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Cinema

“Un Sud mai visto”, 18 film per raccontare temi sociali

Dal disagio giovanile al femminicidio, dal diritto alla genitorialità vissuto dietro le sbarre all’agricoltura sociale, passando per migranti, diritto alla casa, ludopatia e tanto altro. 15 documentari e 3 cortometraggi prodotti da Apulia Film Commission e Fondazione Con il Sud adesso disponibili su Prime Video

di Redazione

C’è “La luce dentro” di Luciano Toriello, che racconta il diritto alla genitorialità vissuto dietro le sbarre. Una delicata riflessione intorno alle esigenze affettive ed educative dei bambini figli di padri detenuti. C’è “Madre nostra” di Lorenzo Scaraggi, un viaggio attraverso l’agricoltura sociale e le terre confiscate alla mafia, alla ricerca di come, la terra e l’agricoltura, possano donare redenzione a uomini e luoghi. C’è “Santa subito” di Alessandro Piva, che narra di Santa Scorese, giovane attivista cattolica della provincia di Bari, che per anni subisce le morbose attenzioni di uno sconosciuto molestatore ma non mette mai in discussione la sua vocazione all’aiuto del prossimo e il suo percorso spirituale. In tutto, 18 film che raccontano “Un Sud mai visto”, pieno di storie reali di persone, di vite, di speranza, di coraggio. Tutte pellicole prodotte da Apulia Film Commission e Fondazione Con il Sud attraverso le due edizioni del Social Film Production Con il Sud che adesso è possibile vedere sulla piattaforma di Prime Video.

Si tratta di 15 documentari e 3 cortometraggi che affrontano tematiche sociali di stretta attualità, che caratterizzano il Sud Italia ma che hanno un carattere universale. Dal disagio giovanile affrontato nel cortometraggio “La ricreazione” di Nour Gharbi, alla scoperta di territori poco raccontati come il Cilento ne “Il sentiero dei lupi” di Andrea D’Ambrosio o il riscatto sociale e culturale dei quartieri popolari di Napoli come ne “Il sistema Sanità” di Mario Pistolese e Andrea De Rosa. E poi temi come biodiversità, “restanza”, giustizia riparativa, diritto alla casa, migranti, ludopatia, lettura e biblioteche. Ora questi film avranno la possibilità di essere visti in un circuito più largo, più diffuso, provando a sensibilizzare gli spettatori grazie ai lavori realizzati nell’ambito del bando che fa incontrare imprese cinematografiche italiane con le organizzazioni non profit meridionali per raccontare il Sud Italia attraverso i suoi fenomeni sociali.

«Questa distribuzione permetterà al grande pubblico di scoprire e conoscere storie di un Sud purtroppo poco raccontato e rappresentato nel mainstream. Sono titoli che hanno riscosso già un grande successo all’interno di numerosissimi festival nazionali e internazionali ottenendo prestigiosi riconoscimenti, presentati in centinaia di incontri e proiezioni promossi da istituzioni nazionali, ad esempio come la Camera dei deputati, fino alle scuole e alle associazioni dei singoli territori» ha detto Marco Imperiale, direttore generale della Fondazione Con il Sud. «Un percorso molto partecipato sin dall’inizio, che ha visto nelle due edizioni del bando la partecipazione di 260 società di produzione cinematografica insieme a circa 600 organizzazioni di terzo settore meridionale».

vita a sud

 “Social Film Fund Con il Sud” (2018) e “Social Film Production Con il Sud” (2020), infatti, sono due bandi che rappresentano una sperimentazione inedita, che incentiva e permette la collaborazione tra due mondi apparentemente lontani, cinema e terzo settore, per favorire un punto di vista alternativo sul Sud e sui fenomeni sociali rispetto a quanto si vede solitamente nei media generalisti, in modo coerente e accessibile al grande pubblico.