Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Attivismo civico & Terzo settore

Scippo 5 per mille, i parkinsoniani pronti a scendere in piazza

il professor Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson che in due anni si è visto sottrarre oltre 400mila euro lancia la proposta di una mobilitazione di fronte al Parlamento

di Antonietta Nembri

Battagliero e molto determinato. Così si può definire il professor Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson, direttore del Centro Parkinson Icp di Milano e a capo dell’Aip l’associazione italiana parkinsoniani. E ne ha ben donde, lo scippo del 5 per mille ai danni della Fondazione supera i 400 mila euro in due anni.
«È uno scippo continuato» esclama. «Già lo scorso anno avevo denunciato la cosa:» ricorda «invece del 5 per mille alla fine alle onlus arriva poco più del 4. E questo nonostante continuiamo a essere premiati dalle persone che scelgono di firmare per noi, un trend in crescita ogni anno».

Eccoli i dati: nel 2010 alla fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson con 15.913 preferenze come onlus sono andati 505.438 euro, mentre per la ricerca sanitaria con 3.126 firme la fondazione  ha raccolto 158.927 euro per un totale di oltre 664mila euro. Nel 2011 la Fondazione ha partecipato al 5 per mille nella sola categoria della ricerca sanitaria ottenendo ben 25.532 preferenze e raccogliendo quindi 1.187.085 euro. E lo scippo? Nei due anni ammonta a 417.773 euro (133mila nel 2010) che si sono persi nelle pieghe del bilancio statale.

«Le risorse che ci portano via vanno a incidere pesantemente sulla ricerca» dichiara Pezzoli. Che spiega: «Contrariamente a quanto succede davanti allo sperpero di denaro pubblico questi fondi hanno una destinazione precisa e noi li spendiamo subito e velocemente. I borsisti che lavorano per noi lavorano grazie al  5 per mille. Siamo gli unici che stanno lavorando sulle staminali per il parkinson».

Lo scippo per la Fondazione ha ricadute molto pesanti. I progetti approvato dall’Istituto superiore di sanità non si fermano, certo, ma verrano ritardati. E di molto. «Ci sono costi fissi: ogni paziente trattato costa tra i 30 e 35mila euro. Il costo così elevato è dovuto al tipo di ricerca molto avanzato con cellule staminali e nulla di quello che facciamo è pagato dal Ssn. Il risultato è che con i tagli subiti possiamo reclutare meno persone e così lo studio invece di durare un anno, un anno e mezzo finirà per durare quasi il doppio: se devo reclutare dieci pazienti, ma ho fondi per reclutarne 5 all’anno, devo aspettare l’anno successivo».

Pezzoli non ha altre parole per descrivere la situazione: «Ai nostri politici direi state togliendo soldi alle cure dei pazienti» e da uomo combattivo invita: «Dovremmo andare tutti a Roma davanti al Parlamento. Anzi, perché Vita non organizza una manifestazione in piazza? Io sarei in prima fila  e come me 90mila famiglie di pazienti».  

PER ADERIRE ALLA PETIZIONE DI VITA CLICCA QUI


 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA