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Napoli, pizze gratis ai bisognosi

Il primo lunedì di ogni mese la pizzeria napoletana "Trianon da Ciro" sfornerà 300 pizze gratis per gli ospiti della Mensa dei poveri del Carmine gestita dalla Comunità dei Padri Carmelitani. «C'è sempre questo meccanismo di buttar via la roba anziché donarla», dice Antonio uno dei volontari della mensa. «Ma non si riesce a capire che la solidarietà è un fatto umano non religioso; è sintomo di civiltà»

di Anna Spena

La sede è nel cuore del centro storico della città. A Forcella, in via Pietro Colletto. La pizzeriaTrianon da Ciro”, fondata nel 1923, è conosciuta in tutto il mondo ed è meta di turisti che, molto spesso, iniziano proprio con questa tappa culinaria, il loro tour nella città partenopea. Ma dal prossimo 4 aprile, lo storico locale napoletano, sarà impegnato in un’iniziativa a favore della Mensa dei poveri del Carmine, ed ogni primo lunedì del mese sfornerà 300 pizze per gli ospiti abituali della mensa. «In questo particolare momento storico», spiegano Angelo Greco e Giuseppe Furfaro, i titolari del Trianon, «abbiamo visto progressivamente impoverirsi tantissime persone: padri separati, impiegati che perdono il lavoro. Così abbiamo pensato di renderci utili in un modo più “organizzato”, dando una mano a chi quotidianamente si prende cura di chi ha bisogno. E certamente chi gestisce la mensa è molto più bravo di noi anche nell’intercettare persone che viceversa, noi non raggiungeremmo».

La Mensa, che fa parte della Basilica Santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore, tra le più grandi della città e fondata nell’ottavo secolo, è gestita dalla Comunità dei Padri Carmelitani, e si sostiene unicamente con le offerte in denaro e in natura dei benefattori; non riceve sussidi da alcun ente statale o privato.

«Siamo aperti 365 giorni l’anno», racconta Antonio, uno dei volontari. «Siamo circa sessanta; ci gestiamo con dei turni e nessuno di noi è, in alcun modo, stipendiato». Alla mensa, che è stata aperta nel 1986, si distribuiscono, tutti i giorni, circa 150 colazioni e 260 pasti. «La struttura non è grandissima, ci sono 70 posti a sedere, quindi facciamo tre turni diversi per soddisfare tutte le richieste. Apriamo alle sette del mattino per la colazione e chiudiamo verso le 14.00».

I principali ospiti della mensa sono extracomunitari nordafricani. «Ma», spiega Antonio, «da qualche anno sono aumentate anche le persone provenienti dall’Africa subsahariana. Poi molti dei nostri ospiti provengono dell’Est Europa e, purtroppo, negli ultimi tempi sono tantissimi gli italiani che si rivolgono a noi. Sono i “nuovi poveri”, papà separati che per pagare gli alimenti poi non arrivano a fine mese, o addirittura famiglie intere». Quando Antonio parla degli accordi presi con i titolari della pizzeria Trianon, gli chiama “unilaterali”. «Di fatto», spiega, «è stata una loro idea quella di impegnarsi ad offrire una pizza mensile gratis per ognuno dei nostri ospiti. C’ è sempre la tendenza di buttare via la roba anziché donarla, e io questo meccanismo non lo capisco. Tutto ciò non ha a che vedere con la religione; non c’è un credo alle spalle. La solidarietà è un fatto umano non religioso; è sintomo di civiltà».

ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images


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