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Cooperazione & Relazioni internazionali

Don Mazzi: «Alfano dovrebbe ragionare prima di parlare»

Il fondatore di Exodus durissimo con il ministro che oggi ha parlato di far lavorare gratis i profughi: «Mi vergogno di dover commentare certe cose. D'altra parte non si può far finta di nulla. Sarebbe ora che si cominciasse ad affrontare problemi seri come le migrazioni con intelligenza»

di Lorenzo Maria Alvaro

Oggi si è tenuta l'attesa incontro tra Governo e Regioni, convocata dopo il rifiuto della Valle d'Aosta a prendersi in carico altri migranti. A presiedere l'incontro c'era il Ministro degli Interni, Angelino Alfano che ha parlato di «equa distribuzione tra tutti i Paesi dell’Europa e in Italia. Mi sembra che su questi due principi nessuno possa essere contro».

A far scatenare la polemica però è stato un'altra parte dell'intervento del ministro. Alfano infatti ha spiegato che il Governo deve «chiedere ai Comuni di applicare una nostra circolare che permette di far lavorare gratis i migranti. Invece di farli stare lì a non far nulla, che li facciano lavorare».  

Non è chiaro se intendesse aprire alla possibilità del volontariato per i migranti né per che tipo di mansioni sarebbero utilizzati.

Quello che è certo è che i commenti non si sono fatti attendere. Tra i più duri quello di Don Antonio Mazzi. «Da un ministro della Repubblica ci si aspetterebbe che prima di parlare accendesse il cervello. È anche vero che Alfano non è nuovo ad uscite infelici. Però è ora di finirla», ha attaccato il prete.

«Di fronte ad un dramma come quello che vivono queste persone sarebbe il caso di provare a trovare soluzioni. Siamo di fronte ad un problema complesso, ci aspettiamo soluzioni e contributi che possano portare ad una soluzione di queste fughe disperate. Non è possibile assistere ancora a queste sparate, che vanno a braccetto con quelle quotidiane della Lega», continua Don Mazzi.

«Mi vergogno di dover commentare queste scemenze, dico la verità», sottolinea amareggiato, «ma d'altra parte tacere sarebbe anche peggio. Senza contare che il tema del lavoro in Italia oggi, specie quello giovanile, mi pare sia un tasto dolente.  Non c'è dunque bisogno che sottolineai quanto sia un argomento importante e da affrontare con serietà. Il Governo chieda al suo ministro di provare a risolvere qualche problema invece di fare dichiarazioni assurde».


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