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Sui giornali va in scena la vivisezione dell’anima del Papa

di Lucio Brunelli

La solitudine del Papa è il tema su cui discetta l’universo mondo. Molteplici le variazioni, ma tutte sullo stesso tema. C’è chi si concentra sugli aspetti temperamentali: Papa Solitario, per indole e personalità. Altri vedono invece proprio nel coraggio di decidere in solitudine il sofferto destino dei grandi: Papa Solista, per genio e vocazione. Altri ancora la intendono come oggettiva lontananza dal mondo circostante: Papa Isolato, perché il palazzo apostolico (parola di Benedetto XVI) «è un po’ troppo distante dalla realtà». Infine, ma non ultima, è la schiera di quanti considerano la sua solitudine non una scelta e neppure una vocazione ma una condizione subita: Papa Solo, nel senso di essere lasciato solo. Con due sotto-variazioni: lasciato solo per l’incapacità della sua squadra (interpretazione buonista) o lasciato solo volutamente, da chi nell’ombra dei palazzi curiali trama contro di lui (interpretazione complottista).
Solitario, Solista, Isolato, Solo… C’è del vero, forse, in ciascuna di queste formule. Ma a noi comincia a fare un po’ senso questa vivisezione dell’anima del Papa, praticata tutti i giorni nella pubblica piazza.

Imparare il silenzio
Sconfortanti le dichiarazioni del vescovo di Recife sul caso della bimba brasiliana di 9 anni rimasta incinta e sottoposta ad aborto dopo aver subito abusi sessuali dal patrigno. Il vescovo ha annunciato una raffica di scomuniche per i medici e per la madre della ragazza. Da questa ottusa applicazione delle norme canoniche ha preso fortunatamente le distanze Rino Fisichella: «Un giudizio che pesa come una mannaia» e fa apparire l’insegnamento della Chiesa «insensibile, incomprensibile e privo di misericordia» (L’Osservatore romano, 14 marzo). Prima ancora, il 12 marzo, la stessa Conferenza episcopale brasiliana aveva sconfessato il vescovo di Recife. Commentando in privato questo caso un autorevole cardinale latinoamericano ha auspicato, per tutti i vescovi, «un corso per imparare il silenzio».

Ispe dixit
La Chiesa non è per lo più là dove si organizza, si riforma, si dirige, bensì è presente in coloro che credono con semplicità.
Joseph Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo, 1968


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