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Cooperazione & Relazioni internazionali

Adozione solo se la coppia “tiene”

Non bisogna mai dimenticare che l’adozione non è un metodo per dare un figlio a chi non l’ha, ma una famiglia a un minore che ne ha bisogno.

di Marco Scarpati

Ho letto un po? di tempo fa una notizia sul giornale e sono rimasta stupita di quanto è accaduto a una donna che, per essere rimasta vedova, non ha potuto più adottare il bambino cui teneva tanto. Ora mi chiedo, oltre alla morte del coniuge nel corso dell?iter adottivo, quali possono essere altri impedimenti giuridici o fattivi alla buona riuscita dell?adozione, dopo aver ottenuto il decreto di idoneità? E il sopraggiungere di una grave malattia, oppure una gravidanza naturale? MariaLivia S. (email) Quando una coppia decide di adottare, il Tribunale per i minorenni svolge (o meglio: fa svolgere ai servizi sociali degli enti locali competenti per territorio) una indagine sulle motivazioni della coppia e sul loro stato psicologico. L?indagine ha la funzione di accertare se non sussistono motivi di ordine psicologico che possano essere di ostacolo a una adozione di un minore. Ovviamente, quindi, l?intento non è quello di scoprire se esiste la migliore coppia di genitori del mondo, e neppure se essi rispondano a determinati requisiti, ma solo se i due sono abbastanza attrezzati per poter svolgere il ruolo che chiedono di svolgere. Essere genitori adottivi, infatti, non richiede, di per sé, delle speciali capacità, ma data la situazione che i due aspiranti genitori dovranno affrontare (allevare un bambino che ha già dovuto superare un momento assai difficile: l?abbandono da parte dei suoi genitori naturali), al fine di evitare fallimenti, i giudici vogliono valutare con attenzione se i due candidati hanno affrontato assieme alcuni problemi (quali, per esempio, la sterilità della coppia, il colore della pelle del bambino, le eventuali difficoltà che si possono celare dietro l?adozione) e se sanno collaborare per il superamento di eventuali problemi. Può sembrare, infatti, strano, ma anche malgrado tale indagine e i corsi di preparazione all?adozione che vengono svolti da molti servizi sociali oltre che dalle associazioni, ogni anno si deve assistere a decine di adozioni che falliscono e, di conseguenza, a decine di bambini che devono elaborare un nuovo abbandono. Proprio per evitare che ciò accada il Tribunale per i minorenni decide l?idoneità all?adozione di una coppia sulla base di una relazione che ne evidenzia le caratteristiche proprie. Ovvio, quindi, che quando tali caratteristiche si trovano a mutare, il tribunale voglia rivalutare la coppia per verificare se l?idoneità sussiste ancora. Se quindi la coppia in questione è in attesa di un bambino, è ovvio che il giudice possa voler rivalutare l?idoneità, ovvero possa prevedere che l?iter adottivo debba fermarsi per alcuni mesi in attesa che la nuova famiglia (quella che si viene a creare con la nascita di un bambino) abbia affrontato e risolto i nuovi mutamenti. Ovvero: il giudice può voler verificare l?idoneità se la coppia ha affrontato un lutto o un evento doloroso (quale la morte di un figlio, ovvero una malattia debilitante di uno dei due). Un caso diverso è quando la coppia deve affrontare eventi che ne determinano la cessazione in quanto coppia, quale la morte di uno dei due o la loro separazione. In Italia, infatti, l?adozione è possibile solo per coppie sposate e non separate, neppure di fatto. Un evento che faccia cessare tali caratteristiche determinerà il Tribunale a considerare come cessata l?idoneità e di conseguenza non sarà più possibile l?adozione. Teniamo ben presente (una volta ancora) che l?adozione non è un istituto che serve a donare a una coppia (o a un singolo) un bambino e cioè a dare soddisfazione a un desiderio di genitorialità, bensì a trovare dei genitori a un bambino che ne ha bisogno. Il punto Non bisogna mai dimenticare che l?adozione non è un metodo per dare un figlio a chi non l?ha, ma una famiglia a un minore che ne ha bisogno. Per questo il Tribunale per i minorenni è molto cauto e, in caso di cambiamenti radicali nello statu quo della coppia (come separazione o morte di un coniuge), l?iter si blocca.


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