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Famiglia & Minori

Campagna contro l’infibulazione

Le mutilazioni sessuali femminili sono praticate in più di quaranta Paesi del mondo...

di Redazione

Risoluzione n. 7-00261 presentata da un gruppo di deputate del Centro-sinistra (prima firmataria Tiziana Valpiana) il 9 giugno scorso. Promuovere una campagna d?informazione per diffondere, tra le donne africane e asiatiche, la consapevolezza che le mutilazioni sessuali femminili cui vengono sottoposte non sono un passaggio obbligato per l?integrazione sociale. Le mutilazioni sessuali femminili, secondo i più recenti studi dell?Organizzazione mondiale della sanità e delle Nazioni unite, sono praticate in più di quaranta Paesi del mondo: a causa di questa barbarie dalle origini antichissime, più di centoventi milioni di donne nell?Africa sahariana, in Egitto, Sudan, Somalia, Asia e territori australi soffrono per tutta la vita a causa di lesioni gravissime. Alle mutilazioni (soprattutto al taglio del clitoride e delle labbra esterne) vengono sottoposte soprattutto adolescenti, bambine e addirittura neonate: solo nel ?95, il numero di minori che ha subito lesioni sessuali è salito di circa due milioni e mezzo. Si tratta di una sorta di rito iniziatico, che consente alla donna di sopravvivere e di integrarsi nel gruppo sociale e che viene praticato anche dalle comunità straniere nei Paesi occidentali. Con una risoluzione, un gruppo di deputate del Centro-sinistra ha impegnato il governo Prodi ad avviare un?indagine per verificare la notizia secondo cui anche in Italia verrebbero praticate mutilazioni sessuali a danno di bambine straniere; a emanare direttive per impedire che queste ?tradizioni? vengano perpetrate anche nel nostro Paese sia in cliniche compiacenti, sia in modo illegale e improvvisato; a promuovere una campagna di informazione per le donne immigrate in Italia per far capire loro che le mutilazioni sessuali non sono un passaggio obbligato per l?integrazione sociale delle loro figlie.


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