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La prima volta di Apple?

Al via un nuovo programma di solidarietà per dipendenti a Cupertino. Lo ha comunicato Tim Cook per email

di Redazione

A poco più di due settimane dal suo insediamento, Tim Cook, il nuovo numero uno di Apple, ha deciso di sorprendere tutti e virare verso la beneficienza. Ai propri dipendenti ha inviato un’email comunicando come «Dal 15 settembre quando donerete denaro ad organizzazioni non profit Apple aggiungerà un dollaro per ogni dollaro della vostra donazione fino a un massimo di 10mila dollari l’anno». Il programma è destinato soltanto ai dipendenti full-time, ma – avverte Cook – sarà esteso col tempo ad altre parti del mondo.

Un’iniziativa lodelove di per sé, che però ha confuso l’opinione pubblica e non poco. La tempistica con cui è stata presa aggiunge perplessità a perlessità. Proprio qualche settimana fa, infatti, un articolo del New York Times, The Mystery of Steve Jobs’s Public Giving di Andrew Ross Sorkin, faceva le pulci al comportamento anomalo e ben poco filantropico di Steve Jobs, scatenando prese di posizioni di giornali e nomi noti dello spettacolo. Uno fra tutti, Bono Vox: il cantante del gruppo musicale U2 ha infatti preso carta e penna e scritto alla “Signora in grigio” (così viene confidenzialmente chiamato il Times), per far notare: «il contributo di Apple per la nostra lotta contro l’AIDS in Africa è stato incalcolabile – aggiungendo – attraverso la vendita dei prodotti (RED), Apple è stata il maggior contribuente al Fondo Globale per la lotta all’AIDS, la tubercolosi e la malaria, donando decine di milioni di dollari che hanno trasformato la vita di più di due milioni di africani attraverso i test per l’HIV, il trattamento e la consulenza».


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