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Cos’è l’hospice visitato dal Papa

di Redazione

«Quest’opera di servizio ai malati è il cuore della Chiesa”. Con queste parole  Benedetto XVI ha definito l’attività che viene svolta dall’Hospice Fondazione Roma, struttura che il Sommo Pontefice ha visitato questa mattina. L’Hospice, fondato nel 1998 con il nome di Hospice Sacro Cuore dal Circolo S. Pietro e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, oggi Fondazione Roma, è una struttura privata e completamente gratuita, accreditata presso il Sistema Sanitario Nazionale. Con i suoi 150 operatori (medici, infermieri, dirigenti e impiegati) è a servizio di coloro che vivono la fase terminale della loro malattia e applica le cure palliative, la terapia e la ricerca applicata al dolore.

Il Sommo Pontefice ha visitato i 33 degenti ospitati nella struttura e si è poi intrattenuto per un breve momento di preghiera e di condivisione nella cappella sita all’interno dell’Hospice. Ad accogliere Benedetto XVI erano presenti il Vicario generale per la diocesi di Roma  Agostino Vallini, i vescovi ausiliari Armando Brambilla e  Benedetto Tuzia e, l’assistente ecclesiastico del Circolo S. Pietro  Franco Camaldo, il presidente del Circolo S. Pietro don Leopoldo Torlonia e il presidente della Fondazione Roma Emmanuele Emanuele.

“Accanto alle indispensabili cure cliniche – ha spiegato Benedett XVI durante il suo intervento in occasione del momento di preghiera condiviso con i soci del Circolo e il personale sanitario dell’Hospice dopo le visite ai degenti – occorre offrire ai malati gesti concreti di amore, di vicinanza e di cristiana solidarietà per venire incontro a chi ha bisogno di comprensione, di confronto e di costante incoraggiamento”. Papa Benedetto XVI ha ricordato che “alla luce della fede possiamo leggere nella malattia e nella sofferenza una particolare esperienza dell’Avvento, una visita di Dio che in modo misterioso viene incontro per liberare dalla solitudine e dal non-senso e trasformare il dolore in tempo di incontro con Lui, di speranza e di salvezza. Il Signore viene – ha esortato papa Ratzinger –  è qui accanto a noi!”. Oggi, per il Papa Bendetto XVI “la prevalente mentalità efficientistica tende spesso ad emarginare queste persone, ritenendole un peso ed un problema per la società. Chi ha il senso della dignità umana sa, invece, che esse vanno rispettate e sostenute mentre affrontano le difficoltà e la sofferenza legate alle loro condizioni di salute”.

Il Presidente del Circolo S. Pietro, don Leopoldo Torlonia  ha rivolto un indirizzo di omaggio a Benedetto XVI ricordando che “i nostri pazienti spesso sono persone sole o con famiglie che non hanno la possibilità di potersi occupare di loro”, ha sottolineato come “nel rispetto totale della libertà di ciascuno, la nostra assistenza si fa preghiera silenziosa e concreta e noi cresciamo nella fede e cerchiamo di donare speranza. I nostri volontari, sempre presenti, sempre vicini a queste deboli vite, sono  partecipi e testimoni del cambiamento delle persone: in quasi tutti avviene un progressiva crescita umana e spirituale, anche grazie all’affievolimento della sofferenza dovuto alle cure palliative”.


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