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All’Ama Festival per scoprire chi ha paura dell’Uomo Nero

Giunge alla sua seconda edizione la due giorni promossa dalla cooperativa Ama - Aquilone. Sabato 4 e domenica 5 luglio tra lectiones magistrales, presentazioni, mostre e spettacoli alla scoperta o ri-scoperta della figura mitica e attuale dell'Uomo Nero

di Redazione

È l’Uomo Nero, ovvero il folle, l’immigrato, il diverso, l’ombra e la luce, il protagonista della seconda edizione dell’Ama Festival, la manifestazione dell’Ama – Aquilone che si svilupperà dalle ore 17 a notte fonda sabato 4 e domenica 5 luglio a “Casa Ama” a Castel di Lama. Qui saranno ospitate le lectiones magistrales, i racconti e le presentazioni, le mostre e gli spettacoli in una sorta di viaggio onirico alla riscoperta di una figura che è al contempo mitologica e attuale: l’Uomo nero appunto.

La Cooperativa Ama – Aquilone attraverso il festival riflette ed elabora una tematica, una questione che è argomento di confronto interno fra operatori, ospiti e quanti vivono all’interno della comunità terapeutica e il festival nasce dall’idea di aprire le porte e favorire un’integrazione tra il dentro e il fuori realizzando in questo modo un’operazione culturale che mira a mettere in crisi i luoghi comuni. In questa seconda edizione viene presentato al confronto con il pubblico un’indagine sulla figura dell’uomo nero scomposta, analizzata e riletta per mezzo della teoria dei sei gradi di separazione di Stanley Milgram.

“Chi ha paura dell’uomo nero?” questo il titolo dell’Ama festival in cui i capitoli del racconto si svilupperanno lungo i sei gradi di separazione. Punto di partenza una serie di interrogativi: Chi è l’Uomo nero, come e quando nasce, ma soprattutto perché? Che cosa di lui ci fa tanta paura? E ancora, qual è il senso della nostra paura, da dove arriva e dove e a che cosa ci porta?
Di seguito il programma scandito dai gradi di separazione

Ad aprire, sabato 4 luglio è l’Uomo Nero e il primo grado di separazione raccontato dallo psichiatra Peppe dall’Acqua, dal giornalista Gabriele Nissim e dal reading dei Wu Ming 2 e Contradamerla.
L’oscurità che lo segue come un’ombra è il secondo grado, che sarà interpretato dallo psicoterapeuta Claudio Widmann e dal documentarista Marco Cuciani con “ Calma e gesso: in viaggio con Dondero”.

L’ombra ci accompagna alla luce, al terzo grado e allo scrittore Aldo Nove, a cui è affidato. La luce rivela e svela, ciò che non è illuminato e che non ci è dato conoscere.

La luce è dunque la conoscenza e il quarto grado di separazione che apre la giornata di domenica 5 con le lectiones di due filosofi, Marco Vannini e Diego Fusaro, e il racconto della conoscenza astrologica di Marco Pesatori. “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”, così Odisseo ci parla dal canto XXVI dell’Inferno Dantesco.

Il quinto grado è Odisseo, reso dal filosofo Franco Rella e teatralizzato da Moni Ovadia. Proprio Odisseo il cui nome è acceso dal verbo greco ὀδύσσομαι odýssomai, "odiare", "essere odiato" e dunque "colui che è odiato" e per questo essenza de l’Uomo nero sono Io.

L’ultimo grado di separazione, il sesto, riporta il pubblico all’inizio del percorso “espositivo” attraverso la conferenza-incontro che mette insieme per raccontarci “L’uomo nero sono io” Moni Ovadia, mons. Vinicio Albanesi e Giuseppe Frangi. Secondo la teoria dei sei gradi di separazione, ogni persona è collegata a un’altra attraverso una catena di conoscenze che conta non più di cinque intermediari e Stanley Milgram, mettendoci di fronte alla struttura della rete di relazioni interpersonali che collega le persone di una comunità, ci ha aperto gli occhi sul fatto che non solo siamo tutti connessi, ma viviamo in un mondo dove per connettersi bastano poche strette di mano.

Il Festival quest’anno presenta anche un approfondimento legato al tatuaggio declinato attraverso le presentazioni degli scrittori Alessandra Castellani e Nicolai Lilin, oltre alla mostra fotografica tematica, realizzata dal fotografo Alessandro d’Angelo.
Due gli spettacoli serali in programma: sabato 4 chiude la prima giornata l’Orchestra di Piazza Vittorio in “ottetto” mentre domenica conclude, Ascanio Celestini con lo spettacolo teatrale “Racconti d’Estate”.

Diversi anche gli spettacoli all’interno del programma a cura di Fof Circus Ama Festival edition con la Di Filippo Marionette, Ete Clown, gli acrobati del Duo Kaos, il giocoliere Giorgio Bertoldi e il mangiafuoco Raul Somarriba.

Tra gli stand si potranno incontrare EquiLibri, il CNA Marche, la Fondazione Prosolidar Onlus, Made in Carcere, Emergency.

Nella foto in apertura da sinistra: Mariapaola Modestini, vicepresidente dell'Ama – Aquilone coop. Soc. e Carla Caprotti, coordinatrice del festival


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