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Caivano, un lavoro di squadra per rinascere

La premier Giorgia Meloni ha visitato il Parco Verde di Caivano. Il Governo si è impegnato ad investire nella lotta alla criminalità, nell'educazione e nella scuola. «Un’azione su questo territorio può funzionare solo se tutti gli attori, dallo Stato alle associazioni, passando per le amministrazioni locali fino alle scuole, lavorano in sinergia», spiega Stefano Consiglio, presidente di Fondazione Con il Sud che da diversi anni sostiene progetti all'interno del parco

di Anna Spena

La Premier Giorgia Meloni, ieri 31 agosto, ha visitato il Parco Verde nel comune di Caivano, nella periferia a Nord di Napoli. Il Parco è uno dei luoghi più degradati del Sud Italia, abbandonato dallo Stato che si ricorda della sua esistenza solo davanti a drammatici fatti di cronaca. Il luogo è tornato sotto i riflettori dopo lo stupro di due cuginette nell’ex centro sportivo Delphinia. La visita è nata per rispondere all’invito di padre Maurizio Patriciello. Da anni Patriciello, dall’altare della chiesa di San Paolo Apostolo, denuncia lo scempio della Terra dei Fuochi e le morti dei bambini malati di tumore, troppi, tutti concentrati nella stessa area. Giorgia Meloni ha prima avuto un incontro privato con don Patriciello che, a fine colloquio, ha dichiarato: «Meglio di così non poteva andare. Abbiamo raccontato la difficile realtà del quartiere che è inserito nel contesto di Caivano, a sua volta inserito nella Terra dei fuochi. Noi abbiamo un desiderio grande di applaudire ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare».

Cosa fare per Caivano

Dopo l’incontro con Padre Maurizio la premier ha visitato la scuola superiore Francesco Morano e poi tenuto ha un breve punto stampa. «Il territorio sarà bonificato», ha detto e poi ha ricordato le direttrici: lotta alla criminalità, educazione, scuola. Ha citato le forze dell’ordine, le realtà imprenditoriali e le associazioni di categoria, ma non c’è stato nessun riferimento esplicito al Terzo Settore (ne abbiamo parlato in questo articolo Caivano: Meloni dimentica il Terzo Settore). Tra gli impegni che ha preso la premier anche la riapertura del centro Delphinia entro la primavera del 2024, 25mila metri quadri di struttura abbandonati, che diventeranno un centro polifunzionale. Un intervento da dieci milioni di euro. Poi un’accelerazione sul progetto Agenda Sud (ne abbiamo parlato in questo articolo: Benvenuta Agenda Sud, che smaschera la finzione per cui le scuole sono tutte uguali). 

Serve un lavoro di squadra

«Siamo a totale disposizione del Governo, così come delle realtà regionali, per lavorare insieme», dice Stefano Consiglio, presidente di Fondazione Con il Sud che, insieme all’Impresa Sociale Con i Bambini, è una delle realtà che finanzia progetti all’interno del parco. E proprio al Parco Verde, lo scorso maggio, la Fondazione con il Sud ha chiamato a raccolta tutte le realtà sociali del Sud Italia, e non solo. L’occasione ufficiale era stata il termine del mandato di Carlo Borgomeo, da 14 anni alla guida di Fondazione Con il Sud, a lui è succeduto appunto Stefano Consiglio, professore ordinario di organizzazione aziendale, presidente della scuola delle scienze umane e componente del direttivo della School of Public Management e del centro Federica Web Learning dell’Università di Napoli Federico II (lo abbiamo raccontato qui: Caivano, nel ghetto della droga il sociale sfida la camorra).

La fiducia è fondamentale

«È un segnale positivo», continua Consiglio, «che la premier si sia impegnata a coinvolgere tutti i ministeri. Un’azione su questo territorio può funzionare solo con la sinergia tra Stato, Regione Campania, città metropolitana di Napoli. È di cruciale importanza, per dare concretezza a tutte le progettualità che sono state promesse, avere una linea di azione che non punti solo all’aspetto securitario ma anche a quello educativo e sociale: più insegnanti, più assistenti sociali, uno spazio polifunzionale. Cose che la premier ha prospettato. È chiaro che questi interventi, per essere efficaci, richiedono il coinvolgimento della comunità e di chi ha costruito, negli anni di totale assenza delle istituzioni, rapporti e relazioni di fiducia con la parte sana di una realtà così difficile, una parte che è la maggioranza. Sottolineo che quello della fiducia è un tema fondamentale».

Se Agenda Sud parte da Caivano

Caivano sarà l’iniziativa pilota del progetto Agenda Sud firmato dal ministro Valditara che ha dichiarato: «Caivano rappresenterà un progetto pilota di Agenda Sud e sarà supportato e monitorato costantemente dal Ministero; io stesso tornerò fra un mese a verificare i progressi di questo cambiamento, nel segno della Grande Alleanza tra istituzioni, scuola, famiglie e studenti». E su tutto il progetto: «La nostra volontà», si legge nella nota, «è di rendere le scuole degli efficaci poli e hub educativi, presìdi di sviluppo dei territori connessi con altre scuole, enti, istituzioni, associazioni del Terzo settore: una vera e propria rete grazie alla quale sarà possibile attivare, anche grazie a docenti aggiuntivi nelle aree più a rischio e a un maggior supporto anche nelle ore curricolari, azioni di sostegno psicologico e socio-educativo durante tutto il percorso di studi, percorsi formativi personalizzati, di orientamento e di accompagnamento». E qui un riferimento esplicito al Terzo Settore c’è.

Le associazioni da sole non ce la fanno

Le associazioni nel Parco Verde sono presenti (lo abbiamo raccontato in questo articolo: Caivano tra stupri e camorra ma il sociale non si arrende). «C’è», spiega Consiglio, «chi già da diversi anni eroga servizi, anche se insufficienti». Prima tra tutte l’associazione Un’infanzia da Vivere, sostenuta dalla Fondazione con il Sud. L’associazione è stata fondata nel 2008 da Bruno Mazza, l’unica che ha direttamente sede all’interno del Parco Verde. Bruno Mazza è un ex spacciatore, un ex detenuto: «La nostra è una realtà che è nata per dare ai bambini qualcosa di diverso rispetto alla vista di siringhe e alla droga. In un territorio dove la camorra si serve degli adolescenti imbizzarriti e senza guida per “assumerli” noi del mondo sociale dobbiamo arrivare prima». L’idea è quella di concentrare tutte le energie del Governo su Caivano in modo da produrre norme che poi potranno essere usate anche in altre zone franche d’Italia, si vuole trasformare il Parco Verde da “ghetto a modello”. «Non mi fermerei al fatto che il Terzo Settore non sia stato esplicitamente citato nel discorso tenuto dalla premier», aggiunge Consiglio. «Mi auguro che nell’implementazione del piano ci possa essere un coinvolgimento delle associazioni e una collaborazione istituzionale larga. Noi come Fondazione con il Sud continueremo a dare il necessario contributo ai progetti seri presentati dalle realtà locali. Questo è sempre stato, e continuerà ad essere, l’approccio della fondazione: non un supporto di facciata insomma». Su una cosa Consiglio non ha dubbi: «Da sola una rete di associazioni, o fondazioni, non può cambiare in maniera significativa la situazione. Quindi ripeto che bisogna lavorare in sinergia e a 360 gradi. Noi siamo sempre disposti a collaborare». 

Foto in apertura: murales “Nessuno Resti Solo”. L’opera, commissionata da Fondazione con il Sud, e realizzata dall’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri.


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