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De-Tax: Falsitta fa le pulci a Tremonti
E' una relazione infarcita di citazioni filosofiche (Croce e Fichte)quella esposta oggi davanti alla commissione finanze della Camera da Vittorio Emanuele Falsitta
di Redazione
E’ una relazione infarcita di spunti e di citazioni filosofiche quella esposta oggi davanti alla commissione finanze della Camera da Vittorio Emanuele Falsitta, tributarista milanese, deputato di Forza Italia e relatore di maggioranza sul disegno di legge delega in materia di riforma del sistema fiscale statale. Il ddl di riforma – ha detto Falsitta nel suo intervento all’indomani del termine, scaduto ieri sera, per la presentazione degli emendamenti – è ”tecnicamente ottimo e decisivo per il progresso economico dell’intero Paese”, anche se il confronto con le parti sociali ha evidenziato ”qualche timore sulle relazioni tra fiscalità centrale e locale”. Obiettivo fondamentale della riforma disegnata dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è quello – sostiene Falsitta – di ”rendere il nostro fisco europeo”. Il relatore svolge quindi una riflessione sulla cosiddetta ”de-tax”, il meccanismo indicato da Tremonti in base al quale l’1% del gettito Iva sarebbe destinato ”ad iniziative etiche”. Attraverso un ragionamento che passa per la ‘Logica come scienza del concetto’ di Benedetto Croce e ‘La missione del dotto’, un ciclo di lezioni filosofiche sull’io e il non-io tenute a Jena nel 1794 dall’idealista tedesco Johann Georg Fichte, Falsitta argomenta che, così come è formulata nel ddl, la ”de-tax” rischia di essere ”inerte, inutile, forse incostituzionale”. ”E poiché – prosegue il relatore – di questo stato pericoloso patirebbero i più deboli, ovvero i destinatari del gettito di solidarietà, ciò non sarebbe perdonabile. Occorre quindi tradurre la chiara volontà del ministro Tremonti in principio o criterio direttivo”. In particolare Falsitta suggerisce di ”individuare nell’odierno disegno di legge regole e criteri direttivi che guideranno il legislatore delegato a disciplinare la dinamica del gettito etico nel contesto del prelievo tributario prescelto (percentuale destinata alle finalità solidaristiche; determinazione della percentuale aspetti contabili collegati, effetti sulle compensazioni Iva)”. Non è la prima volta che Falsitta stimola i suoi colleghi della commissione a confrontarsi con reminiscenze letterarie e filosofiche del liceo. Nelle settimane scorse la sua relazione introduttiva arrivò a citare Gilgamesh, l’eroe di un’epopea letteraria sumerica. Riguardo ai temi della progressività e della clausola di salvaguardia, su cui lo stesso Falsitta aveva preannunciato ieri qualche emendamento, il testo scritto della relazione esposta oggi si limita a rinviare la riflessione ad altra data. In gioco ci sono il principio della progressività, secondo cui le tasse pagate dai contribuenti devono essere correlate al loro reddito, e quello della salvaguardia, in base al quale le nuove norme potranno comportare dal punto di vista dei contribuenti, soltanto cambiamenti in meglio o, nella peggiore delle ipotesi, modifiche neutrali.