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Così il lavoro va in Goal

Corsi di formazione e riqualificazione su misura e via Internet. E un professionista che poi vi trova l’impiego giusto nella azienda giusta. Un progetto innovativo che si rivolge ai disabili.

di Francesco Maggio

Formare, aggiornare e poi trovare un lavoro tagliato su misura, magari nell?azienda che sta cercando un lavoratore come voi, con le vostre preparazione e caratteristiche professionali. Insomma, per dirla con una frase fatta, assistere all?incontro tra domanda e offerta. Già, facile a dirsi, in realtà… In realtà le cose vanno diversamente. Soprattutto se a cercare un impiego è un lavoratore disabile. Eppure, c?è chi questa sfida ha decisa di giocarla fino in fondo. E con risultati davvero incoraggianti. È il caso dell?Asphi di Bologna, Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati, giunta ormai al ventesimo anno di vita. Sin dai primi anni di attività l?Asphi si è caratterizzata per un forte tratto innovativo: all?inizio della sua storia, dimostrando che l?informatica avrebbe potuto rappresentare un prezioso alleato dei disabili sul fronte educativo e rieducativo. Successivamente, facendo emergere la domanda di tecnologia informatica dedicata alla soluzione dei loro problemi. E per far questo è stato necessario effettuare una radicale riorganizzazione e razionalizzazione dell?attività svolta in quattro filoni operativi: integrazione lavorativa, integrazione scolastica, riabilitazione e vita indipendente, informazione e sensibilizzazione. Infine – e siamo all?oggi – indirizzando gli sforzi non solo alla realizzazione di interventi di supporto ai disabili ma anche alla definizione di iniziative che consentano di superare, le divisioni ormai datate tra disabili e non, promuovendo una cultura di integrazione piena nella società dei portatori di handicap. A tal fine sono stati elaborati progetti di respiro molto ampio che, nel quadro dell?iniziativa comunitaria Horizon, si propongono di utilizzare appieno le potenzialità di Internet, di organizzare le informazioni per aree tematiche, di rendere tali informazioni facilmente accessibili, di favorire l?inserimento lavorativo dei disabili. Un progetto, in particolare, mira dritto a questo obiettivo. Ha un nome fortemente suggestivo. Si chiama Goal e vuol rappresentare una risposta efficace alla necessità di integrazione professionale dei disabili nel mercato del lavoro grazie ad una metodologia per molti versi totalmente inedita. Si compone di due momenti fondamentali, strettamente interrelati tra loro, e di altri due di ?complemento?. I primi concernono la formazione e il jobcoaching (letteralmente, avviamento assistito all?impiego), l?attività di mediazione e di stimolo svolta da un professionista affinché domanda di lavoro (il disabile che cerca un?occupazione che soddisfi il più possibile le proprie aspettative) ed offerta (le esigenze del mercato del lavoro) riescano ad incontrarsi. I secondi riguardano invece la pianificazione (una programmazione individuale settimanale per studenti, istruttori, jobcoaches delle materie da programmare) ed il follow-up (che include i risultati della formazione, i giudizi dei test e i commenti generali su capacità e attitudini). Tuttavia è la figura del jobcoaching a rappresentare la novità forse di maggior rilievo del progetto. Egli, infatti, dovrà fornire al portatore di handicap molteplici servizi, che vanno dall?orientamento professionale allo stimolo della capacità di autopromozione (stesura del curriculum vitae, consulenza su come affrontare i colloqui di lavoro, ecc.), dall?orientamento professionale allo sviluppo dell?autonomia individuale. Ai potenziali datori di lavoro, invece, il jobcoach offrirà tutta una serie di informazioni circa le evntuali agevolazioni fiscali di cui potrebbero usufruire assumendo il disabile, le inclinazioni professionali di questi, gli scenari socio-economici che potrebbero prospettarsi. Per ulteriori informazioni sul progetto Goal: http://www.asphi.it/goal, E-mail: goal@asphi.it.


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