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Politica & Istituzioni

Stramaccioni: passo dall’antimafia sociale a quella politica

La coordinatrice nazionale di Libera ha accettato la rischiesta di candidatura alla Camera dei Deputato con Antonio Ingroia

di Lorenzo Alvaro

In molti dal Terzo Settore stanno facendo il salto politico. Anche Gabriella Stramaccioni, coordinatrice nazionale di Libera, ha deciso di candidarsi. Lo farà tra le file di Rivoluzione Civile con Antonio Ingroia. Sarà seconda nelle liste in Calabria

Come nasce la sua candidatura?
Nasce dall'amicizia con Antonio Ingroia. Quando ha deciso di partire questa nuova avventura mi ha chiesto di sostenerlo. Mi ha convinto che dopo i miei 20 anni di impegno nella società civile c'era bisogno di un salto di qualità nella forza del mio impegno.  

Perchè ha deciso di accettare l'offerta?
Perchè dopo tanti anni di impegno sull'antimafia sociale è capitale, visto anche lo stato in cui versano le istituzioni, che questo impegno approdi nei luoghi decisionali. Da questo punto di vista Ingroia è una garanzia. un magistrato serio che ha sempre cercato la verità. Insieme vogliamo uno Stato fedele che persegua il principio di giustizia. Fino ad oggi è andata un po' diversamente.


Quali le priorità dovesse essere eletta?
In primo luogo la legge sul conflitto d'interessi. Perchè in questo Paese è una lacuna che ha permesso che persone senza scrupoli per anni si siano occupati della cosa pubblica. In secondo luogo serve una legge forte contro la corruzione. Quella di Monti è molto debole. C'è bisogno di rafforzare quello che ci chiede l'Europa. Che vuol dire anche provvedimenti particolare contro il voto di scambio e un testo di legislazione antimafia che incida profondamente sui patrimoni mafiosi

E iniziative più inerenti al mondo sociale da cui proviene?
In primo luogo una riforma dello stato sociale, abbattuto in questi anni. Poi il ripristino del fondo sociale recuperando il denaro dai finanziamenti agli armamenti, in particolare gli F-35, che sono una vera ignominia. Sopratutto alla luce della cancellazione del fondo per la non auto sufficienza, per gli asili nido, per le famiglie e l'azzeramento del servizio civile.  

Non c'è il rischio che questa massiccia candidatura politica di uomini provenienti dal Terzo Settore svuoti di significato la dicitura “società civile”?
È il motivo per cui noi non parliamo di società civile ma di società responsabile, cioè quella che persegue il bene comune. Altrimenti si cade nell'errore di pensare che chi tutti quelli che non hanno tessere di partito sono società civile. Quindi dovremmo chiamare così anche Marchionne, Confindustria o i banchieri. E questo non è ammissibile.

Proponiamo anche a lei la Piattaforma di Vita, è intenzionata ad aderire?
Sicuramente si. Mi impegno a sostenere e fare mia questa proposta.
 


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