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I piccoli e grandi soprusi dell’ignoranza

Ad una non vedente, accompagnata dal suo cane guida, é stato impedito l'ingresso in un centro commerciale

di Franco Bomprezzi

Ho letto di un caso di discriminazione: una ragazza non vedente cui è stato impedito di accedere a un centro commerciale perché accompagnata dal suo cane guida. È possibile o no? Sarah O., Milano Si tratta del classico caso di discriminazione da ignoranza. Probabilmente in buona fede, ma non per questo scusabile. Non tutti, infatti, sanno che per una persona non vedente il cane guida è a tutti gli effetti considerato alla stregua di un sistema di orientamento personale, paragonabile, anche in termini legali, al bastone bianco. Nessuno si sognerebbe mai di togliere all?ingresso di un supermercato il bastone bianco a una ragazza cieca. Ma il cane viene vissuto in un altro modo, ossia come un potenziale elemento di disturbo e invece non si sa che questi animali sono addestrati a non reagire a nessun tipo di stimolo esterno, compresa la vicinanza di un altro cane. Risponde solo ai comandi del padrone e lo aiuta nell?orientamento e nella scelta del percorso più sicuro. Si tratta di un diritto soggettivo per il quale la persona colpita da una palese discriminazione potrebbe fare valere da sé le proprie ragioni, ma siamo nel Paese nel quale contano anche le forme legali: il consiglio che mi sento di dare è quello di rivolgersi alla più vicina sede dell?Unione italiana ciechi perché, anche senza doverne essere iscritti, si ha diritto a riceverne la piena tutela e rappresentanza legale. È curioso constatare come, a volte, piccole rigidità di tipo formale possano far male. Come sempre l?arroganza è figlia dell?ignoranza e nel caso delle persone non vedenti troppo spesso ci si dimentica che hanno gli stessi desideri, bisogni e necessità di tutti e quindi anche la banale visita a un centro commerciale può e deve essere un atto libero e autonomo. Queste situazioni si moltiplicano quando si è lontani dal proprio abituale posto di residenza e quando si va in vacanza. Invitiamo perciò i nostri lettori a segnalarci casi di piccole e grandi ingiustizie, non per desiderio di colpevolizzare le persone ?non disabili?, ma per favorire una corretta conoscenza dei diritti fondamentali.


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