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Csi, le “sfide impossibili” di Massimo Achini

Il 12 giugno l'attuale presidente nazionale lascerà la carica a per dedicarsi completamente al comitato provinciale di Milano del quale pochi giorni fa è stato eletto presidente. Il suo motto per i prossimi quattro anni è "apriamo strade impossibili" con l'obiettivo di vincere la sfida educativa

di Antonietta Nembri

Fino a metà giugno guiderà il Csi nazionale, ma ha già una nuova strada e nuove sfide davanti a sé. Massimo Achini, infatti, presidente del Centro sportivo italiano per otto anni, è ora alla guida del Csi Milano.
Dall’assemblea che ha gremito il salone Pio XII di via Sant’Antonio Achini ha lanciato la sfida per i suoi prossimi quattro anni milanesi con lo slogan “aprire strade impossibili”. Il neo presidente provinciale spiega così la sua scelta: «Ho voluto tornare sul territorio perché volevo fare carriera».

Cioè «quando si vive un impegno in termini di servizio non c’è niente di più bello che tornare a fare la cosa più bella: mettersi al servizio del territorio. L’esperienza nazionale è stata un’occasione di arricchimento umano e personale, ma desideravo tornare a vivere da vicino l’entusiasmo e la testimonianza e poi il Csi Milano ha davanti a sé grandi sfide e nei prossimi quattro anni faremo di Milano un laboratorio di esperienze educative attraverso lo sport».

Massimo Achini (nella foto sopra) ha le idee chiare sul futuro del comitato milanese del Csi: «Valorizzeremo lo sport in oratorio. Milano è la diocesi più grande del mondo e qui lo sport negli oratori esprime il meglio di sé e da questo punto di vista rappresenta il presente e il futuro dello sport italiano. Quello che si potrà fare a Milano assume un valore paradigmatico per tutta Italia».

Le strade “impossibili” da aprire per Achini riguardano da vicino proprio le sfide educative che sono oggi più difficili e il grimaldello è lo sport «quelli che ci aspettano sono anni di non ordinarietà, ma saranno caratterizzati da questa tensione e dalla necessità di fare una grande alleanza con tutta la città, andando a cercare tutti per fare rete» continua Achini che sottolinea la parola “tutti” «la porta sarà aperta veramente a tutti per costruire iniziative insieme».

Ha anche un obiettivo ambizioso per i prossimi quattro anni arrivare a mille associazioni sportive e 100mila tesserati Csi. Al momento il comitato provinciale di Milano conta 680 associazioni sportive e 70mila tesserati.

L’incarico di presidente nazionale finirà a metà giugno, ma per Achini è già il momento di fare un primo bilancio. Che Csi lascia?
«Fondamentalmente un Centro sportivo italiano in ottima salute che è presente in 142 città italiane e ha realizzato esperienze educative importanti». Nel guardare indietro a questi otto anni Achini parla di una forte emozione e aggiunge «vorrei stringere la mano a tutti quelli che in questi anni hanno portato avanti le tante attività del Csi. Certo il momento più indimenticabile di tutti è stato l’incontro con papa Francesco il 7 giugno del 2014»

I ricordi scorrono veloci nelle parole di Massimo Achini «abbiamo aperto strade impossibili come la nazionale amputati di calcio o Csi per il mondo e poi le attività in carcere… Ma soprattutto», continua «l’impegno quotidiano di 13mila società sportive che sono delle vere e proprie agenzie educative».