Terzo settore

Persone con disabilità, adozioni e ambiente al centro della terza edizione di Onderadio

Si è chiuso il progetto triennale promosso dall’associazione culturale Radio Club in partnership con l’associazione Tajrà, che si era aggiudicato un bando della Fondazione di Sardegna. Un ciclo di reportage dedicato alle realtà del Terzo settore isolano, con l’obiettivo di colmare le lacune informative sulle attività delle associazioni

di Redazione

I progetti di vita indipendente e le iniziative di inclusione sociale a favore delle persone con disabilità sono state l’asse portante della terza e ultima edizione di Onderadio – Approdi del sociale nell’isola. L’iniziativa, che si è appena conclusa, è stata promossa dall’associazione culturale Radio Club in partnership con l’associazione Tajrà, Radio Otto Nove Classics, l’associazione culturale Passione cinema, MetecaLab e Creative Service, nell’ambito del bando della Fondazione di Sardegna. Un nuovo ciclo di reportage e video-interviste dedicato alle realtà del Terzo settore della Sardegna, con l’obiettivo di colmare le lacune informative sulle attività delle associazioni che contribuiscono al benessere della comunità isolana ma che troppo spesso restano fuori dai radar dell’informazione. Storie di impegno, solidarietà e partecipazione che vedono protagoniste migliaia di persone tutti i giorni.

In questi immagini, le registrazioni delle puntate di Onderadio

«Un progetto triennale nato per migliorare, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, la conoscenza di una realtà di determinante peso e valore in attività di pubblica utilità, come l’assistenza alle persone con disabilità, la tutela dell’ambiente, la promozione della cultura e l’animazione sociale, sopperendo al progressivo indebolimento del sistema pubblico di welfare», spiega l’ideatore Gianni Menicucci. «In nove puntate abbiamo proposto le testimonianze di alcune delle realtà più strutturate del Terzo settore sardo, raccolte nei mesi scorsi dal team composto dall’educatrice Monica Caula, dalla psicologa Laura Briani, dal videomaker Marco Gallus e dalla fotografa Rosa Brianda. Si sono raccontate ai microfoni e alle telecamere di Onderadio l’associazione Fructus Terrae, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili – Anmic Sardegna, l’Isde Sardegna (Associazione medici per l’ambiente), il Gruppo d’Intervento Giuridico, Duchenne Parent Project Sardegna, l’associazione sportiva dilettantistica Thurpos, la Saspo Asd, l’Associazione bambini cerebrolesi – Abc Sardegna, l’Istituto europeo ricerca formazione orientamento – Ierfop, e l’Amaga (Auto mutuo aiuto genitori adottivi). Come è accaduto nei due anni precedenti, le puntate saranno diffuse gratuitamente a partire dal 15 maggio e con cadenza settimanale da un gruppo di emittenti radiotelevisive sarde (Aristanis Tv, Cagliari Live Magazine & Web Tv, Catalan Tv, Radio Otto Nove Classics), sul canale YouTube MetecaLab e sui siti e i social di Nemesis Magazine e di Cagliari Capitale».

In tre anni Onderadio ha presentato 40 associazioni e intervistato oltre 150 persone. Un’occasione per conoscere quello che troppo spesso non trova spazio nei palinsesti dei media tradizionali: storie di donne e di uomini del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione sociale in Sardegna; azioni, beneficiari e risultati di realtà che operano quotidianamente a sostegno delle parti più deboli della società. Nel corso della conferenza stampa, che si è tenuta a Cagliari nei giorni scorsi, è stato proiettato un videomessaggio di Stefano Arduini, direttore di VITA, il quale ha dato lo spunto per un breve dibattito tra i convenuti su un tema di grande attualità: la necessità di fare rete. Autonomia, efficienza e innovazione sono le parole chiave utilizzate da Arduini. «Fare delle proposte insieme, dopo un confronto tra le varie organizzazioni, consente di fare fronte comune e di porsi nei confronti della pubblica amministrazione e di chi gestisce le risorse, pubbliche o private, in modo più forte e in una vera ottica di coprogettazione e coprogrammazione», ha spiegato.

Nel suo piccolo, sin dal primo anno, Onderadio ha svolto un ruolo di facilitatore nella creazione delle reti tra le organizzazioni di volontariato e del Terzo settore. È stato così anche in questa occasione, persino tra associazioni che hanno sede a pochi chilometri di distanza ma non si conoscevano prima d’ora, se non di nome. Sono stati avviati dialoghi proficui che presto potrebbero sfociare in progettazioni di qualità.

Le realtà raccontate quest’anno

Le disabilità in tutte le loro sfaccettature, come detto, sono state al centro del terzo ciclo di Onderadio. L’Abc Sardegna, fondata nel 1990, oggi è una delle realtà italiane maggiormente all’avanguardia nei Piani di vita indipendente. Supporta le famiglie di bambini cerebrolesi e promuove il diritto di vivere nel nucleo familiare quale luogo privilegiato di affetto e cura. Si impegna nella difesa dei diritti civili, scolastici e sanitari e nel riconoscimento della famiglia come risorsa fondamentale.

L’Anmic è un ente di tutela e rappresentanza delle persone con disabilità, riconosciuto nel 1978 ma attivo già dal 1956. Ha contribuito al superamento dei pregiudizi e al riconoscimento giuridico degli invalidi civili. In Sardegna è la principale organizzazione del settore, interlocutore autorevole per le istituzioni. Fornisce gratuitamente supporto, tutela e informazioni alle persone con disabilità e alle loro famiglie, aiutandole ad accedere a prestazioni e servizi.

Duchenne Parent Project è un’associazione di genitori e pazienti nata nel 1996 per sostenere bambini e ragazzi affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker. Si impegna nel migliorare cure, qualità della vita e prospettive future attraverso la ricerca, l’educazione e la sensibilizzazione dei cittadini. Al centro dell’attività ci sono le famiglie, unite in una rete che comprende volontari, clinici, ricercatori e sostenitori.

Fondata nel 1982, la Saspo di Cagliari è una Asd che promuove l’inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso lo sport. Pioniera del movimento paralimpico in Sardegna, ha ottenuto numerosi titoli regionali, nazionali e internazionali. L’associazione offre attività sportive per disabilità fisiche, sensoriali e intellettive, tra cui atletica, nuoto, boccia paralimpica e calcio balilla. Ha anche aperto un Centro di Avviamento allo Sport Paralimpico, una struttura senza barriere per attività sportive integrate, che promuove la cultura dell’integrazione e della solidarietà.

Lo Ierfop affonda le radici al 1988. È un istituto che promuove l’inclusione socio-lavorativa delle persone con disabilità, in particolare quelle cieche e ipovedenti, attraverso la formazione, la ricerca e l’innovazione. Si impegna per il rispetto dei diritti delle persone con disabilità e per la lotta contro ogni forma di discriminazione. Si dedica anche alla ricerca tecnologica e didattica per favorire l’autonomia e l’accesso all’istruzione e al lavoro delle persone disabili. La sede centrale è a Cagliari ma ha basi operative e collaboratori in tutta la Sardegna e in Piemonte, Lombardia, Molise e Sicilia.

Thurpos è una Asd nata nel 2017. Si tratta di una realtà sportiva dilettantistica di baseball per ciechi e ipovedenti, con sede a Cagliari. Anch’essa promuove l’inclusione sociale attraverso lo sport, valorizzando le capacità individuali in un ambiente di solidarietà e crescita collettiva. Partecipa al campionato italiano di baseball per ciechi: nel 2024 ha conquistato il quarto posto nel girone unico nazionale.

Non solo disabilità. Onderadio, sin dal primo anno, ha avuto lo sguardo rivolto alla tutela e salvaguardia dell’ambiente, una delle risorse più importanti di questa regione. L’associazione Fructus Terrae ha illustrato le sue attività volte all’educazione e divulgazione ambientale, alla salvaguardia degli ambienti naturali e rurali e delle specie animali e vegetali che le abitano. Gestisce il Ceas di Vallermosa. Inoltre, gestisce il progetto Otus, nato nel 2016 con l’intento di studiare e tutelare i rapaci notturni presenti nell’Isola.

Interessante anche la puntata dedicata all’Isde Sardegna. L’associazione Medici per l’ambiente è stata fondata nel 1989. Isde Italia riunisce medici e operatori sanitari impegnati nella tutela della salute attraverso la salvaguardia dell’ambiente. Riconosce il legame diretto tra degrado ambientale, stili di vita e malattie, e promuove scelte politiche ed etiche che pongano la salute come priorità. Affiliata all’International Society of Doctors for the environment, riconosciuta da Onu e Oms, funge da ponte tra scienza, cittadini e istituzioni per una salute integrata all’ambiente.

Di grande rilievo le iniziative condotte da decenni dal Gruppo d’intervento giuridico, un’associazione ecologista nata a Cagliari nel 1992, che in punta di diritto tutela ambiente, paesaggio, patrimonio storico-culturale e archeologico. Opera su segnalazione di cittadini e associazioni, contrastando speculazioni e danni ambientali. Ha svolto migliaia di azioni legali e iniziative, ottenendo spesso l’intervento delle istituzioni. Accanto all’attività legale, promuove corsi di diritto ambientale, gestisce uno Sportello Verde per cittadini e comitati, collabora con varie associazioni ambientaliste e sostiene campagne contro il bracconaggio.

Infine, spazio al tema complesso delle adozioni. L’Amaga, Auto mutuo aiuto genitori adottivi, dal 2010 mette a frutto l’esperienza di numerose coppie di genitori per aiutare a comprendere ed elaborare al meglio problematiche come l’elaborazione del trauma dell’abbandono, la costruzione di una relazione con il proprio figlio e della propria identità in qualità di genitore adottivo. Nel tempo, il gruppo si è trasformato da una semplice comunità di supporto in una rete amicale. Oggi rappresenta un punto di riferimento importante, un luogo di ascolto e di scambio di esperienze che favorisce la crescita personale e il rafforzamento della genitorialità adottiva.

Credits: foto dell’associazione culturale Radio Club