Inclusione sociale

Un sentiero per tutti, all’Oasi del Cervo e della Luna si vivono emozioni con i cinque sensi

Il progetto di Wwf Sardegna e Fondazione Domus de Luna, avviato nel 2019, prosegue con una nuova iniziativa. In attesa di costruire un albergo e il ristorante che porteranno a 100 i posti di lavoro riservati a ragazzi con varie fragilità

di Luigi Alfonso

La vita ti cambia se provi a metterti una benda sugli occhi e ti avvii lungo un sentiero tra i monti, naturalmente in condizioni di sicurezza. Lo hanno sperimentato tantissimi visitatori che questa mattina e di pomeriggio hanno partecipato all’inaugurazione del “Sentiero per tutti” all’Oasi Wwf “del Cervo e della Luna”, all’interno della riserva protetta di Monte Arcosu (Cagliari).

vita a sud

Nel parco di Gutturu Mannu, nella zona di Sa Canna, dopo quasi 24 mesi di lavori ha visto la luce un percorso che crea una nuova occasione di condivisione e inclusione. Pensato inizialmente per rendere accessibile un’esperienza sensoriale a persone non vedenti, ipovedenti, con disabilità fisiche o intellettive, si rivela utile davvero per tutti: coloro che hanno temporanei problemi di deambulazione ma anche persone che godono di ottima salute. Da qui l’invito di testare il sentiero utilizzando delle bende nere che non consentono di vedere.

Tre visitatori sperimentano il Sentiero per tutti

«È incredibile, ho provato una sensazione stranissima perché mi sono dovuta misurare senza l’ausilio della vista, come solitamente sono abituata a fare. Ed è stata una grande emozione», racconta Sara, 48enne arrivata da Varese per un week end lungo in Sardegna. «Ho immediatamente avvertito come un ampliamento degli altri sensi: dall’udito (che mi ha fatto ascoltare con stupore persino il rumore dei miei passi sul terreno) all’olfatto, che mi ha consentito di apprezzare i profumi della natura circostante. Tutte cose che spesso ci sfuggono perché ci siamo abituati e non diamo loro la giusta importanza», sottolinea Paolo, 65enne di Perugia, anche lui in vacanza con la famiglia.

Visitatori in fila per iniziare l’esperienza guidata

Un corrimano di corda consente a quanti ne hanno necessità di percorrere interamente il sentiero, che si sviluppa sinuosamente per 700 metri tra la macchia mediterranea e gli alberi di carrubo, proponendo a intervalli regolari otto stazioni di sosta, definite da tavole incise e in rilievo (con scritte anche in Braille) e narrazioni vocali che raccontano storia, flora e fauna dell’Oasi. Sono aree di sosta, didattiche e attrezzate, individuabili anche con segnalazione tattile lungo il corrimano, punti qualificati e qualificanti del progetto portato avanti dal 2019 da Wwf Sardegna e Fondazione Domus de Luna di Cagliari.

Petra Paolini, responsabile dell’Oasi del Cervo e della Luna

«È un giorno molto importante per tutti noi, lo aspettavamo da quasi due anni», spiega Petra Paolini, responsabile dell’Oasi. «Ci abbiamo lavorato intensamente, avvalendoci della collaborazione di esperti e amici. Questo è un percorso sensoriale, dove chiunque voglia sperimentare l’Oasi, lo può fare con tutti i sensi attivati. È come fare un’escursione guidata, però in un modo un po’ particolare. Un’esperienza da fare con calma, toccando le cortecce degli alberi piuttosto che le corna di un muflone, sentire il profumo delle essenze, percorrere con le dita i palchi dei cervi, conoscere la storia di questa bellissima porzione di parco».

Il fatidico e simbolico taglio del nastro

«Ora guardiamo avanti e cerchiamo di passare al successivo step previsto nell’accordo con il Wwf, che cura e gestisce tutta la parte naturalistica dell’Oasi, mentre Domus de Luna gestisce l’accoglienza dei visitatori e gli eventi, attraverso il lavoro di persone fragili e la collaborazione della cooperativa sociale dei “Buoni e Cattivi”», prosegue Paolini. «Contiamo di inserire complessivamente un centinaio di ragazzi che vengono da percorsi complicati e che trovino qua un modo per riscattarsi attraverso il lavoro. Abbiamo in corso un grande progetto che riguarda l’area dell’ex cava, dove sorgerà un albergo rurale con dieci camere e un grande ristorante dove accogliere le comitive, le scuole e i gruppi scout».

Ugo Bressanello ha fatto l’esperienza nonostante l’uso delle stampelle

Lo stesso Ugo Bressanello, fondatore di Domus de Luna, ha sperimentato il sentiero camminandoci con l’ausilio delle stampelle. «Fortunatamente per me, si tratta di un infortunio temporaneo», commenta. «Ma certamente è una delle tante situazioni di difficoltà in cui può trovarsi chiunque, senza che per questo debba essere privato di un’esperienza così bella. La giornata di oggi mi ha permesso di mettermi nei panni di chi, per godere di quest’Oasi meravigliosa, ha bisogno di un’attenzione in più. Questo sentiero deve risultare accessibile davvero a tutti, per esempio a persone con disabilità psichica: all’interno del tracciato dobbiamo gestire le emozioni diverse. L’Oasi deve essere sempre più aperta a tutte le persone che, soprattutto in un periodo così complesso, hanno bisogno di vivere momenti di serenità e di pace, ma anche di ritrovare la natura».

Da sin.: Roberto Pili, Bachisio Zolo e il sindaco Giacomo Porcu

Oltre al sindaco di Uta (uno dei Comuni più vicini), Giacomo Porcu, hanno partecipato al simbolico taglio del nastro anche il presidente e il direttore dell’lstituto europeo ricerca formazione orientamento professionale di eccellenza per disabili ed emarginati – Ierfop, rispettivamente Roberto Pili e Bachisio Zolo, che hanno sottolineato l’importanza di riuscire a moltiplicare iniziative del genere. «Proprio in queste settimane, attraverso un progetto legato all’ambiente, accompagneremo molte persone non vedenti e ipovedenti in aree di grande pregio naturalistico, come l’Oasi Wwf e il Parco di Molentargius, nelle quali sono presenti sentieri accessibili a chi ha particolari fragilità. Questo ci consente di fare esperienze che altrove non sono possibili».

Per vedere la videointervista a Petra Paolini e Ugo Bressanello, cliccare qui.

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