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Adolescenza

Uno studente su tre è stato bullizzato per il suo aspetto fisico

È quanto emerge dai dati di Spalla a Spalla, progetto del marchio di P&G di "Head&Shoulders" e l'associazione Fare x bene, che vuole sensibilizzare giovani e adulti sul bullismo

di Alessio Nisi

bullismo

Più di un giovane su tre (37,5%) ha subito almeno una volta atti di bullismo, principalmente per l’aspetto fisico (. In questo quadro, la forfora, ritenuta motivo di offese e atti di bullismo da ben il 41,4%, è causa di disagio psicologico e relazionale, oltre che fisico. Meno del 3% però denuncia o si rivolge a un adulto. Sono solo alcune delle evidenze emerse dall’analisi dei primi questionari cui hanno risposto 1.689 studenti e studentesse (82% tra i 13 e 15 anni e il restante tra i 16 e i 18) nella prima fase di Spalla a spalla, progetto realizzato da Head&Shoulders, brand di shampoo del segmento antiforfora, appunto. Un progetto in collaborazione con l’associazione Fare x bene. L’obiettivo? Sensibilizzare fino ad 1 milione di giovani e adulti in Italia sul tema del bullismo, a partire dai banchi di scuola. 

Sensibilizzare ed educare

Il progetto prevede, da un lato, una campagna nazionale di sensibilizzazione e, dall’altro, uno speciale percorso per gli studenti di 20 scuole secondarie di 2 grado in tutta Italia e ai loro adulti di riferimento (insegnanti, genitori e personale Ata), con l’obiettivo di educare, sensibilizzare, prevenire e contrastare ogni tipo di fenomeno legato al bullismo, anche online. Avviato con il nuovo anno scolastico, Spalla a spalla ha permesso, a oggi, di raggiungere 8 istituti scolastici e, attraverso i questionari preliminari, di scattare una prima fotografia di come giovanissimi studenti e studentesse vivono il problema del bullismo e il proprio aspetto fisico.

Nel mirino dei bulli l’aspetto fisico

I dati dello studio riportano che il 37,5% degli studenti dichiara di aver subito almeno una volta atti di bullismo. La principale motivazione? L’aspetto fisico (indicato dal 29,7% del campione), seguito da modo di vestire, origini e orientamento sessuale. Situazione simile quando si parla di offese sui social, tra episodi di exclusion (ad esempio, da gruppi Whatsapp), prese in giro e linguaggio offensivo: il 36,8% le ha subite almeno una volta, principalmente per via dell’aspetto fisico (86,5%) e dell’orientamento sessuale (65,3%). Dopo aver subito offese, però, quasi 1 su 4 non fa nulla perché si è abituato o perché convinto che la situazione non cambierebbe (dato che, afferma, gli adulti spesso sminuiscono l’accaduto e non intervengono), l’8,9% risponde offendendo a sua volta e meno del 3% denuncia e/o si rivolge ad un adulto.

La forfora, il disagio e gli atti di bullismo connessi

A complicare il quadro è proprio la mancanza di dialogo. Anche quando si parla di un piccolo, ma grande, problema come la forfora: il 44,9% dei ragazzi dichiara di aver avuto la forfora e i problemi ad essa connessi, dalla cute grassa a quella secca, al prurito, ma solo il 35,9% ne ha parlato con qualcuno per capire come poterla eliminare. E sebbene oltre 2 studenti su 3 non la ritengano motivo di vergogna, il 41,1% sostiene che la forfora possa essere motivo di offese e atti di bullismo e l’11,7% è stato preso in giro o, più in generale, bullizzato proprio per l’aspetto dei suoi capelli.

Il doppio delle probabilità di essere bullizzato. Disagio fisico, ma anche psicologico e relazionale, la forfora è un problema molto comune, di cui più della metà delle persone inizia a soffrire già prima dei 15 anni, eppure capace di alimentare un senso di malessere e inadeguatezza e di innescare meccanismi di insicurezza tali per cui il 30% dei ragazzi con la forfora evita contesti di aggregazione sociale. Chi soffre di questo problema ha il doppio delle probabilità di essere bullizzato, con ripercussioni che possono segnare per anni: il 54% degli adulti che ha avuto la forfora in età adolescenziale dichiara infatti che il comportamento dei loro coetanei ha avuto un impatto sulla loro vita da adulti in termini di bassa autostima e problemi di ansia e depressione.

Valeria Consorte, vice president beauty care P&G Italia

Bullismo, quadro preoccupante

«Questi primi sondaggi nelle scuole italiane in cui Head&Shoulders sta portando avanti, con Fare x bene, il progetto Spalla a spalla, confermano un quadro preoccupante, che vede un problema comune come la forfora, che interessa quasi la metà degli studenti, creare disagi, anche forti, nelle relazioni interpersonali: oltre il 40% ritiene che possa essere motivo di offese e atti di bullismo e quasi il 12% è stato effettivamente schernito per l’aspetto dei suoi capelli», spiega Valeria Consorte, vice president beauty care P&G Italia. 

È importante intervenire subito e insieme. «Head&Shoulders», continua, «da oltre 60 anni si impegna nella missione di liberare il mondo dalla forfora aiutando le persone ad affrontare la vita di tutti i giorni con piena fiducia e sicurezza in se stesse. Per questo, ha scelto di scendere in campo contro il bullismo con Spalla a spalla, avvalendosi dell’esperienza del team di professionisti di Fare x bene per entrare nelle scuole, offrire a ragazze e ragazzi uno spazio in cui far emergere le criticità, confrontarsi e comprendere il problema, e far sì che nessuno si senta mai solo nell’affrontarlo. Perché è importante intervenire subito e, soprattutto, insieme: il bullismo si combatte spalla a spalla».

Non rimanere soli

Come dice il nome stesso del progetto la chiave per uscire dalla spirale del bullismo è non rimanere soli e farsi aiutare, perché solo insieme spalla a spalla è possibile uscirne, grazie a chi ci vuole bene e ha le competenze per capire le nostre difficoltà e paure. Nei prossimi mesi il progetto Spalla a spalla raggiungerà tutti e 20 gli istituti scolastici, raccogliendo le esperienze di migliaia di giovani ragazze e ragazzi che contribuiranno a costruire un vero e proprio osservatorio sul fenomeno del bullismo in Italia.

Al fianco di Head&Shoulders, FareXBene, associazione impegnata dal 2010 al fianco delle nuove generazioni con progetti di sensibilizzazione, prevenzione, educazione e contrasto alle differenze di genere, discriminazioni, bullismo e cyberbullismo nelle scuole, raggiungendo, con i suoi progetti, milioni di persone di ogni età.

«Siamo molto felici di essere al fianco di Head&Shoulders nella realizzazione di questo progetto», sottolinea Giusy Laganà, direttrice generale di Fare x bene, «la nostra associazione da sempre si adopera per migliorare il mondo in cui viviamo, offrendo accoglienza e sostegno alle categorie sociali più deboli e soggette a discriminazioni, bullismo e cyberbullismo».

Portare un messaggio positivo nelle scuole

Laganà precisa inoltre: «Abbiamo accettato con entusiasmo di collaborare con Head&Shoulders per portare un messaggio positivo e concreto all’interno delle scuole, somministrando un questionario in ingresso per capire la loro situazione iniziale, le loro paure, esperienze e poter offrire così il nostro aiuto in modo concreto e puntuale a tanti ragazzi e ragazze. Oltre 1.600 ragazzi e ragazze hanno risposto a oggi, un vero e proprio osservatorio grazie al quale potremo affrontare e sconfiggere il bullismo, insieme, Spalla a spalla».

In apertura e nel testo foto e immagini di Ufficio Stampa Head&Shoulders


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