sanitaria senza fini di lucro dell’Africa sub-sahariana, affronta queste sfide quotidianamente dal 1957 negli oltre 30 Paesi africani in cui opera. Ad esse, si è aggiunta da qualche mese anche la sfida del taglio dell’83% dei contratti Usaid e una riduzione prevista fino a 30-40 miliardi di dollari nei prossimi 3-5 anni. Fondi cruciali per i progetti di sviluppo in Africa e nel mondo, per molte organizzazioni. Tramite le Nazioni Unite, il mondo si è dato l’obiettivo di garantire aiuti allo sviluppo per lo 0,7% della ricchezza prodotta internamente. Molti Stati non lo stanno rispettando. Va in questa direzione la decisione presa dall’amministrazione statunitense su Usaid.
Oltre al lavoro in Africa (ogni anno circa 30 milioni di persone vengono raggiunge dai progetti di Amref), l’organizzazione è impegnata a promuovere una corretta narrazione del continente africano in Italia, superando pregiudizi e stereotipi e contrastando la pericolosa deriva che nasce dall’ignoranza. Proprio in questa direzione si muove il dossier “L’Africa mediata”, pubblicato ogni anno in occasione dell’Africa Day, il 25 maggio. Uno studio realizzato in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, che analizza in quale modo i media nazionali raccontano l’Africa in tv e sui giornali, evidenziando distorsioni, eccessi ma anche progressi verso una rappresentazione più equilibrata e realistica.

I dati del rapporto, riferiti all’intero 2024, mostrano un -50% di notizie legate all’Africa sulle prime pagine dei quotidiani nazionali rispetto al 2023. Si denota un’invisibilità o quasi di africani e afrodiscendenti in tv (l’1,2%). L’Africa però cresce nei tg (il dato più alto in sei anni di rilevazioni), anche se in gran parte legata a questioni “italocentriche”, riferite principalmente alla gestione dei flussi migratori e al Piano Mattei.
In linea con una “invisibilità” delle persone africane e afrodiscendenti, il rapporto (grazie al confronto con l’indagine “Africa e salute: l’opinione degli italiani”, condotta da Ipsos per Amref nel settembre 2024), evidenzia anche una assoluta corrispondenza tra la percezione e la rappresentazione del continente africano. Nei media mainstream, infatti, si conferma l’esclusività, o quasi, dei tradizionali temi affiancati all’Africa: la povertà, le migrazioni, le guerre, a cui si aggiungono carestia, sovrappopolazione, malattie, disoccupazione, terrorismo. Argomenti, questi, che restituiscono i contorni di un’Africa senza speranza e che si insinuano purtroppo anche negli occhi e nel pensiero degli italiani. Come testimoniato dal sondaggio Ipsos, alla domanda “quali sono le parole che associ principalmente all’Africa?”, il 67% degli intervistati ha risposto con “povertà, malattie, e migrazione”.

La presidente Crestani, alla fine dell’incontro in Quirinale, ha dichiarato «profonda emozione e gratitudine. L’incontro di oggi, per noi, è un’ulteriore conferma della sensibilità del Presidente e della sua attenzione verso il continente africano. Il Presidente ha spesso parlato di sfide comuni e costruzione di ponti, riferendosi all’Africa. Noi siamo convinti che unire al lavoro che facciamo sul campo – in ambito di salute – un impegno su una corretta narrazione del continente africano, sia il modo giusto per costruire dei ponti, con una terra così vicina».
Amref Heath Africa è stata fondata a Nairobi nel 1957. In Africa, Amref crea le condizioni per una vita in salute attraverso interventi di assistenza e formazione sanitaria, tutela della salute materno infantile, protezione dell’infanzia, accesso all’acqua e ai servizi igienici ed empowerment delle donne. Ogni anno sono più di 20 milioni i beneficiari raggiunti attraverso progetti attivi in 35 Paesi a sud del Sahara.
Credit: foto dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica italiana
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