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Attivismo civico & Terzo settore

Che welfare sarà?

Le proposte delle organizzazioni sociali al Governo

di Maurizio Regosa

Si intitola Cresce il welfare, cresce l’Italia ed è un appuntamento previsto a Roma, oggi e domani (al centro congressi Frentani, in via dei Frentani 4). Per quale ragione cinquanta organizzazioni sociali abbiano pensato di promuoverlo è detto con chiarezza nel documento preparatorio: «non è più sostenibile, come ha evidenziato con chiarezza la crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando, una prospettiva che veda nel welfare un mero costo, un freno alla crescita economica». Occorre, prosegue il documento, «ragionare su un nuovo patto per il sociale, una nuova idea di responsabilità collettiva, che tenga insieme libertà e uguaglianza; sviluppo economico, sviluppo sociale, giustizia redistributiva».

Welfare, bisogna crederci

«Oggi non si parla più di sociale né di non autosufficienza né di integrazione socio- sanitaria. È fondamentale che questi temi tornino al centro dell’agenda politica», spiega Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali, una delle organizzazioni che hanno promosso questa iniziativa. Né la crisi economica pare una buona scusa per chiudere, come si suol dire, il rubinetto. Anzi: «proprio in una fase di difficoltà», rilancia la presidente, «è necessario garantire un investimento negli ambiti della vita delle persone e delle comunità. E quindi darsi strumenti proprio per uscire dalla crisi: anziché costi a perdere, il welfare e il sociale possono diventare motore di crescita. Perché questo accada è necessario creare un confronto stabile non solo tra terzo settore e istituzioni, ma anche tra amministrazioni e sindacati». Da qui l’idea di organizzare un confronto allargato. «Occorre declinare al futuro il discorso sul Welfare, cercando strumenti e luoghi di dibattito. I soggetti che su queste cose hanno un radicamento territoriale devono poter far sentire la loro voce, avanzare le loro proposte. Anche perché l’azzeramento dei fondi diversi riconducibili alle politiche sociali sta producendo, nei territori, la chiusura di molti servizi. La situazione è sempre più preoccupante ed è sempre più evidente che occorre ripensare l’intero sistema, cominciando dalla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni»

La due giorni di dibattito

La conferenza sarà aperta  stamattina da Nicoletta Teodosi a nome del Comitato promotore. Seguiranno tre interventi che inquadreranno il tema da diverse angolature: Chiara Saraceno su “Europa e welfare: vincoli, criticità, opportunità”, Paolo Leon su “Le politiche sociali e lo sviluppo”, Stefano Rodotà su “La Carta Costituzionale e i diritti di cittadinanza”.  Nel pomeriggio sette sessioni parallele nel corso delle quali si affronteranno argomenti determinanti: dalla nuova governance territoriale all’integrazione e coordinamento delle politiche dell’assistenza e della sanità; dal nodo risorse a quello delle politiche per lo sviluppo e per il terzo settore. Venerdì saranno presentate le proposte su strategie e prospettive del welfare di cittadinanza (intervengono fra gli altri Cristiano Gori, Maria Luisa Mirabile, Emanuele Ranci Ortigosa). Nel pomeriggio tavola rotonda con Maria Cecilia Guerra, sottosegretario ministero Lavoro e Politiche Sociali, Lorena Rambaudi, assessore Regione Liguria Conferenza delle Regioni e PPA, Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi – Anci, Roberta Papi, assessore Politiche sociosanitarie Comune Genova-Lega Autonomie, Pietro Barbieri, campagna I diritti alzano la voce, Andrea Olivero, portavoce Forum III Settore, Vera LamonicaPietro Cerrito e Carlo Fiordaliso, segretari nazionali rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil.


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