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Treni bianchi: la disabilità sale sull’alta velocità

Viaggerà su Italo il primo pellegrinaggio dell'Unitalsi Lombarda a Loreto in alta velocità. I circa 400 pellegrini (volontari, anziani, disabili e malati) inaugureranno la tratta Milano - Ancona.

di Antonietta Nembri

Metti insieme un’associazione conosciuta da 110 anni per essere “quella dei treni bianchi” e un’azienda di trasporto ferroviario e il risultato è il primo pellegrinaggio ad alta velocità. I protagonisti di questa iniziativa sono l’Unitalsi (Unione nazionale trasporto ammalati a Lourdes e Santuari internazionali) e Ntv – Italo.
«La disabilità sale sull’alta velocità» annuncia Vittore De Carli, presidente della Sezione Lombarda di Unitalsi che ricorda la genesi dell’iniziativa che porterà, dal 17 al 20 giugno, circa 400 pellegrini, persone con disabilità, anziani e volontari a Loreto. «Il punto di partenza è stato la ricerca di un modo per accompagnare i nostri anziani, gli ammalati e i disabili offrendo loro un servizio sicuro, efficiente e a portata di portafoglio» e la ricerca ha portato a Italo che, proprio con il viaggio da Milano di giugno, inaugura la tratta Milano – Ancona. E la risposta è stata entusiasta: circa 400 persone parteciperanno al pellegrinaggio che partirà da Milano Porta Garibaldi e in tre ore raggiungerà Ancona da dove con i pullman si arriverà a Loreto «per molte persone, soprattutto per anziani e disabili, fare un viaggio in pullman di quasi otto ore era un ostacolo insormontabile» sottolinea De Carli.

Alla presentazione ufficiale del primo pellegrinaggio ufficiale di Unitalsi a bordo di Italo, a Roma, accanto ai vertici nazionali dell’Unitalsi – il presidente nazionale Salvatore Pagliuca e il vice Dante D’Elpidio – c'erano il presidente di Ntv, Antonello Perricone, l’arcivescovo di Loreto monsignor Giovanni Tonucci e la madrina dell’iniziativa, l’atleta paralimpica nonché volontaria dell’Unitalsi, Giusy Versace (nella foto con, da sinistra, Vittore De Carli e Salvatore Pagliuca).


Perricone nel sottolineare come il pellegrinaggio dell’Unitalsi sia il “battesimo” del servizio commerciale sulla tratta Milano – Ancona che sarà ufficialmente inaugurato a dicembre si è detto particolarmente onorato dell’iniziativa che, «è la prova provata che Italo è un treno per tutti. Siamo felici di questa unione tra Unitalsi e Ntv – Italo». L’auspicio del presidente di Ntv è che quello di giugno possa diventare «il primo dei tanti treni speciali dedicati al mondo della solidarietà e dell’assistenza». Perricone ha anche rivelato un retroscena personale «La base di Italo è la stazione Ostiense di Roma, ma per me per molti anni ha voluto dire treni bianchi, mia madre per quarant’anni è stata una dama dell’Unitalsi e la possibilità oggi di agevolare i pellegrini e i malati che vogliono visitare Loreto è una cosa che ci fa molto piacere».

Sia Dante D’Elpidio sia Salvatore Pagliuca hanno sottolineato l’importanza del treno per i pellegrinaggi unitalsiani «il treno è il mezzo più idoneo soprattutto per le persone che hanno bisogno di maggiori attenzioni» ha osservato D’Elpidio che ha definito quella con Italo «un’idea geniale e un’opportunità», non nascondendo la speranza che il primo pellegrinaggio ad alta velocità «possa aprire la porta a tanti altri pellegrinaggi».
«Il binomio treno-Unitalsi ha 110 anni anche perché il treno è un mondo in movimento» ha ricordato Pagliuca sottolineanto come dai pellegrinaggi in treno siano nate tante iniziative e oltretutto solo il traporto ferroviario «permette alle persone che soffrono di alcune patologie di partire». L’uso dei pullman, ha osservato il presidente Unitalsi, «negli ultimi anni ha fatto calare le presenze, soprattutto dei malati e degli anziani». Pagliuca ha poi ricordato come una delle mission dell’associazione sia quella di «donare speranza a chi potrebbe perderla. Il treno è un mezzo che permette di sedersi sullo stesso piano, ma il segreto di tutto è che noi facendo quello che facciamo ci divertiamo, ogni incontro è un momento di gioia». Sulla sua lunghezza d’onda si è posta anche Giusy Versace che dopo essere andata in pellegrinaggio a Loudes l’anno successivo all’incidente in cui ha perso le gambe è poi ritornata come volontaria unitalsiana «il viaggio è determinante, permette di entrare in empatia con le persone», ha osservato non censurando il fatto che la durata del viaggio in treno dalla Calabria a Lourdes l’aveva spinta a partire con l’aereo.

Felice dell’iniziativa l’arcivescovo di Loreto che ha osservato come grazie a Italo per i pellegrini lombardi «Loreto è più vicina», monsignor Tonucci ha inoltre spiegato come l’idea del pellegrinaggio in treno è così radicata che anche ora che «la maggioranza dei viaggi si svolgono con i pullman noi parliamo sempre di treni bianchi. Perché il viaggio è già pellegrinaggio». Il santuario di Loreto che custodisce la Santa Casa è divenuto meta dei treni bianchi negli anni Trenta quando non si poteva viaggiare verso la Francia.
 


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