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Sostenibilità sociale e ambientale

Era maltolto ora è ben preso

In due anni strappate alla criminalità e restituite alla società strutture per ben 62 miliardi di lire. Così sono nati centri sociali, parchi giochi, scuole, comunità terapeutiche.

di Mariano Campo

La mafia restituisce il maltolto. È una storia a lieto fine quella dell?associazione toscana ?Valdinievole?, che dal 1989 si occupa di recuperare giovani tossicodipendenti. Grazie alla legge 109/96, il gruppo di volontari ha infatti ricevuto dall?amministrazione comunale di Massa e Cozzile un bene confiscato alla famiglia camorrista Di Maro, una piccola casa colonica di due piani e di sei stanze, circondata da terreno agricolo e da un bosco. Un bene simbolo del potere della camorra è divenuto oggi un luogo di pratica terapeutica per centinaia di ragazzi che vengono ospitati dalla comunità. «La mafia restituisce il maltolto» è anche il titolo della guida all?applicazione della legge sull??uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi? realizzata da Manuele Braghero e Antonio Fisichella (edizioni Gruppo Abele) con il patrocinio di ?Libera?, dell?Anci, di ?Avviso Pubblico? e della Nazionale Italiana Cantanti. Dal febbraio del ?96, da quando cioè è stata approvata la legge che consente ai Comuni, alle associazioni e allo Stato di utilizzare i beni provenienti da attività mafiose, centinaia di ville, capannoni, appartamenti, terreni appartenuti ai boss dalla Lombardia alla Sicilia sono stati trasformati in centri sociali, parchi-giochi, scuole, comunità terapeutiche, uffici giudiziari e avamposti delle forze dell?ordine. «Questo strumento è il nuovo fronte della lotta alla criminalità organizzata», scrive Manuele Braghero, vicepresidente di Libera, «che afferma il primato della legalità e della democrazia sul potere mafioso e ribadisce in maniera visibile la convenienza dell?antimafia». La Guida, che in questi giorni viene presentata in giro per il Paese, intende perciò contribuire alla piena e completa applicazione di questa legge, utilizzandone al meglio le opportunità: dalle procedure per l?assegnazione e la destinazione dei beni (con i facsimile di domanda per i Comuni e le associazioni e alcune simulazioni. È possibile richiederla presso la sede di Libera: via Marcora 18 -00153 Roma; tel. 06/ 5840406 – 5840456, fax 06/5840403 – 5840690; indirizzo Internet http://www. libera. it/). Il volume contiene inoltre il testo ed il percorso parlamentare della legge 109 e una comparazione con la normativa precedente (la legge 282/89), insieme a scritti di Manuele Braghero, don Luigi Ciotti, Pier Luigi Vigna, Francesco Gianfrotta. «La 109/96 è una legge su cui tutti a parole sono d?accordo», commenta don Ciotti, «nella realtà quotidiana poi stenta ad essere applicata, per questo è necessaria una guida come questa: per spingere le istituzioni ma anche i cittadini e le associazioni a fare la propria parte, a reclamare il giusto risarcimento sociale per la collettività ». Per una storia a lieto fine, come quella dell?associazione ?Valdinievole?, ce ne sono infatti altre che non riescono tuttora ad andare in porto come dovrebbero. Il 19 maggio del ?97 l?Agesci Conca d? Oro ?Oreto? di Palermo ha ricevuto in assegnazione tre locali al piano terra della Villa Savagnone e il terreno attiguo, appartenente al fondo Micciulla, tutte proprietà confiscate a Filippo Piraino che l?associazione aveva richiesto da tempo all?amministrazione comunale. «La nostra idea», spiega Anna Meli, presidente del gruppo Agesci, «è dì realizzare un progetto a favore dei minori a rischio residenti nel quartiere di Altarello, zona ad alto tasso di disoccupazione e di abbandono scolastico, con una forte presenza di analfabeti anche tra i giovani». Una delle tante sacche di emarginazione del Palermitano; senza spazi di aggregazione, a parte la parrocchia e qualche biliardino, con una sola scuola elementare, pochissime realtà di volontanato. La villa con i suoi giardini sembrava perciò il luogo ideale per iniziare la ?riconquista? del quartiere a partire dai bambini e dagli anziani, secondo le tre parole-chiave ?tempo libero, istruzione, gioco?: laboratori di animazione (grafica, teatrale, manuale) per sperimentare modelli dì comportamento e di comunicazione alternativi alle forme ?violente? cui i ragazzi sono abituati; doposcuola per gli studenti in difficoltà, una mini biblioteca, un parco-giochi e una base per gli scout, un campetto da bocce per gli anziani. Tutto questo però al momento resta sulla carta. «Ancora oggi», lamenta la Meli, «a oltre un anno di distanza dalla consegna dell?edificio alla nostra associazione, celebrata alla presenza del sindaco, del prefetto, del procuratore Caselli e del presidente della Camera Violante, non riusciamo a spezzare l?incantesimo di Villa Savagnone. Quanto bisognerà aspettare per applicare come si deve anche a Palermo una legge dello Stato?». A chi i beni Ai Comuni     27.182.800     56% Allo Stato     21.037.300     44% Totale beni confiscati


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