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“Con il cuore in mano”, per celebrare il 23 aprile i libri che amiamo

di Vittorio Sammarco

Di cosa parliamo quando parliamo d’amore? E soprattutto: cosa c’entra con Matera Capitale europea della cultura 2019? C’entra, e anche tanto…

Perché la cultura – fino a prova contraria – è fatta anche di libri; perché i libri, per molti, sono parte fondamentale della nostra vita e ricordarli, celebrarli, come in un rito laico, trasmetterli e consegnarli all’utilizzo altrui è il senso della Giornata Mondiale del libro proclamata dall’Unesco che si svolgerà in tutto il mondo giovedì 23 aprile. Tutti a caccia di belle pagine e di autori, storie, copertine e persino profumi (ah, per inciso, il 23 e anche la giornata mondiale delle rose).

Bene, a Matera, Altrimedia Edizioni, una piccola ma ‘resistente’ casa editrice e l‘Associazione Matera Poesia 1995, si sono inventati un Serata di reading condiviso programmata nella splendida sede (no, per favore, non chiedetemi di chiamarla location…) di Casa cava. Non la descrivo, sarebbe poca cosa, cliccate qui … e fate un giro…

Dalle 20.30 fino alle 23, tutti sono invitati a presentare (in 2,30 minuti per ciascuno) le pagine di un testo che è rimasto nel cuore, per aver trasmesso la bellezza di un amore travagliato, controverso, conflittuale. Una di quelle storie che non portano dolori fisici, né conflitti drammatici (che spesso purtroppo conosciamo dalle pagine dei giornali), ma danno il tormento (e l’estasi?) della buona e bella letteratura o poesia, il conforto e il sogno, a volte persino il riscatto dalle miserie quotidiane. Così si tenterà di costruire una comunità di lettori, un patrimonio umano condiviso. “Con il cuore in mano” e con in testa un libro, il proprio, con la voglia di guardarsi ancora negli occhi e la curiosità di sentire com’è il timbro della voce di ciascuno, anche sconosciuto, quando si emoziona. Nel ricordo di William Shakespeare (a cui, tra altri, è dedicato il giorno) e della sua arcinota storia di Romeo e Giulietta.

Perché la cultura è fatta di talento, di studio, di novità e di memoria, di narrazioni e di parole o immagini usate con maestria. Sì, ma è fatta soprattutto di cuore, di corde che vibrano se toccate, di note impercettibili che solo l’analogica presenza fisica sa trasmettere nella sua interezza, e che nessun bit sarà mai capace di sostituire.


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