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Economia & Impresa sociale 

Unicredit Foundation premia le onlus che aiutano i giovani

Giunto al termine il bando Unicredit Carta E 2014. In occasione della consegna dei fondi alle sette realtà vincitrici una tavola rotonda sul rapporto tra mercato e impresa sociale.

di Antonietta Nembri

Sono state premiate lunedì 18 maggio le sette onlus vincitrice del bando Unicredit Carta E 2014 che aveva come obiettivo quello di premiare realtà in grado di portare avanti “Strategie di coesione sociale a favore dei giovani”. Il presidente di Unicredit Foundation, Maurizio Carrara ha ricordato i due ambiti di intervento della Fondazine che riguardano l’inclusione sociale: i giovani che vivono situazioni di disagio economico e gli anziani «abbiamo favorito la startup di 14 Alzheimer cafè ha ricordato».

Quasi duecento le proposte giunte al comitato scientifico (coordinato da Unicredit Foundation con il Cergas dell’Università Bocconi), 14 le onlus finaliste da cui sono emerse le sette premiate oggi. 500mila gli euro a disposizione del bando che prevedeva 60mila euro per ciascun progetto, mentre ulteriori 80mila euro erano a disposizione e sono stati assegnati in base al voto di preferenza espresso dai dipendenti Unicredit in Italia.

Prima di procedere alla premiazione delle sette onlus nella sala dell'Unicredti Tower di Milano si è tenuta una tavola rotonda sul rapporto tra mercato e impresa sociale. Coordinati da Mauro Meazza del Sole24 Ore, sono intervenuti Vincenzo Linarello, presidente di Goel, Simone Marzocchi, direttore di For.B e Stefano Bernardi, fondatore di Enzo B Impresa sociale. In particolare Linarello che ha ricordato le tappe del gruppo cooperativo calabrese e i passi avanti fatti tramite Cangiari, marchio etico di alta moda ha sottolineato più volte come l’etica debba «diventare efficace» e ha poi ricordato il grande cambiamento a livello di mentalità che deve contagiare l’impresa sociale. La persona che compra il prodotto non deve dire, insomma «devo comprarlo perché è etico», ma deve vedere che è «di qualità perché è etico». E sull’innovazione come spinta per l’inclusione si è basato anche l’intervento di Simone Marzocchi di For. B di Forlì che ha sottolineato come il centro commerciale e culturale l’Ape Bianca dove si può comprare sfuso tutto ciò che è possibile essere venduto non confezionato. «Partendo da servizi storici delle cooperative sociali abbiamo puntato all’innovazione di prodotto e al cosiddetto hardware», ha citando Arduino e ha sottolineato come sia possibile l’ibridazione anche con il profit di grandi dimensioni, portando a esempio una multinazionale con la quale è stata avviata una partnership per realizzare un erogatore per la lotta alla zanzara killer di un prodotto ecocompatibile. Fondamentale per Stefano Bernardi più che la struttura per definire un’impresa sociale è ciò che si produce «l’impresa sociale deve poter mettere mano alle sfide di mercato e non appiattirsi sul non mercato che è l’ente pubblico».

Al termine della tavola rotonda il presidente di UniCredit Foundation con il direttore generale di Unicredit Roberto Nicastro hanno consegnato gli assegni alle sette onlus vincitrici con i loro progetti (nella foto di apertura i sette premiati). Grazie alle votazioni dei dipendenti Unicredit la cifra più alta è stata assegnata alla cooperativa sociale Il Margine della provincia di Torino (79.440 euro). Le altre onlus premiate sono state: Vesti solidali di Milano (69.840 euro); Centro di Lavoro S. Giovanni Calabria di Verona (69.840 euro); Al Plurale di Arezzo (69.680 euro); Associazione Bambini + Diritti di Subiaco (72.320 euro); Scurpiddu di Foggia (70.320 euro) e L’Arcolaio di Siracusa (68.560 euro)


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